Automobilista uccide nella nebbia due braccianti si ferma, ne toglie uno di sotto le ruote e riparte

Automobilista uccide nella nebbia due braccianti si ferma, ne toglie uno di sotto le ruote e riparte Caccia nel Novarese all'inumano guidatore di una «IIOO» Automobilista uccide nella nebbia due braccianti si ferma, ne toglie uno di sotto le ruote e riparte La tragedia di notte a San Pietro di Mosezzo - Una delle due vittime, entrambe tagliariso, è scagliata lontano e ricade sul cofano di un'altra auto - Per rimettere la sua vettura in condizioni di marciare, l'investitore si è fatto aiutare dalle persone accorse - Poi si è allontanato abbandonando uno dei morenti sull'asfalto (Dal nostro corrispondente) Novara, 26 ottobre. Polizia e carabinieri sono alla ricerca dell'automobilista die la scorsa notte, dopo aver investito e ucciso due pedoni, a San Pietro di Mosezzo, si è allontanato senza lasciare tracce. Attraverso l'interrogatorio di tre altri automobilisti è stato possibile stabilire che la macchina investitricc, una Fiat 1100, ha riportato danni nella parte anteriore della carrozzeria e la rottura del fanale sinistro. Le vittime sono due tagliariso: Pietro Putti, di 58 anni, di Varallo Pombia, e Pellegrino Teluzzi, di 6$ anni, di Castelletto Ticino, che oggi avrebbero ultimato il lavoro stagionale alla cascina Obbiate. Ieri sera, verso mezzanotte, avevano lasciato l'osteria di San Pietro Mosezzo per far ri¬ torno alla cascina che dista dal paese circa un chilometro ed è'situata sulla provinciale per Novara. Avevano fatto pochi passi, nella nebbia fittissima, quando un'auto diretta a Biandratc li falciava. Il Teluzzi veniva lanciato in alto e il suo corpo ricadeva sul cofano di un'utilitaria diretta a Novara e condotta dal ventisettenne Francesco Zanaria, di Trecate clic, senza potersi ancora rendere conto dell'accaduto, arrestava subiti, la marcia. Non vedendo più niente intorno, correva verso l'osteria k delta Tettoia-», distante cento metri, per chiedere aiuto. A mezza strada si imbatteva in una vettura ferma, la 1100 investitricc, il cui conducente gli chiedeva di aiutarlo a spostarla a mano. Allo Zanaria si univano due giovani, fermatisi un attimo prima all'osteria, non potendo proseguire per la fitta nebbia, i novaresi Giorgio Btancalani e Giancarlo Sacco. Tutti insieme sollevavano la 1100, liberavano il corpo di un uomo rantolante, incastrato sotto la macchina e successivamente identificato per il Putti. Lo Zanaria intuiva che il corpo piombato sulla sua utilitaria doveva appartenere a un secondo investito e, seguito dal Sacco e dal Biancalani. correva verso la sua auto. Nell'oscurità veniva rinvenuta, nella scarpata, la salma del Teluzzi. Proprio in quel momento la 1100 si rimetteva in moto allontanandosi verso Biandrate e lasciando il Putti, gravemente ferito, sull'asfalto. Sgomenti, lo Zanaria, il Sacco e il Biancalani ritornavano sui loro 1111111 ■ 11111111 r 11111 ■ i m 11111111111 m 111111 ■ 1111 l 1111111 li passi e provvedevano a far trasportare all'ospedale il Putti, il quale, nonostante le cure, decedeva poco dopo. Sul posto era intanto accorsa da Novara la polizia stradale con il comandante capitano Nucciarelli. Dopo gli accertamenti, la salma del Teluzzi veniva rimossa. Sino a questa sera dell'auto investitrice non si è trovata traccia. p. b. ti 1111 il 11111111 ■ 11 r 1111111 il r 111111 n 111 ■ 111111111 ■ ■ i il 11 ■ 1111111 m ■ 111111111 ■ 11111111111 t ( i ri ti 111 11 ■ Da sinistra, Pietro Putti, 58 anni, e Pellegrino Teluzzi, 64 anni, investiti e uccisi da un ignoto automobilista

Luoghi citati: Biandrate, Novara, San Pietro Mosezzo, Trecate, Varallo Pombia