A Milano prosegue l'indagine sul delitto

A Milano prosegue l'indagine sul delitto A Milano prosegue l'indagine sul delitto Milano, lunedì mattina. TI dott. Renzo Ferrari, il veterinario di Barengo che da alcuni giorni si trova al centro dell'inchiesta per il « delitto dell'aperitivo », ha lasciato Milano ieri mattina per tempo ed è stato accompagnato ad Arma di Taggia. La notizia è filtrata verso le 11 di ieri mattina a Palazzo di Giustizia, dopo che i cronisti dei quotidiani cittadini si erano apprestati ad un'altra giornata di snervante attesa. La. voce, sia pure non ufficialmente, è stata poi confermata: il dott. Ferrari era partito alle 6,20 in compagnia del lenente Teobaldi e di due carabinieri. Tutto qui. Nessuna rivelazione ufficiale sui risultati raggiunti dopo giorni e giorni di interrogatori. Indagini sono state compiute anche a Milano — è stato detto — perché il tragico pacchetto con l'aperitivo fu spedito dalla nostra città, ma le redini dell'inchiesta sono nelle mani della Procura di Sanremo: di qui la partenza del Ferrari per Arma di Taggia. Il portavoce non ufficiale ha poi aggiunto che il Ferrari è stato trattenuto così a lungo a Milano perché egli appariva il maggiore indiziato: l'ex-veterinario ammise infatti di essere stato a Milano proprio il SS agosto, il giorno in cui il < plico della morte > fu spedito all'ufficio postale della Stazione Centrale. E siccome il suo alibi presentava « qualche discrepanza», egli è' stato « invitato' a trattenersi » per i necessari chiarimenti. n portavoce non ufficiale ha insistito a lungo su questo punto: a Milano il dott. Ferrari non era assolutamente in stato di € fermo y. Era stato invitato a tenersi a disposizione degli inquirenti, ed egli lo avrebbe fatto spontaneamente. Nessuno, in questi quattro giorni di serrata, interminabile inchiesta a carico del professionista di Novara — che % piii insistono nel ritenere completamente innocente ed estraneo al delitto del € bitter » avvelenato , — ha potuto avvicinare il professionista. Chi lo ha visto (un fotografo di una agenzia milanese ed il corrispondente di un giornale) ha detto che il dott. Renzo Ferrari appariva stanco, abbattuto, aveva gli abiti spiegazzati e la barba lunga di almeno due giorni. E' stato infatti scorto, sabato, mentre attraversava un cortile interno del Palazzo di Giustieia sorretto da un brigadiere dei carabinieri del Nucleo di Polizia Giudiziaria. Gli inquirenti, come già si è detto e ripetuto nelle scor- se ore, insistono ncll'affermare che nella caserma della tenenza milanese non vi sono stati confronti fra il professionista e la sua fidanzata di Novara, ne tanto meno confronti fra di lui e la signora Renata Allevi, vedova del commerciante assassinato. SI so soltanto che gli Interrogatori del. Ferrari sono durati — a Milano — oltre trentacinque ore e che nel corso di' uno di questi, particolarmente drammatico, il professionista sarebbe stato colto da Una vera e propria crisi di nervi. I giornalisti, che praticamente per quattro giorni hanno montato la guardia agli uffici del Nucleo investigativo, hanno riferito d'aver udito il dott. Renzo Ferrari gridare e imprecare contro tutti. Il tema di questi interrogatori è ormai ben noto e riguarda le mosse del professionista a Milano durante la giornata del SS agosto scorso. Gli inquirenti, anche dopo la partenza del professionista, sotto scorta, alla volta di Sanremo, hanno proseguito slamane nelle loro indagini. Altre persone (pare in maggioranza baristi e por- fieri d'albergo) sono state convocate al Nucleo di Polidia Giudiziaria e interrogate. Pare che gli inquirenti stiano ancora esaminando particolari dell'alibi che il professionista ha presentato e che, sembra, nella parte principale, era stato confermato anche dalla sua fidanzata, Gianna Barcì di *7 anni, abitante a Caltignaga A Novara, ieri, gli inquirenti non hanno riposato. Se è vero che l'attenzione dell'opinione pubblica è concentrata ormai su Taggia è pur vero che il centro delle indagini rimane ancora Novara. Carabinieri e polizia si sono scambiati ieri i rispettivi punti di vista ed entrambi per proprio conto hanno fatto il punto della situazione. Va precisato, comunque, che la vedova dell'Allevi, la trentasettenne Renata Lualdi, è stata interrogata a lungo dai carabinieri a Novara da dove, viene assicurato, non si è mai mossa. Tornata da Morghcngo in città, a casa della madre, nessuno più l'ha vista. Anche la fidanzata del Ferrari, Gianna Barda, che si riteneva essere stata sabato a Afilano, si è semplicemente allontanata dalla sua abitazione a Caltignaga per sottrarsi — dopo che era stata a lungo sentita venerdì sera in questura — alle attenzioni dei giornalisti che non la lasciano in P™*- C.b.

Persone citate: Gianna Barcì, Gianna Barda, Renata Allevi, Renata Lualdi, Renzo Ferrari, Teobaldi