I francesi rilanciano gli sport invernali in concorrenza con Italia, Svizzera e Austria di Sandro Volta

I francesi rilanciano gli sport invernali in concorrenza con Italia, Svizzera e Austria I francesi rilanciano gli sport invernali in concorrenza con Italia, Svizzera e Austria Vogliono attirare la clientela dei celebri centri sciistici dei tre paesi - In sviluppo l'attrezzatura sportiva in 32 stazioni classificate e 80 secondarie (Dal nostro corrispondente) Parigi, 2 novembre. Automobili con gli ski legati sul tetto hanno attraversato in questi giorni Parigi, dirette verso le Alpi. Numerosi skiatori si sono v'-ti anche nelle stazioni ferrov. .rie, hanno invaso i treni per Mégève, per Chamonix, per tutte le località da cui è arrivata la notizia di abbondanti nevicate. Approfittando dei due giorni di festa per i Santi, le scuole hanno dato una settimana di vacanza agli alunni, e le famiglie della borghesia parigina ne hanno approfittato per prendere un supplemento di villeggiatura, fra quella estiva e l'altra, imminente, di Capo d'Anno. Nonostante la crisi di Cuba, il referendum del Generale De Gaulle, e le incertezze della politica interna, quest'anno le stazioni di sports invernali hanno avuto maggiore affluenza del sòlito in Francia. Secondo un'inchiesta compiuta dall'organizzazione di categoria, gli skiatori francesi, iscritti nei club o nelle federazioni sportive, sono 300 mila, ma il numero di coloro che si mettono gli ski una volta l'anno, quando si trovano sulla neve, pur senza avere nessun allenamento, è almeno il doppio, senza contare la clientela degli alberghi di montagna che non pratica quello sport neppure occasionalmente. La neve, che nell'immediato dopoguerra occupava uno deli ultimi posti nel turismo francese, è diventata così la materia prima di una industria in straordinario svilup¬ po: albergatori, fabbricanti di indumenti e di attrezzature specializzate vi hanno investito enormi somme, e lo Stato, d'accordo con il quarto piano di modernizzazione nazionale, ha speso sei miliardi e trecento milioni di vecchi franchi per le installazioni dei principali centri alpini. Funzionano cosi quest'inverno in Francia 32 stazioni classificate, ossia con almeno 250 camere d'albergo ciascuna, un servizio di soccorso permanente, funivie meccaniche, una scuola di ski con istruttori diplomati, sale di spettacolo e di riunione. Altre 80 stazioni secondarie completano l'attrezzatura della Francia, in confronto al 1945, quando le stazioni qualificate francesi erano 15 e le secondarie una trentina. La tendenza- è di stabilire sempre più in alto i nuovi centri sportivi. Da pochi giorni, infatti, è stata aperta la più alta stazione invernale d'Europa a Tignes, nella Savoia. Distrutto il vecchio villaggio per costruirvi un bacino montano, i suoi alberghi sono stati trasferiti a 2100 metri di altezza. Piste di ski sono state aperte anche sull'Iseran, a 3700 metri, e press'a poco alla stessa altezza sulla Aiguille du Midi. Spesso, gli alberghi si affacciano su strapiombi impraticabili e bisogna prendere la funivia per arrivarci. Le massime quote sono però sconsigliate ai ragazzi e ai convalescenti, cosicché un certo numero di stazioni invernali sono state costruite a un migliaio di metri di altezza, ma in località da cui si possano rapidamente raggiungere le maggiori altitudini. Uno di questi centri più frequentati è St. Lary, nei Pirenei, che è a 830 metri: con la filovia vi si raggiungono i 2300 metri in pochi minuti. Una innovazione, adottata quest'anno in quasi tutte le stazioni invernali francesi, è l'abolizione della pensione completa, che paralizzava finora la tendenza al vagabondaggio da parte dei villeggianti. Gli albergatori hanno istituito infatti buoni-pasto, che permettono ai clienti di prendere la colazione o il pranzo fuori dall'hotel in cui alloggiano. Lo sviluppo dell'industria della neve è in gran parte dovuto al piano statale. Il suo successo si manifesta in pieno quest'anno, ma gli obiettivi sono molto più ambiziosi: i dirigenti del Comitato delle Stazioni Francesi di Sport d'Inverno non nascondono infatti che la loro intenzione non è soltanto quella di familiarizzare sempre più i francesi con la montagna, ma anche di attirare a poco a poco la clientela straniera, in concorrenza con le stazioni invernali ita liane, svizzere e austriache. Sandro Volta ♦-♦-»

Persone citate: De Gaulle