Perché il deficit dei tram nel '63 salirà a 3 miliardi

Perché il deficit dei tram nel '63 salirà a 3 miliardi JLc spiegazioni del direttore dell'Atin Perché il deficit dei tram nel '63 salirà a 3 miliardi Costi in rapida ascesa e non contenibili: il personale grava per il 65 % sulle spese - Il passeggero paga in media 29 lire un viaggio che all'azienda costa 37 lire Il bilancio dell'Ami per il 1963 prevede un deficit di 2 miliardi 861 milioni. La notizia, pubblicata Ieri da La Stampa, ha suscitato anche una certa apprensione nella cittadinanza. Chiede un'lettore; « Com'è possibile che un'azienda sia sana, come voi dite, se continua ad accumulare simile deficit? ». Un altro: «Vorrei che i tecnici spiegassero con argomenti alla portata dei profani quali sotio le ragioni per cui i tram sono sempre più pieni e le finanze dell'Atm sempre più smilze ». La relazione che ti direttore ing. Fogliano premette al hi lancio fornisce risposte a questi interrogativi. La popolazione di Torino cresce di continuo per rimmtgrazlone. L'aumento del redditi porta all'incremento della motorizzazione privata. Le immatricolazioni degli autoveicoli nei primi mesi del '62 hanno superato del 30 per cento quelle del corrispondente periodo del '61. L'espansione edilizia 6 notevole; si svolge, In concomitanza, il fenomeno del decentramento Industriale prolungiuirio le distanze posto di lavorozona di residenza. « La somma di questi elementi — nota l'ing. Fogliano — è l'ina sprimcnto della situazione viabile fino a (imiti omini prossimi alla saturazione ». Il traffico diventa sempre più lento, sia quello dei veicoli privati sia quello del trasporti pubblici. Ma la lentezza lei trasporto collettivo aliena le simpatie del pubblico: l'indice di mobilità dei cittadini, di conseguenza, diminuisce. Per contro, s' accentua l'afflusso dei passeggeri nelle ore di punta: questo perche aumentano le forze dì lavoro (da 427 mila unità ntl '61 a 442 mila nel '62). L'appesantimento della gestione — nota 11 direttore dell'azienda — non ò dovuto soltanto a « cause del traffico». Se nell'Industria la tendenza generale all'aumento del costi è contrastata dai progressi della produttività, non altrettanto avviene per I trasporti pubhlici, dove il riflesso Imme- niiniriiiiii 1111111 iti 1111111111 ■ 1 ti 1111111111111 nMiii liato della tendenza al rialzo è||costituito dall'aumento dei costi|«di esercizio. Di qui, osserva l'ing, Fogliano, « l'aggravamento dello squilibrio tra costi c ricnui per tutte le imprese che non hanno operato tempestivamente l'aumento di tariffe ». D'altra parte l'azienda municipalizzata svolge un servizio con finalità sociale. Nel '60 la perdita dell'Atm era li 41 milioni; di 625 milioni nel '61; di un miliardo e 361 milioni nel '62: diventerà di 2 miliardi e 861 milioni nel '63. Nel '60 ogni passeggero rendeva all'Azienda 28,98 lire e le costava 29,09 lire; nel '63 ip renderà 29.77 lire e le costerà 37.38. Soltanto 11 51 per cento degli utenti paga tariffa intera. I ricavi dell'Azienda sono rappresentati dagli introiti de) traffico (10 miliardi 700 milioni, calcolando su un afflusso di 3 milioni di passeggeri In più rispetto al '62). Quanto ai costi, a parte un mil'ardo e 638 milioni che rappresentano le spese di natura patrimoniale (Interessi su mutui e fondo rinnovo ecc.) ci sono 12 miliardi 418 milioni che costituiscono 1 veri e propri costi Industriali. Voci principali: 9 miliardi 144 milioni 200 mila lire (pari al 65,06 per cento) per 11 personale; un miliardo due milioni 700 mila lire per energia elettrica e carburanti (7,13 per cento). strmtgqvapgcmscfSldgSnrqddfqlns

Persone citate: Fogliano

Luoghi citati: Torino