L'89 per cento delle aziende agricole non superano i due ettari di superficie

L'89 per cento delle aziende agricole non superano i due ettari di superficie 2 risultati di un'inchiesta nella provincia di Torino L'89 per cento delle aziende agricole non superano i due ettari di superficie L'eccessivo frazionamento ostacola lo sviluppo economico delle campagne - In un paese « campione » delle Valli di Lanzo il reddito medio agricolo è meno di centomila lire all'anno per famiglia L'assessorato alla montagna dell' Amministrazione provinciale di Torino ha condotto uno studio sull'eccessivo frazionamento aella proprietà agricola. « Il disordinefondiario — afferma nella relazione conclusiva l'assessore avv Gianni Obertc — c uno dei problemi più gravi dell'agricoltura italiana. Le. aziende troppo piccole non si reggono economicamente: non possono fare spese per attrezzarsi in modo moderno. Ne risentono la produzione e quindi i prezzi*. Il problema — secondo quanto scrive l'avv. Oberto nella relazione — è comune a tutte le nazioni europee. Basti pensare che la percentuale di aziende con una superficie di terreno minore di un ettaro è del 30 per cento in Francia, del 17 per cento in Germania, del 74.2 per per cento in Belgio, del 2S.7 per cento nei Paesi Bassi, helio 0,9 per cento in Danin.arca e del 35,6 per cento in Italia. Da noi il fenomeno è più accentuato nelle regioni settentrionali In Piemonte ed in Valle ri'Ao=ta su un complesso di 1.777.693 proprietà con una superficie totale di 2.342.828 ettari si ha TS4.9 per cento di aziende che non superano ì 2 ettari, il 10.2 per cento con una superficie da 2 a 5 ettari, il 4.3 per cento con una superficie da 5 a 25 ettari e soltanto lo 0.25 per cento con una superficie superiore ai 25 ettari. I dati relativi alla provincia di Torino sono i segtien- ti: proprietà 436.404, super¬ ficie complessiva . ettari 673.633. Le proprietà fino a 2 ettari rappresentano l'S9.3 per cento, da 2 a 5 ettari il 7.6 per cento, da 5 a 25 ettari il 2.8 per cento, oltre i 25 ettari lo 0,3 per cento. Le situazioni limite si trovano in montagna. Il comune di Chialamberto nelle valli di Lanzo è stato scelto come campione per una indagine svolta da un funzionario della Provincia di Torino, cenni. Martinengo, sulla situazione sociale ed economica dei centri ove la proprietà è più frazionata. Chialamherto ha 269 abitanti, suddivisi in 211 nuclei familiari. La popolazione considerata « attiva » rappresenta, in percentuale l'81,2 per cento. Ma le persone rimaste a Chialamberto sono quasi tutte anziane: il 10 per cento dei capi famiglia supera gli SO anni, il 31,2 per cento i 70 anni e soltanto l'S,5 per cento ha una età inferiore ai 40 anni. «Questi dati — è detto nella relazione — .sono significativi: dimostrano che nel Comune vi sono scarse risorse ed i giovani lasciano il paese per cercare altrove più rimunerative fonti di lavoro. In montagna a curare la terra restano i vecchi*. Ma anche i giovani che continuano a risiedere a Chialamherto hanno abbandonato l'agricoltura e lavorano come muratori od operai nei cantieri e nelle fabbriche della valle. Il reddito agricolo ó troppo basso. Fornito quasi totalmente dai 300 capi di bestiame esisten¬ ti in paese, raggiunge ogni anno la cifra globale di 20 milioni. Diviso per il numero degli abitanti, dà un reddito medio annuo per famiglia inferiore alle 100 mila lire. Lo studio conclude con alcune considerazioni sull'opportunità di procedere ad un riordino della proprietà fondiaria almeno in montagna. Bisogna procedere ad una nuova distribuzione dei terreni, in modo che le proprietà non siano troppo sparse e l'ampiezza dei campi di fondo valle sia tale da consentire delle coltivazioni redditizie. Inoltre occorre eseguire opere di miglioramento, soprattutto costruire strade interpnderali ed impianti per l'irrigazione a Pioggia. a. g.

Persone citate: Gianni Obertc, Oberto, Pioggia