Arrestato il bandito che sparò al droghiere e ferì il compagno

Arrestato il bandito che sparò al droghiere e ferì il compagno Arrestato il bandito che sparò al droghiere e ferì il compagno Anche lui giunse l'anno scorso da Mezzojuso di Palermo, il paese di Andrea Cusimano - Ha sui polsi le tracce della lotta, ma nega di aver partecipato alla rapina Denunciato anche l'ideatore del colpo, un ex-garzone del negoziante: è scomparso La tentata rapina compiuta nelle note drammatiche circostanze lunedì mattina in via Massena 19 ai danni del droghiere Giuseppe Guglielmone, non presenta più punti oscuri, per la polizia. Le indagini in lutti questi giorni si sono svolte in modo febbrile, prima per identificare il bandito che è ricoverato al Maurlziano con un polmone trapassato da un proiettile, poi per Identificare e arrestare il suo complice. La conclusione dell'inchiesta è del tutto positiva- I rapinatori sono entrambi nelle mani della polizia la quale conosce inoltre il nome del presunto ideatore del colpo. Ieri il dott. Sgarra della Mobile si è recato dal sostituto Procuratore della Repubblica dott. Panzarani che si è occupato di questa vicenda e gli ha presentato un rapporto-denuncia con i tre nomi dei presunti responsabili: Andrea Cusimano, 29 anni, nato a Mezzojuso (Palermo), attualmente ricoverato e piantonato all'ospedale Maurlziano con prognosi riservata: Umberto Lala, 28 anni, pure da Mezzojuso, manovale presso un cantiere di via Passo Buole 11; Salvatore Amorelli, 2S anni, da Bisacquino (Palermo), manovale, alloggiato fino a qualche giorno fa in una locanda di Porta Palazzo, latitante. La denuncia per i primi due è di tentato omicidio a scopo di rapina: per l'Amorelli è di concorso nella rapina stessa. Una delle prime mosse fruttuose degli investigatori fu la scoperta del nome di Salvatore Amorelli. Costui fu per un certo pe- riodo di tempo alle dipendenze 11111 m ( ■ 1111 ri j mini iiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiim Umberto Lala, lo epara o oe di noooe- del droghiere. Quando gli agenti andarono a cercarlo nella locanda dove solitamente alloggiava scoprirono che era inspiegabilmente scomparso subito dopo l'aggressione di via Massena. Identificato il Cusimano. il doli. Sgarra e i suoi collaboratori indagarono minuziosamente nel cerchio delle sue conoscenze e parentele Arrivarono in tal modo ze |al Lala il quale, per la fretta di miiiimiiiimiiiiiiiimiiiimiiiiiimiiiiiimmiimi tore, e il complice ferito ti nva lpo a. i. nrado di mi o i ni ca te, degni re no oni no, vesaes in sun-l gnt| u-l ol-1 fra! so, j negare, disse che non aveva mai conosciuto il compaesano Cusimano e il conterraneo Ainorelli. E invece alla polizia risulta da altre fonti che i tre si conoscevano benissimo e trascorrevano insieme stolto tpnipo. E' una bugia che viene ad avere un notevole peso sulla bilancia di queste indagini. Il Lala sarebbe dunque il bandito che, mentre si svolgeva la drammatica accanita lotta con il droghiere Guglielmone, ferì con una revolverata dapprima il droghiere stesso trapassandogli una mano e poi, con un altro sparo, colpi al polmone il proprio complice Cusimano. Giuseppe Guglielmone, messo a confronto con il Laia, non si e dimostrato molto sicuro nel ricoj noscimento. Ma lui stesso ha det| to che sicuramente avrebbe la stessa impressione anche se fosse messo al cospetto del bandito ricoverato all'ospedale Fra gli elementi che. secondo la polizia, sono a carico del Lala. ci sono delle escoriazioni e delle ecchimosi che egli presenta alle mani e che attribuisce ad un incidente; ma quando si tratta di precisare quale Incidente, le risposte del Lala diventano evasive, imprecise, incontrollabili. Sempre a proposito del Lala gli investigatori hanno accertato che le sue dichiarazioni secondo le quali egli non conoscerebbe il Cusimano, sono doppiamente fondate: non solo egli lo conosceva, ma addirittura divise con lui l'alloggio quando questi abi tava in via San Donato 45, pri ma di andare ad abitare con i cugini, Nicola e Domenico Spata gli stessi che riconobbero il fe< rito attraverso una delle fotografie pubblicate da La Stampa. ti., oni Le condizioni di Andrea Cusine esa ioè laare era zi: il mano sono ieri leggermente mi gliorate per quanto riguarda la respirazione, ma rimane preoccu panie la paralisi agii arti infe riori. In mattinata al capezzale del bandito si sono recati il sostituto Procuratore della Ropub blica dott. Panzarani e 11 dott Sgarra. Nessun altro era presen te, anche gli agenti di custodia sono stati fatti uscire. Ma è poco probabile che il ferito sia stato interrogato, date le sue gravi condizioni. Un manifesto dei «carristi» contrario alia linea del osi Sul blocco navale a Cuba La Federazione torinese del psi, in maggioranza « carrista », diffonderà stamane un manifesto sul blocco posto dagli Stati Uniti a Cuba. In esso si dice, tra l'altro: « I socialisti esprimono piena solidarietà al popolo cubano che difende la sua rivoluzione dagli attacchi degli imperialisti e chiedono che il governo italiano respinga in tutte le sedi questa nuova minaccia alla pace ». L'esecutivo carrista ha chiesto la convocazione del Comitato centrale del partito per discutere la situazione internazionale, affermando che « il comportamento del governo italiano è inaccettabile per i socialisti ». Il manifesto della federazione torinese è ancora una volta in contrasto con l'atteggiamento assunto dalla direzione del psi sul plano nazionale. In città la frattura fra « carristi » e « autonomisti » (che rappresentano la minoranza con il 32 per cento degli iscritti) si va estendendo. Com'è noto, da oltre un mese la corrente autonomista è dimessa dal direttivo della federazione, chiedendo l'intervento della direzione del partito. llllllIIIIll1IIIIIIIIIIII1IIIItlltllllllllllillllllllllltl

Luoghi citati: Bisacquino, Cuba, Mezzojuso, Palermo, Stati Uniti