Uno scoppio di gas distrugge a Sanremo cinque alloggi ed uccide un ufficiale

Uno scoppio di gas distrugge a Sanremo cinque alloggi ed uccide un ufficiale Terrificante esplosione alVaiha di ieri in un grande palazzo Uno scoppio di gas distrugge a Sanremo cinque alloggi ed uccide un ufficiale Feriti altri tre inquilini - La vittima è un capitano di fanteria: aveva 46 anni - L'edifìcio è stato sventrato e reso inabitabile Decine di auto danneggiate in strada dalla pioggia di macerie - La gente del quartiere è fuggita dalle case: pensava ad scossa di terremoto - Forse l'ufficiale ha acceso un fiammifero per scaldare il caffè ed ha provocato la deflagrazione una Dal nostro corrispondente Sanremo, lunedì mattina. Un morto, tre feriti, cinque appartamenti distrutti e altri danneggiati, u?i intrro stabile reso inabitabile costituiscono il tragico bilancio di una sciagura avvenuta ieri mattina 7iel rione San Martino, a levante di Sanremo, in seguito ad una fuga di gas. Erano esattamente le 7,17 quando una esplosione violenta e un cupo boato han- no messo in allarme l'intera città. Molte persone si sono precipitate in strada temendo si trattasse di una scossa di terremoto. Pochi minuti dopo una signorina del centralino telefonico avvertiva il commissarialo di polizia che, da San Martino, avevano sollecitato immediati aiuti perché in corso Cavallotti era crollato un palazzo. Il commissario dott. Arrigo Molinari, adunati tutti gli agenti disponibili, faceva avvisare la « Croce Rossa > e i Vigili del fuoco, accorrendo in corso Cavallotti ove già erano all'opera i primi soccorritori. Lo spettacolo era impressionante: l'esplosione aveva completamente distrutto cinque appartamenti e il tetto dello stabile contrassegnato con i numeri dall'8' al or,, j antistante la succursale postale ilei rione di San Mar tino. Altri appartamenti era- \ no stati gravemente danneggiati. I vetri dei palazzi vicini erano andati tutti in frantumi. Sul corso e nelle vie laterali e adiacenti, erano sparii rottami e macerie. Almeno una decina di macchine parcheggiate nei dintorni erano state rnagiunte e ammaccate da pietre e mattoni, proiettati in un raggio Hi oltre cento metri. Lo scoppio era avvenuto in un appartamento all'ultimo piano dell'ala a levante del fabbricato, abitato dal capitano di fanteria Giovanni Liverani di It6 anni, di Brisighella (Ravenna) e da sua moglie. Dei due coniugi nessìina traccia. Fra le persone dimoranti negli nitri quattro appartamenti andati distrutti, tre i feriti: Bruno Paccinni di 58 anni, di Siena, guaribile in £0 giorni per contusioni e escoriazioni multiple e trauma cranico: sua moglie Maria Bimbi di Ifi anni, guaribile in 15 giorni per contusioni e escoriazioni e choc; Ines Lodigiani di SS anni, guaribile in la giorni per contusioni emitoraciche. Oltre gli appartamenti del capitano Liverani, del Pacciani e della Lodigiani, sono andati distrutti quelli della pettinatrice Elva Agorito, assente da Sanremo, e del signor Enzo Picco che al momento dell'esplosione era a letto con la moglie e una bambina, ed e rimasto miracolosamente illeso: Il Picco ha dichiarato di essersi messo in salvo appena in tempo con i suoi familiari primo che il pavimento della camera da letto crollasse in seguito alle fenditure provocate dalla deflagrazione. I soccorritori provvedevano all'immediata rimozione delle macerie nel timore che il capitano Liverani e sua moglie fossero ricoperti e uccisi dalle macerie. Alle II,SO purtroppo si rinveniva il cadavere dell'ufficiale in quella che presumibilmente doveva essere stata la cucina del suo appartamento. Aveva le mani alzate all'altezza del viso orribilmente sfigurato: il suo orologio da polso, rimasto intatto, era fermo alle 7,17. La moglie dell'ufficiale appartenente all'89° Fanteria e direttore, della casa di riposo per ufficiali presso la caserma Mazzini, in rione San Martino, era fortunatamente assente. Ieri piattina alle 5,30 il capitano Liverani l'aveva accompagnata in macchina a Lavandoli, sulla Costa Azzurra, ed egli era quindi rientrato solo in Italia, in autobus, rincasando alle 7. Soltanto verso mezzogiorno è stato possibile normalizzare la situazione nella zona adiacente lo stabile sini¬ strato la cui ala a levante era stata fatta evacuare e dichiarata inabitabile in attesa de\la perizia tecnica. Il palazzo è ora piantonato dai carabinieri. La prefettura ha dato disposizioni affinché sia assicurata ogni assistenza agli evacuati, affinché sia assicurata ogni assistenza agli evacuati. I danni fin qui accertali assommano a oltre sessanta milioni. Il traffico in corso Cavallotti è stato interrotto per molte ore e sono rimasti fermi i filobus perché le mace rie avevano spezzato i cavi dell'energia elettrica. Fra le macchine più gravemente danneggiate sono una «Lan eia Appio » di Giovanni Asteggiarli, una « 600 > e un moto furgoncino del macellaio Giuseppe Angeloni. Il Bostituto Procuratore della Repubblica, dott. Clemente Manfredi, dirige l'inchiesta sulle cause del sinistro, inchiesta alla quale collaborano il vice-questore, il commissariato, i carabinieri, i vigili del fuoco, tecnici del comune di Sanremo e., dell'azienda municipalizzata del gas. Lo scoppio, infatti, è stato causato da una fuga di gas — che molto probabilmente aveva saturato l'appartamento del capitano Liverani fra le 5,30 e le 7 — e quindi da una scintilla che ha provocato la deflagrazione. Ma come ciò può essere avvenuto? Il capitano Liverani e sua moglie possono avere lasciato aperto il gas prima di partire per la Francia. E' possibile che l'ufficiale, rincasando, non abbia sentito l'odore del gas e che inavvertitamente abbia commesso l'imprudenza di accendere un fiammifero per scaldarsi un caffè. E' anche presumibile che egli abbia acceso la luce e sia bastata la minima scintilla del contatto per produrre lo scoppio. I tecnici non si sono ancora pronunciati, ed è probabile che le perizie e gli accertamenti richiedano parecchio tempo. Oggi il medico legale prof. Roverio procederà all'autopsia del cadavere del Liverani Giovanni Birone ìlli Il oap. Giovanni Liverani

Luoghi citati: Brisighella, Francia, Italia, Ravenna, Sanremo, Siena