Le indagini infruttuose di Giampaolo Pansa

Le indagini infruttuose Le indagini infruttuose DAL NOSTRO INVIATO Sfilano, lunedi mattina. € Non è nostra intenzione barattare la vita del viceconsole con quella di Jorge Conili, lo studente condannato a morte. Intendiamo semplicemente fare tanto chiasso da costringere Franco a gettare la maschera: se vuole fucilare Conili, deve farlo mentre tutto il mondo lo guarda ». Cosi terminava venerdì notte la breve telefonata, fatta dai rapitori del dottor Isu Elias a-Stasera, un quotidiano di sinistra di Milano. L'effetto che gli sconosciuti agenti antifranchisti si proponevano di ottenere è stato raggiunto. L'episodio ha suscitato un'impressione enorme. I giornali sono «sciti con grossi titoli. Polizia, carabinieri, controspionaggio, guardie di frontiera sono stati mobilitati in tutto il Paese per rintracciare il diplomatico rapito. Sono arrivati a Milano anche alcuni agenti spagnoli. Ma di Isu Elias, a tre giorni dalla sua scomparsa, non è stata ancora trovata alcuna traccia. Il buio più fitto circonda la sorte del vice-console di Spagna a Milano..Dove si trovai ' Chi l'ha rapitot Quando verrà lasciato libero? Per ora, la polizia non sembra in grado di rispondere a queste domande. Sabato l'Ufficio politico della questura, aveva interrogato decine di persone: esuli spagnoli stabilitisi a Milano, antifascisti italiani, individui 7ion collegati con alcun partito, come anarchici e comunisti internazionalisti. Da questi colloqui, diretti, dal dott. Bonaventura Provenza, non era uscita alcuna indicazione utile. Gli interrogatori sono ripresi ieri mattina e pare siano proseguiti per tutta la giornata. Questa volta si è trattato soltanto di anarchici: a Milano ve ne sono una trentina, vivono isolati e pare siano inoffensivi e poco inclini ad azioni clamorose come il rapimento di un diplomatico. Sui risultati di questi colloqui non è stato comunicato nulla. Tanto il capo gabinetto della questura che il dirigente dell'Ufficio politico hanno ripetuto ieri sera che non era stato acquisito alcun elemento nuovo. Si ha tuttavia la impressione che, dopo la burrascosa giornata di sabato, l'inchiesta prosegua in una atmosfera di cauto ottimismo. E' evidente che la polizia ha scoperto qualche cosa, ma nessuno dei funzionari che dirigono le indagini ha voluto confermarlo. Allo stesso modo, nessuno si è mostrato disposto a fare previsioni sulla conclusione più o meno rapida della vicenda.. Non si sa neppure di che nazionalità siano le persone che hanno rapito il vice-console: sono fuorusciti spagnoli, o italiani che appoggiano all'estero l'attività dei gruppi di resistenza iberici al regime di Franco? Soltanto una cosa è certa: si tratta di elementi abili, preparati, che hanno studiato il piano in ogni particolare, che conoscevano alla perfezione. le abitudini del dott. Elias. Essi sapevano che il vice-console di Spagna è in buoni rapporti di amicizia con il vice-sindaco di .Sfilano, il deputato democristiano Luigi Meda. Uno degli agenti antifranchisti si è spacciato come segretario dell'onorevole: ha detto di chiamarsi Signoretti o Paretti, e a nome dell'on. Meda ha invitato a colazione l'industriale spagnolo. La cosa è apparsa del tutto normale a Elias, tanto naturale che il diplomatico non ha dato alcuna importanza al fatto che il dottor « Signoretti » non era conosciuto in comune. Di questo controllo è stato incaricato un fattorino del consolato, un ragazzo di diciassette anni: il dott. Elias deve aver pensato che il giovane non avesse compreso bene quanto gli era stato detto in Comune. Quando il < segretario » del vice-sindaco si è presentato al consolato con una grossa vettura di rappresentanza (pare fosse una < 1800 » scura), il vice-console non ha avuto esitazioni ed è partito con lui. -Isu Elias viene descritto come un uomo cordiale e abile negli affari, sicuro di sèi Un anno fa, nel periodo in cui reggeva temporaneamente il consolato, pare aresse ricevuto una lettera scritta in catalano che defi- niva il personale del consolato di Spagna a Milano una < accozzaglia di fascisti », e prometteva il sollecito invio di alcune bombe. Non era accaduto nulla, e quando venerdì a mezzogiorno si allontanò con lo sconosciuto, il diplomatico non deve essersi certo ricordato dell'episodio. Perché è siato scelto proprio il dott. Elias? Le ipotesi sono disparate Alcuni affermano che, in mancanza del console, gli antifascisti hanno rapito il suo sostituto. Altri invece Ce. filli riportiamo vóci raccolte in ambienti anarchici) sostengono che si è voluto rapire proprio il viceconsole perché egli, industriale facoltoso e a quanto sembra uomo di sentimenti reazionari, sarebbe a Milano l'esponente della destra spagnola più odiata dagli oppositori di Franco. La polizia si è messa in moto soltanto venerdì notte, subito dopo- l'allarme dato dai familiari dello scomparso. I rapitori, quindi, hanno avuto dodici ore di tempo per allontanarsi da Milano e nascondere il diplomatico prigioniero. Dove si sono diretti? Tutte le ipotesi sono possibili. Se si tratta di anarchici, potrebbero essersi rifugiati in Piemonte o in Liguria, dove esistono nuclei ili loro compagni. E' possibile, vero, che non si siano allontanati troppo e si trovino nascosti in una villa isolata, o addirittura che siano rimasti a Milano: e rintracciarli in una città di 1 milione e 800 mila abitanti è un'impresa non facile. Potrebbero anche essersi diretti in Svizzera, forse a Lugano, che da Milano si può raggiungere in meno di un'ora d'auto e dove si troverebbero numerosi anarchici spagnoli. Il blocco a tutti i posti di frontiera è stato stabilito nella notte fra venerdì e sabato. Da quel momento è certo che i rapitori non hanno passato il confine. Hanno potuto farlo prima? I rappresentanti della Spagna in Italia non hanno ancora fatto alcun passo ufficiale. Nella notte fra sabato e domenica sono giunti a Milano il primo segretario dell'ambasciata spagnola a Roma, Alonso Gamo, che è stato incaricato di reggere temporaneamente il consolato, e Ramon Matosses, consigliere commerciale presso l'ambasciata. Ieri mattina i due diplomatici hanno parlato a lungo per telefono con Roma e Madrid e nel pomeriggio si sono recati in prefettura e in questura: qui hanno avuto un lungo colloquio con il dott. Provenza. Oltre all'aspetto politico della vicenda, vi è quello umano. 1 familiari del dott. Elias — la moglie, il figlio e la figlia — rirono ore di angosciosa attesa II viceconsole soffre di disturbi cardiaci ed essi temono che le vicende di questi giorni possano avere gravi conseguenze sulla sua salute II figlio del viceconsole ha i dichiarato: « In casa siamo tutti convinti che, qualunque sia il movente di questo doloroso episodio, nessuno può essere animato dall'intenzione di ritorsioni proprio contro mio padre. Se effettivamente esiste uno spirito di umanità, che dovrebbe essere comune a tutti gli uomini, coloro che custodiscono mio padre potrebbero far avere una parola tranquillizzante alla nostra famiglia ». Il medesimo concetto il giovane ha ripetuto ieri sera, in un appello lanciato attraverso il Telegiornale delle 20,30: < Mi basterebbe sentire la voce di mio padre per sapere se è ancora vivo ». La disperazione dei familiari del diplomatico è comprensibilissima e giustificata, ma la stessa polizia è dell'opinione che la vita del dott. Elias non sia in pericolo. Se non verranno scoperti prima, i rapitori forse terranno prigioniero il diplomatico ancora per qualche giorno "affinché l'episodio, e "SS"ragioni- che -io hanno' determinato abbiano la più vasta eco possibile in tutto il mondo. Venerdì notte, nella telefonata a Stasera, uno degli agenti antifranchisti aveva affermato: < Al viceconsole non è stato torto un capello, né è nostra intenzione farlo. Il dott. Elias non corre alcun pericolo, è una brava persona, ma non riacquisterà la libertà fino a quando non avremo la certezza che Conili è salvo ». Il redattore che ha ricevuto la telefonata, Aldo Nobile, ha confermato ieri sera al Telegiornale queste dichiarazioni. Non c possibile prevedere che cosa accadrà. Nel carcere militare di Barcello7ia, uno studente poco più che ventenne attende di essere fucilato. Conili e i suoi due amici — condannati a venti e venticinque anni di reclusione — hanno perso la libertà per essersi opposti alla dittatura di Franco. La sentenza di morte per il giovane deve essere ratificata dal comandante militare della Catalogna, che ha il potere di confermarla o respingerla. Il segretario dell'ambasciata spagnola a Roma, Alonso Gamo, intervistato alla tv, dopo essersi detto « veramente soddisfatto del comportamento delle autorità italiane », ha ripetuto che nessuno dei tre è stato condannato a morte. Ma le sue dichiarazioni contrastano con quanto sabato aveva comunicato l't Associated Press » con un dispaccio da Barcellona. Se davvero Conili è sta ■ to condannato alla pena capitale, e se la sorte del dott. Elias è legata a quella dello studente catalano, c'è da augurarsi che tutto si concluda secondo un criterio di umanità e di giustizia, da entrambe le parti. Ore 24: apprendiamo in questo momento che Isu Elias avrebbe scritto una lettera in cui affermerebbe di star bene. Di questo colpo di scena riferiamo più ampiamente in apertura di giornale. Giampaolo Pansa La signorina Giglio», segretaria del vice-console, mentre esce dalla Questura di Milano (Telefoto)