Il capo del Cremlino promette: "Non prenderemo decisioni precipitose"

Il capo del Cremlino promette: "Non prenderemo decisioni precipitose" Il capo del Cremlino promette: "Non prenderemo decisioni precipitose" Nella lettera al filosofo inglese Russell, Kruscev alterna le assicurazioni alle minacce: «Se Washington attuerà il programma di "azioni piratesche", noi dovremo ricorrere ai mezzi di difesa» (Nostro servizio particolare) Mosca, 24 ottobre. In una lettera indirizzata al filosofo pacifista Bertrand Russel, Kruscev indica oggi in un incontro al vertice con Kennedy la possibile via d'uscita alla crisi di Cuba. Kruscev dice che questo incontro potrebbe essere « utile» nel momento attuale. Un'affermazione del genere ha praticamente il valore di una richiesta, anche se è indirizzata ad una terza persona, e non al presidente degli Stati Uniti. Riferendosi al blocco navale di Cuba, il primo ministro scrive: « Noi non prenderemo decisioni precipitose e non ci lasceremo provocare dalle ingiustificate iniziative americane. Faremo tutto quanto è in nostro potere per impedire lo scoppio di una guerra. Ma il governo degli Stati Uniti deve dar prova di moderazione ed arrestare le sue piratesche minacce, che sono gravide delle più serie conseguenze ».. Più avanti Kruscev prosegue: «Siamo pienamente coscienti che se la guerra sarà scatenata, essa diventerà fin dalla prima ora termonucleare e mondiale. Per noi ciò è ovvio, ma evidentemente non lo è altrettanto per gli Stati Uniti che hanno provocato questa crisi. Perciò se il governo di Washington continuerà a non tenere conto del diritto internazionale ed a violarlo, la situazione tesa al limite estremo potrà sfuggire al controllo e precipitare in un conflitto mondiale, con spaventose con- seguenze per i popoli di tutti paesi ». Alludendo ad una possibile resistenza armata alle ispezioni americane sui mercantili sovietici, Kruscev scrive: « Se il governo degli Stati Uniti attuerà il programma di azioni piratesche che esso ha deliberato, noi dovremo ricorrere ai mezzi di difesa contro gli aggressori. Non abbiamo altra scelta». La conclusione è più serena: «La questione della guerra ej della pace è di tale importan-| asfiesndctgddcrIza che noi consideriamo utile I hun incontro al massimo livello al fine di discutere tutti i problemi, di fare ogni cosa per eliminare il pericolo che si scateni una guerra nucleare. Prima che le armi missilistiche entrino in gioco è ancora possibile prevenire il conflitto. Quando gli americani avranno lanciato la loro aggressione, un'incontro al vertice sarà ritenuto impossibile e inutile». La lettera di Kruscev a Russell è stata resa nota in serata dalla Tass. La stessa agenzia ha comunicato poco dopo che il Capo sovietico aveva ricevuto a colloquio — per tre ore e un quarto — l'industriale americano William Knox, presidente della Westinghou.se Electric. Dopo l'incontro — che la Tass definisce « amichevole e franco — Knox ha dichiarato di aver ricevuto un messaggio personale di Kruscev per Kennedy. Non ne ha rivelato il contenuto; ha ammesso di avere discusso con il Primo ministro il problema di Cuba. L'atmosfera a Mosca pare questa sera più serena. Nel pomeriggio il ministero degli Esteri aveva respinto la nota con cui Washington comuni cava al Cremlino l'elenco del le misure adottate per il bloc co di Cuba. Una breve dichiarazione sulle Izvestia ribadiva inoltre che Mosca considera le misure americane un « atto aggressivo». Centinaia di giovani inscenavano davanti all'ambasciata americana manifestazioni in favore di Fidel Castro. L'auto dell'ambasciatore Kohler era colpita da un sasso, sulle mura della sede diplomatica si infrangevano parecchi calamai d'inchiostro. Per un paio di volte i manifestanti sono riusciti a superare lo sbarramento di polizia e ad avvicinarsi all'edificio enei flaospita la sede dell'Ambasciata | americana quel tanto che bastava per lanciare contro le finestre dei primi piani sassi e bottigliette di inchiostro rosso e nero. I vetri non ne hanno sofferto perché le finestre dei primi piani, quelle più facilmente vulnerabili, erano state protette con pannelli di legno. < Yankees no. Cuba libera » dicevano i cartelli inalberati dai dimostranti. C'è stato qualche arresto, cui la folla ha reagito con bordate di fischi. I poliziotti, dal canto loro, non hanno disturbato i fotorepor- fers che svolgevano il lavoro. proprio V.