Processo a Venezia ai croupiers del casinò: avrebbero rubato "fiches" da mezzo milione

Processo a Venezia ai croupiers del casinò: avrebbero rubato "fiches" da mezzo milione di furto continuato e truffa Sono imputati Processo a Venezia ai croupiers del casinò: avrebbero rubato "fiches" da mezzo milione Alia sbarra è anche il proprietario di un noto ristorante per concorso - Le placche venivano sottratte con destrezza dal tappeto verde - La società che gestisce la casa da gioco si è costituita parte civile (Dal h nostro corrispondente) Venezia, 23 ottobre La prima giornata del processo per la fuga delle fiches dal Casinò municipale può esseri, definita di assestamento dell'accusa: essa, infatti, è terminata con una serie di nuove imputazioni e con la trasfOrazionc delle imputazioni precedenti, che erano di furto e truffa pluriaggravati, falsa testimonianza, corruzione e ricettazione. I dodici imputati, tutti presenti e a piede libero, sono: Ennio Pcnzo di 37 anni, Giulio Sadocco di 41, Raffaele Russo di 38, Adolfo Candreva di 48, Catone Ramello di 38, Luigi Gasperin di 46, Armando Zrij5fo?ii di 51, Ruggero Malusa di 4H. Giorgio Gasparoni di 41, Mario Fanton di 42, Guido Moro, di 39 e Antonio VianeUo di 56. 1 primi dicci sono tutti impirgati della casa da gioco; il Vianello è proprietario di una macelleria e il Mora titolare di un noto ristorante veneziano. Dall'istruttoria non è emerso nulla di certo circa il « sistema * che sarebbe stato studiato dai croupiers per compiere la catena dei furti. L'istruttoria non ha accertato neppure l'ammontare dei (lan¬ ini 1111111111111 m 111111 < 1111 111111111111111111111111111 . o ¬ ini subiti sia dal Comune sia aalla Stile, la società che gestisce il Casinò. La vicenda era divenuta di pubblico dominio dopo le clamorose rivelazioni fatte dall'ispettore del Comune, rag. Baretton, il quale, in una lettera indirizzata al sindaco, aveva raccolto una serie di indizi nei confronti di « uìia banda organizzata che da tempo svolge un'attività clandestina nelle sale da gioco, favorendo, con la complicità di dipendenti dal Casinò, la fuga di fiches riai tavoli verdi ». Il primo atto del processo è stato la costituzione di parte civile della società che gestisce il Casinò. A questa costituzione si erano opposti i difensori e il Pubblico Ministero, che eccepivano l'insufficienza di mandato di Jacopo Lazzi, presidente della società, in quanto la richiesta sarebbe dovuta partire dall'intero Consiglio di amministrazione. Il Tribunale, però, è stato di diverso avviso e ha accolto la I richiesta della Stile. La difesa 1 hi ancora sollevato eccezione j per la genericità delle accuse clpmfs{s11 ) 1111111111111 11111 ri 11311111 11111 i 111111111111 specialmente per taluni impu-\tati minori. Ma il Pubhlico\Ministero ha sostenuto che le\singole imputazioni risultano I 1 j chiaramente dai fascicoli dell'istruttoria, tanto che egli è pronto a precisarle f ad aumentarle Dopo avi r contestato al Vianello la recidiva reiterata oltre il quinquennio per precedenti condanne, la pubblica accusa ha chiesto per il Pcnzo l'aggravante della prestazione di opera nella truffa; per il Vianello la continuità del concorso in furto; per Zaffoni, Malusa e Gasparoni la trasformazione dell'imputazione di furto e di concorso in furto in furto e concorso continuati; per Ramello e Vianello il furto continuato. I due ultimi imputati — ha detto il P. M. — non avrebbero rubato una placca da 100 mila lire o due placche da 50 mila in uno stesso momento, come in un primo tempo era emerso, ma due placche da .50 mila lire, ciascuna delle quali rubate in sere diverse. L'udienza del mattino si era {conclusa con la richiesta presentata dalla difesa di Zaffoni e Ramello del certificato] s\st° P"™°re 500 mila lire tra i \due imputati. Il P. M. si era \0PP°stn> ma il Tribunale ha penale di un teste, Amedeo; , . j. Zanotti, che asserì dt aver vi- \ |accolto la richiesta. Fra le richieste del mattino c'era anche quella del P. M. per l'acquisizione agli atti del fascicolo dei carabinieri sulle loro indagini. Da questa richiesta è nato nel pomeriggio un piccolo colpo di scena: il P. M. ha chiesto infatti una seconda imputazione per Zaffoni e Ramello, del tutto simile alla precedente, per aver essi rubato con destrezza un'altra placca, da mezzo milione, alle 4,15 del 18 giugno 1059, quando erano in servizio al tavolo n. 17. Ha chiesto che siano sentiti quali testi tre dipendenti della « Stile» — Valerio Terragni, Mario Giraci e Angelo Garganego — i quali avrebbero visto rubare la fiche o quanto meno ne avrebbero sentito parlare. I difensori dello Zaffoni si iimiiiiiiiiiliiiiimiiiiiillliiili iiiiiiiiiiiiiiiii sa per semplici voci. « In ognicaso — hanno detto i due av-sono opposti alla richiesta del P. M. ed hanno domandato al Tribunale in subordine che all'eventuale accettazione dei tre testi ne siano aggiunti una altra decina, tutte persone che nello stesso rapporto dei carabinieri sono chiamate in cau- vacati — dimostreremo che lo Zaffoni quella notte addirittura non era al Casinò ». Il Tribunale ha però accettato la nuova imputazione, con l'ordinanza di acquisire al processo, dagli uffici del Comune e da quelli della t Stile ». i borderaux e i fogli giornalieri dai quali risultano gli orari e gl'incarichi nei singoli tavoli di gioco. Domani con tutta probabilità avrà inizio l'interrogatorio degli imputati.

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