De Gemile rientrerà stamane all'Eliseo dopo la sventata vittoria nel referendum di Sandro Volta

De Gemile rientrerà stamane all'Eliseo dopo la sventata vittoria nel referendum 13 milioni di "sì„ 8 milioni di "no„ e quasi 7 milioni di astenuti De Gemile rientrerà stamane all'Eliseo dopo la sventata vittoria nel referendum Forse annuncerà oggi la sua decisione di restare al potere - Il generale non ha avuto la maggioranza plebiscitaria che sperava, i voti contrari e gli astenuti superano i «sì» - Fra tre settimane le elezioni legislative Incertezza sui possibili orientamenti della politica interna, ma si prevede una « controffensiva » dei partiti (Dal nostro corrispondente) Parigi, 29 ottobre. Il generale De Gaulle ha ritardato di ventiquattro ore il suo ritorno a Parigi: è rimasto oggi tutta la giornata nella sua villa di Colombey-les-deuxEglises, a studiare i risultati del referendum di ieri e soltanto domattina rientrerà all'Ediseo e farà sapere le proprie decisioni. Nei. giorni precedenti, la stampa di ispirazione governativa aveva sparso la voce che egli si sarebbe ritirato dalla vita pubblica se i « si > fossero stati inferiori alla maggioranza assoluta degli elettori iscritti; era un espediente per influenzare i francesi con la minaccia della vacanza di potere in un momento estremamente pericoloso sia all'interno del paese, sia in relazione alla crisi internazionale di Cuba. Il generale De Gaulle, infatti, con quella ambiguità di linguaggio che gli consente spesso la massima libertà di movimento, aveva invece annunciato che se ne sarebbe andato se la maggioranza fosse stata « debole, mediocre, aleatoria, vaga, dubbia>. Ora, egli non ha ancora fatto sapere le proprie decisiorji, ma è già certo che, benché non sia stata raggiunta la maggioranza assoluta, rimarrà alla . tinta dello Stato. Lo ha fatto sapere il primo ministro, che ha avuto oggi due comunicazioni telefoniche con De Gaulle: ci si può porre — ha dichiarato Georges Pompidou — dal punto di vista del presidente della Repubblica: egli ha stimato che la maggioranza non doveva essere né mediocre né aleatoria. Io non considero che questi due aggettivi siano di attualità:». Eppure, i risultati dello scrutinio parlano chiaro: 13.052.234 sì rappresentano il 62,19?, dei suffragi espressi e il 46,44 % degli elettori iscritti. 7.964.478 no rappresentano il 37,9% dei suffragi e il 28,76 % degli iscritti. Astensioni e voti nulli sono stati il 24,80 %. E' stata raggiunta dunque la maggioranza relativa, necessaria per avere la legge che istituisce l'elezione del presidente della Repubblica a suffragio universale diretto. Si deve dunque concludere che il generale De Gaulle sta perdendo la fiducia che per più di quattro anni gli era stata manifestata dal paese? Questa fiducia era ancora immensa pochi mesi fa, quando egli era riuscito a liberare la Francia dall'ossessione della inutile guerra d'Algeria, ma la sua sfida contro i partiti che, in realtà, equivaleva ad una sfida contro il parlamento e la democrazia, ha risvegliato il vecchio fondo repubblicano deila Francia ed ha fatto passare all'opposizione anche molti di coloro che avrebbero continuato a sostenerlo se non ci fosse stata la minaccia di un consolidamente del potere personale. «La fiducia è rinnovata — commenta Le Monde — ma il mito è intaccato. L'uomo che voleva giustamente riunire ha diviso od anche spezzato in due il paese ». Il giornale osserva poi che ciò « non è irreparabile, a condizione che non si riproduca nel corso di una serie di prove di forza nel paese o al parlamento ». Le conseguenze de.1 voto di Ieri si faranno infatti sentire soprattutto alle elezioni legislative del 18 e 25 novembre. Non c'è dubbio che. isolata da tutti gli altri partiti l'Unr (Unione per la nuova repubblica), che è l'unico partito gollista, non soltanto cesserà di essere il partito di maggioranza relativa, ma non riuscirà probabilmente a mandare all'assemblea nazionale che un gruppetto ridottissimo di de-j putati. Poiché per un anno dalla data delle elezioni la Costituzione vieta al presidente della repubblica di sciogliere le Camere, il generale De Gaulle si troverà davanti a un drammatico dilemma: prendere misure dittatoriali che distruggerebbero deflnitivamento la democrazia in Francia, oppure trovare la via di un compromesso coi partiti, ristabilendo il normale funzionamento del parlamento. Da questa scelta dipendono gli immir.enti sviluppi della vita pubblica francese. Sandro Volta

Persone citate: De Gaulle, Georges Pompidou

Luoghi citati: Algeria, Cuba, Francia, Parigi