In sordina ad Alba la Fiera del tartufo di Antonio Antonucci
In sordina ad Alba la Fiera del tartufo Il classico tubero quest'anno scarseggia In sordina ad Alba la Fiera del tartufo Contro i cento chili dello scorso anno, soltanto venti - Premiati i tre maggiori espositori « fuori concorso» - Giacomo Morra: nózze' d'oro due volte, con la moglie e con la «trifola» DAL NOSTRO INVIATO Alba, lunedì mattina. La 32* Fiera del Tartufo ad Alba è stata inaugurata ieri mattina dal sottosegretario al Turismo on. Antoniozzi, il quale, in un breve discorso ha sottolineato, per l'appunto, l'importanza di questo tubero prezioso nei confronti del turismo. Il tartufo, d'accordo, emigra dai luoghi natii per infiniti rivoli commerciali, raggiungendo persino gli antipodi, se bene impacchettato in scatole conservatrici. Ma per andarlo a gustare sul posto, nel fior flore quindi del suo aroma e degli altri suoi meriti gastronomici, si muovono infinite gite domenicali di comitive e di singoli. Né sono trascurati del tutto gli altri giorni della settimana. Purtroppo quest'anno 11 prodotto scarseggia, e la Fiera ne ha un po' risentito. Per lo meno dal lato spettacolare. A differenza degli anni scorsi è mancata la folla pittoresca dei « tartufar! » venuti a vendere il ricavato della loro « caccia >, avvolto gelosamente in fazzoletti protettori. Essi non avevano bisogno di muoversi. Inviati speciali d!i grossisti e di ristoratori erano già andati a scovarli nelle loro case per accaparrarsi quel poco che c'era. Veramente, assai poco. Lo si è visto anche alla mostra vera e propria del tartufo, dove non si sono raccolti più di venti chili contro i cento, e passa, dello scorso anno. Giacomo Morra, Giovanni Agnese, Roberto Ponzio, i tre principali espositori-commercianti sono stati premiati tutt'e tre « fuori concorso », non tanto per l'eccellenza della merce raccolta quanto perché si trattava del meglio possibile. Tra i singoli, citeremo Vaccaneo di Costigliole, Carrù di Canale, Boella di Nelve, Baccin di Neive, Drago di Trezzo Tinella. Ad inaugurazione avvenuta, tutti quanti si- sono affrettati a portare via i loro tesori. Ne è rimasto soltanto qualche esemplare disperso nei vari stands delle altre mostre raccolte nello stesso recinto (vini, artigianato, industria e commercio, ortofrutticoli, fotografia, pittura) che è un < affare » andar a vedere. Difatti, il biglietto d'ingresso costa 250 lire ma dà diritto a un piattoricordo (84 lire) a una porzione di ravioli < Cento Torri >, a un bicchiere di vino della cantina sociale Santa Maria del Piano di Neive, a un caffè e un dolce < Ferrerò >. C'è chi compera anche più di un bi¬ glietto per approfittare di que sta piccola cuccagna, quantun que, In teoria, ciò non sia lecito. Lo scorso anno ne fu in dividuato uno che ne compe rò sette! Durante ogni ; fiera del tartufo, il suo prezzo tende ad aumentare data l'intensità del la richiesta. Quest'anno il fenomeno non si è accentuato Nessun . esemplare ha supera to .1 massimi estremi già regi strati in settimana è che d'ai tronde sono rarissimi. Li ha raggiunti il tartufo che Dario Ponzio invierà al sindaco di Medford signor John Snider (com'è noto, Medford è città gemella di Alba e ieri è stato anche inaugurato un ricordo bronzeo per 11 loro primo col legamento telefonico « Telstar >). Questo tartufo pesa 300 grammi circa, ma ancor più grande e più bello, quindi di valore più alto, è quello che Giacomo Morra ha destinato come omaggio delle Langhe S.S. Giovanni XXni. (Diremo incidentalmente che ieri Giacomo Morra ha celebrato le sue nozze d'oro. Quelle normali e quelle con il tartufo, del quale è tuttora considerato re. Due nozze dalle quali egl ha ricavato gioie grandi. Il tartufo gli ha portato fama ricchezza. Il matrimonio quattro figli, cinque nipoti mentre un pronipote è in arrivo. Do mandiamo alla signora: < Ave te mal litigato? >. Risposta: «Non avevamo tempo >). Il prezzo medio dei tartufi può considerarsi sulle 5-6000 lire l'etto. Il minimo-minimo 2000. Anche Montaldo ha celebralo ieri la sua fiera del tartufo, che è l'ottava in ordine di tempo. Pure 11, merce scarsa. commercianti non hanno par tecipato aila mostra perch' non hanno voluto, lasciando quindi il campo libero ai sin goli: Giuseppe Spinoglio di Pontestura ne ha esposti per 850 grammi, Vincenzo G avello di Soglio 480, Achille Giraudi di Sala e Saturnino Mortaretti di Catellino 270 ciascuno. Il più bell'esemplare (260 g.) stato dissotterrato da un ra gazzo di Mombello: Giovanni Rlcossa. Fuori concorso, Testa Vincenzo del < Ristorante Centrale », 2 chili. Moncalvo ha un poeta del tartufo che è l'on. senatore Vincenzo Buronzo, il quale assicura che questo tubero de agli uomini (tutti) « il fuoco dei vent'annl> e la mostra si è svolta sotto lo slogan: «I! tartufo è il sogno di madama Fontina», allusione alla «fonduta» che 11 unisce. Antonio Antonucci
Luoghi citati: Alba, Neive, Pontestura, Soglio, Trezzo Tinella
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