Le otto zone nelle quali il Municipio requisirà i terreni per costruire case

Le otto zone nelle quali il Municipio requisirà i terreni per costruire case Sei milioni di metri quadri per edificare 120 mila stanze Le otto zone nelle quali il Municipio requisirà i terreni per costruire case La Giunta ha affidato la preparazione del piano a una commissione di urbanisti presieduta dall'arch. Renacco - I quartieri sorgeranno nell'arco della periferia a ovest della città, dai confini di Nichelino, a quelli di Settimo - L'espansione avverrà a raggiera lungo le grandi strade di collegamento con i comuni vicini H 12 novembre il Consiglio comunale si riunirà per decidere l'applicazione della legge 167 sulla requisizione delle aree destinate all'edilizia popolare. Dal momento del voto dell'assemblea, sui 6 milioni' di metri quadrati del territorio urbano chs verranno indicati, graverà l'ipoteca del Comune. Quali sono queste aree? Alla loro determinazione lavora da alcuni mesi un folto gruppo di architetti: «Si tratta — diceva ieri il prof. Renacco, presidente della Sezione piemontese di urbanistica — di bloccare zone nelle quali sia possibile attuar-e un armonico piano edilizio ». Il presidente dell'Istituto case popolari aw. Dezani ha aggiunto: € Dobbiamo dare ai 1Z0 mila vani che sorgeranno sulle aree requisite, una "dimensione Umana", e tener presente anche la necessità di equilibrare le caratteristiche tradizionali di Torino con quelle moderne di una grande città industriale*. E' chiaro che finalità di questo tipo non si conciliano con i « fazzoletti » •" di'- -terreno ancora liberi nel centro: non saranno questi (almevro per uri primo tempo) ad essere requisiti, anche se il loro prezzo diminuirà per effetto dell'applicazione tutto intorno, della legge sull'edilizia popolare. Escluso il centro, escluso anche il settore est della città dove la collina impedisce prospettive'' di ampliamenti, si è dovuto anche escludere il territorio dove le case della città già si saldano con quelle dei Comuni vicini (ad esempio Moncalieri). E' rimasto il vasto arco che abbraccia Torino verso ovest da Stupinigi fino a Settimo-San Mauro E qui si sono delimitate le aree. Un preciso concetto ha guidato gli esperti: la necessità di collegare la zona del lavoro con il centro cittadino. Parecchie industrie si sono già trasferite nella cintura, presto altre ne seguiranno l'esempio: occorre prevedere la casa del lavoratore a metà strada tra In fabbrica e il cuore di Torino. Le aree requisite si trovano quindi lungo le grandi direttrici dell'espansione industriale e del traffico: 1) strada della Barca, verso San Mauro; 2) corso Giulio Cesare, verso Settimo; 3) strada di RivaroIo, verso Borgaro; 4) strada di Lanzn verso Venaria; 5) strada di Lucento, verso Collegno; 6) corso Francia, verso Grugliasco; 7) corso Orbnssano, verso Beinasco; 8) corso tllllllllllUlHIllMl Unione Sovietica, verso Nichelino. I quartieri della nuova edilizia popolare si svilupperanno cioè a raggiera, rispetto al centro urbano; lungo la medesima direttrice, in modo organico, si estenderà l'eventuale consorzio con la cintura. La città che cresce a macchia d'olio, contraria ad ogni retta legge urbanistica, sarà sostituita dalla città stellare. Per iniziativa dell'Istituto case popolari, lunedì si svol¬ gerà un convegno di studio su « il problema della casa a basso costo ». L'on. Ripamonti, relatore per la Camera della legge 167, spiegherà quali esigenze hanno determinato la nuova legislazione. Nel dopoguerra lo Stalo ha investito 8 mila 400 miliardi nell'edilizia popolare, ma la popolazione non ne ha tratto tutti i benefici di cui avrebbe fruito se questa' imponente attività si fosse sviluppata secondo un'azione coordinata. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin L'avv. Dezani, direttore dell'Istituto case popolari (l'ente destinato ad assumersi il maggior carico per l'attuazione della legge 167), parlerà degli aspetti economici e finanziari dei programmi costruttivi. I mezzi? Da un lato applicazione su larga scala delle nuove tecniche della prefabbricazione; dall'altro reperimento di capitali a basso costo. Saranno necessari i contributi straordinari dello Stato, ma anche mutui a condizione di favore. In un secondo tempo l'Istituto potrà pensare allo smobilizzo delle aree pregiate che possiede in città su cui esistono vecchi edifici. Secondo un calcolo non ufficiale, valgono 76 miliardi di lire. * * La Giunta ha incominciato l'esame del testo del disegno di lesse del ministro Sullo per la nuova disciplina urbanistica. Prima della presentazione, in Parlamento, il ministro Campili! ha infatti espresso il desiderio di sentire il parere dei principali comuni d'Italia. Il sindaco ing. Anselmctti interverrà alla riunione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, convocata a Roma per giovedì 25 ottobre, ed esporrà l'opinione dei nostri amministratori. « E' una legar, di portala eccezionale — ha detto l'ing. Anselmetti —. Una grossa novità è rappresentata, ad esempio, dal diritto di superficie: in pratica, il Comune potrà requisire tutti i nitori terreni edificatili ». I cerchietti indicano approssimativamente le zone dove si intende requisire i terreni

Persone citate: Anselmetti, Dezani, Renacco, Ripamonti, Sullo