II premio fiafra» consegnato ai re* di Svezia in Campidoglio
II premio fiafra» consegnato ai re* di Svezia in Campidoglio II premio fiafra» consegnato ai re* di Svezia in Campidoglio Il sovrano l'ha ricevscimento conferito a (Nostro servizio particolare) Roma, 25 ottobre Re Gustavo Adolfo di Svezia ha ricevuto stamane in Campidoglio, dalle mani del Capo dello Stato Segni, il premio che la Fondazione internazionale Balzan ha conferito alla Fondazione Nobel. E' la prima volta che il riconoscimento, consistente in una medaglia d'oro e in un milione di franchi svizzeri pari a 150 milioni di lire, viene assegnato. L'atto di nascita della Fondazione Balzan è recente. Angela Lina Balzan, cinque anni fa nel suo testamento, volle intitolare al padre Eugenio, nato a Milano e vissuto per venti anni in Svizzera il premio dedicato alle iniziative per la pace, il progresso e la fraternità tra i popoli. Fu proprio la Balzan a indicare a chi per primo doveva essere conferito. Nel suo testamento è scritto: «Il premio dovrà essere consegnato nelle mani del re al quale na in Campidoglio a re Guo alla Fondazione Nobel (Te uto dalle mani del Prella fondazione Nobel p Alfred Bernhard Nobel rimise le proprie volontà unitamente alla protezione e i destini della propria Fondazione». La solenne proclamazione avvenne a Terna il 1° marzo di quest'anno, nell'anniversario della morte della fondatrice La cerimonia ebbe luogo nell'aula del Parlamento della Confederazione elvetica, alla presenza dei capi di Stato dei due paesi associati nell'attività e nei finì della Fondazione: l'allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e il Presidente della Confederazione Paul Chaudet. Con cerimonia altrettanto solenne, il premio è stato consegnato oggi. Il Presidente della Repubblica Antonio Segni è stato accolto all'ingresso del palazzo dei Conservatori, dove prestavano servizio d'onore i corazzieri e i Fedeli di Vitorchiano nelle loro raffaellesche livree gialle e rosse, dal primo pre¬ stavo di Svezia il Premio lefoto «Associated Press») sidente della Repubber il contributo olla sidente della Fondazione Bai zan, sen. Giovanni Gronchi, dai presidenti delle due Camere, del Consiglio e della Corte costituzionale. Pochi minuti dopo è giunto re Gustavo Adolfo, accompagnato dal maresciallo di Corte. I due capi di Stato si sono incontrati nella saletta del Trono e tre squilli delle trombe d'argento dei Fedeli di Vitorchiano hanno annunciato il loro ingresso nella sala degli Orazi e Curiazi, gremita di personalità della politica, della cultura, della diplomazia. Tra gli altri due « premi Nobel » italiani: il poeta Salvatore Quasimodo e lo scienziato Daniele Bovet. Dopo il saluto rivolto dal sindaco di Roma prof. Della Porta e dal presidente del Comitato esecutivo per i premi della Fondazione, professor Arangio Ruiz, ha parlato il sen. Gronchi per ricordare il grande merito che ha il premio Nobel, e cioè quello di avere sempre cercato di restituire alla cultura la sua missione di promuovere il progresso morale dell'umanità. Egli ha letto la motivazione con cui è stato assegnato il premio Balzan alla Fondazione svedese « per l'opera ammirevole compiuta in sessant'anni di lavori, nei quali ha dato a tutti i popoli un esempio luminoso di fraternità al di là di tutte le frontiere e senza discriminazione di nazionalità, di interessi politici, di tendenza o ideologia ». Il capo dello Stato ha quindi consegnato il premio al sovrano di Svezia, che ha ringraziato a nome della Fondazione Nobel. Parlando in buon italiano re Gustavo Adolfo ha aggiunto: «Quale sforzo può essere maggiormente degno di incoraggiamento e dì appoggio di quello che tende ad allargare l'orizzonte del sapere umano e delle ricerche scientifiche internazionali? Oggi più che mai esse si sono diffuse, ed hanno assunto un'importanza essenziale per tutto il progresso dell'umanità. Del resto cosa può nobilitare maggiormente la nostra cultura dell'attività creativa? E' un campo d'attività internazionale ricco ed elevato che aspetta la Fondazione Balzan. Rivolgo ad essa, da parte della Fondazione Nobel, i più cordiali e sinceri auguri ». Re Gustavo Adolfo di Svezia è stato più tardi ospite al Quirinale del presidente della Repubblica, il quale ha offerto in suo onore una colazione. g. fr. lica, Segni - Il ricono fraternità tra i popoli Segni grazia un ergastolano che compi una strage Si era- sempre detto innocente Bologna. 25 ottobre. (c. c.) Il presidente Segni ha concesso la grazia al settantaquattrenne ergastolano Quirino Bellengi, di Salsomaggiore, che era stato condannato il 3 marzo 1932 dalla Corte d'Assise di Parma per omicidio continuato. Quirino Bellengi — benché sì fosse sempre protestato innocente — era stato riconosciuto responsabile di un orrendo fatto di sangue. Da sera del 10 dicembre 1930 in località Tabiano di Salsomaggiore, erano stati uccisi l'agricoltore Luigi Morini con la moglie Giuditta Rastelli, e il bimbo Antonio Moroni, di appena un anno. La madre del bimbo, Erminia Vascelli, era stata ferita, mentre il padre, Oreste Moroni era sfuggito a un tentativo di omicidio. Nella motivazione della sentenza la Corte parmense sostenne che il massacro era stato compiuto per rapina: l'assassino avrebbe compiuto la strage per impossessarsi del denaro della famì. glia Moroni, notoriamente fa- collosa. ■mimili 1 iiiimimiimmimm
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