Zilioli attacca in discesa, ma buca: vince Vendemmiati

Zilioli attacca in discesa, ma buca: vince Vendemmiati Concluso il Giro ciclistico della Val d'Aosta Zilioli attacca in discesa, ma buca: vince Vendemmiati Il forte dilettante ferrarese all'offensiva sulla dura salita al colle di San Carlo - Zilioli lo raggiunge e lo supera lungo i tornanti che portano a Morgex: due forature «bloccano» il torinese - Sull'ultimo traguardo successo di Ottaviani su Tramontin DAL NOSTRO INVIATO Aosta, lunedì mattina. Quando Gilberto Vendemmiati, sabato sera seppe che la giuria l'aveva penalizzato di mezzo minuto, disse: < Domani non parto > ed andò a dormire. La notte, per fortuna, porta consiglio anche ai ciclisti e così ieri mattina, alla partenza da Pré Saint Didier, per l'ultima tappa del Giro della Valle d'Aosta, si è presentato regolarmente al via. Quattro ore e mezzo dopo, aveva vinto la corsa. Ami, l'aveva stravinta, poiché Mugnaini e Zilioli che gli avevano promesso battaglia erano stati sonoramente sconfitti e lui — il capolista — era riuscito ad aumentare ancora il suo vantaggio. Im tappa conclusiva ha avuto uno svolgimento strano, subito, per la discesa che da Pré St. Didier porta in pianura si sono messi in fuga, rischiando l'osso del collo, Ferrara e Zanella, ' che, ad Aosta, avevano un vantaggio di circa un minuto e mezzo. La salita ad Arpouilles, una discesa abbastanza polverosa, una nuova rampa... a sorpresa (che ha dirottato la manifestazione per una stradina larga come una macchina appena appena) ed una nuova discesa ancora verso Aosta servivano a sfoltire i ranghi senza che gli uomini direttamente interessati al primato si muovessero. Nel passaggio in città, infatti, era rimasto solo Ferrara, ad l'IB" gli davano la caccia Sensi, Angiulli e Tramontin,. ad un minuto e mèzzo inseguivano Ottaviani e Rossetto, mentre il gruppo lamentava un ritardo di S'SO'". Ferrara, Bensi, Angiulli, Tramontin, Ottaviani e Rossetto si riunivano lungo i chilometri da Aosta ai piedi del colle San Carlo e la reazione del plotone si manteneva in termini modesti, quasi i protagonisti volessero risparmiar ogni energia in vista della < santissima » — quella che aveva il compito di decidere la graduatoria in modo definitivo. La < salitis- ~r*tmà\ fùZfedéle alle aspettative, una rampa terribile, senza pietà. I protagonisti invece — o almeno taluno dei protagonisti più attesi — fallirono il colpo. Lasciamo una volta tanto la parola ai fatti scheletrici, sostituiamo le cifre atte chiacchiere. Il Cotte San Carlo, più comunemente chiamato Téle d'Arpy, è lungo dieci chilometri. Al chilometro £,500 le posizioni erano le seguenti: in testa Ottaviani, a 15" Tramontin e Rossetto, a 40" Angiulli,, a 65" Bensi, a l'SO" Pettine, a £'05" Ferrara e Bosina, a £'£0" Brigliadorì, a S'£0" Chiappano, a l'OS" Cucchietti, a 4.55" Mugnaini, Zilioli, Vendemmiati, Barrerà, Adorno, Bonetto, Boni e Gallazzi. Venti minuti dopo Ottaviani, transitò anche l'ambulanza della Croce Rossa. Si sporse l'autista e ci urlò: « Due all'ospedale. Garofano ha una clavicola fratturata ed una lussazione atta spalla. Ruga lamenta contusioni e ferite atte gambe >. Su, sempre più in su. Chilometro 5. Ottaviani sempre al comando, poi, a ££" Rossetto e Tramontin. Angiulli a e£5": Brigliadori e Bensi a £'49": Pettine a 3'0S": Chiappano a S'05"; Bosina a S'BO"; Mugnaini, Cucchietti e Vendemmiati a 4'45"; Barrerà e Zilioli a 5'40. La vetta. Primo Ottaviani, bravissimo. A mezzo minuto Tramontin. Quindi, a £'41", Rossetto, a 3'35" Mugnaini, Vendemmiati e Chiappano, a 4'S0" ^Brigliadori, a 4' e mezzo Barrerà e Zilioli. La discesa. Una discesa paurosa come tutte le altre, e qualcosa in più. Il gioco sottile della buona e della cattiva sorte, riveduto e corretto da ohi rischiava meno e da chi aveva alle ruote della bicicletta pneumatici più pesanti e pili resistenti. La corsa, infatti, sembrava finita, con la batosta di Zilioli, ed invece Zilioli, all'insegna del coraggio, si buttava all'avventura: pescava Vendemmiati e lo lasciava <surplacey. Continuava la fotte volata, aumentava il vantaggio. Venti, cinquanta, cento, duecento, trecento Mètri. -$tópf Zi!ioli hi/caria. Doveva fermarsi e cambiar da solo il tubolare. Risaliva in sella. Stop! Zilioli bucava nuovo, di nuovo doveva arrangiarsi senza troppi aiuti. Voleva significare la resa, una resa senza condizioni. Nulla più ' d'interessante poteva succedere sino al traguardo d'Aosta. Trementin non s'impegnava, e si imponeva quindi Ottaviani, a £5" si piazzavano Rossetto, Barrerà e Vendemmiati. Zilioli, con altri, giungeva ad oltre sei minuti, orma» convinto e rassegnato. Conti finali: trionfo di Vendemmiati, l'expanettiere di Ferrara, un panettiere, che, per la cronaca, è capace anche di far panettoni. Al secondo posto Mugnaini: 6'££" il suo distacco. Quindi Zilioli, a 6'3£". Poi, via via, Barrerà, Chiappano, Ottaviani, Rossetto, Perfetti e Gallazzi. Un ordine di merito abbastanza vicino alla reale scala di valore, tranne forse per quel che riguarda Zilioli. Il torinese ha grosse qualità, possiede un pizzico di reale classe. Ma ha capacità di recupero? Il giro detta valle d'Aosta non ha risposto, Zilioli è sempre un enigma, dal quale però è lecito aspettarsi le più, gradevoli sorprese. Ottimo, nel complesso, il Giro al suo esordio. Hanno lavorato tutti bene, dagli organizzatori, appassionati ed abili, atta giuria, dagli ufficiali di gara forniti dal gruppo piemontese, agli agenti motociclisti, capaci e cortesi, ai cronometristi. Ogni cosa è filata per il verso giusto. Un battesimo felice; la manifestazione ha mai avuto una parentesi di noia: il che equivale a successo pieno. Gifi Boccacini Vendemmiati ,il vincitore del Giro della Val d'Aosta