«Tempesta a Washington»: segreti della politica americana

«Tempesta a Washington»: segreti della politica americana €L LO sc he li m O «Tempesta a Washington»: segreti della politica americana (Dorìa) — Dal festival di Can- nes ci arriva l'ultimo Preminger, Tempesta a Washington («Advise and consenta, dall'omonimo.best-seller» di Alien Drury), il film che scoperchia la cupola del Campidoglio per (svelarci i gelosi segreti della politica americana. Ma non esageriamo. Tutto sommato Preminger è un Asmodeu riguardoso e discreto, che pur spingendo l'indagine sino al dramma sanguinosi), non dimentica mai di lavorare per il cinema di Hollywood, dove tutto, generalmente, ha da finire In gloria e apologia. Né (]uesta volta ce ne lamenteremo, trattandosi di renderò giustizia al costume democratico. Con la sua ben nota predilezione per i soggetti inconsueti innestati sulle buone cause (« Anatomia di un omicidio », « Corte marziale», « Exodus »). Preminger ci ha dato un film che pur non dicendo niente di nuovo circa la collisione della politica con la inorale, rappresenta vivacemente rpiasi al modo di un western, la lotta cannibalesca — divorare per non essere divorati — che si combatte giornalmente fra coloro che reggono gli Stati liberi. E quel tanto di troppo specificatamente americano che ne diminuisce la presa, e anche un po' la comprensione, presso lo spettatori {medio europeo, può trovare un ! parziale correttivo nello spelta'colo tutto cinematografico della lotta per la lotta, dell'intrigo per l'Intrigo; il tutto sostenuto da una superba corona di interpretiveri « senatori » hollywoodiani — Charles Laughton, Henry FondaWalter Pidgeon, Franchot Tone, Don Murray. Peter Lawford e Lew Ayres — coi quali ritorna, dopo sei anni di assenza, la dolce Gene Tiemey. Tempesta a Washington adombra quel triste periodo della vita pubblica americana che prese noime dall'intollerante senatore Mac Cartliy. Ecco un ipotetico Pre- sldente (un Franchot Tone che| ricorda nel trucco Eisenhower), !il riuale conscio della morte vi a e e r a a a r e l e a n a r a , — , d a a c ma sceglie- come segretario di Stato la «testa d'uovo» Leffingwell, immediatamente avversato da un mellifluo e terribile senatore della Carolina del Sud, Seab Cooley, che lo accusa di simpatie per i comunisti. LefTingwell, che vuole soltanto la distensione, si scagiona davanti a una commissione d'inchiesta presieduta dal giovane e intemerato senatore Brig Anderson, ma poi, chiesta udienza al Presidente, gli confessa elio in quell'accusa è qualcosa di vero. Le cose sono già abbastanza arruffate, quando il coltello della divisione scende sulla stessa maggioranza, favorevole al candidato. Un senatoreinvidioso della nomina di Anderson, fruga nel suo passato di combattente e ci trova una equivoca amicizia con un compagno d'armi: il moralista è servito. Anderson si uccide, e quasi contemporaneamente lo stanco cuoridei Presidente si ferma. Cosi tutto è da rifare, e il nuovo Presidente, die pareva un mediocre e si rivela invece un politico sottile, avrà lui un suo segretario da proporre. H film è più intrigato che prò-1 afondo, più robusto che avvincente. La critica del costume politico che ne informa la prima parte le che ha bisogno d'una chiave che non tutti gli spettatori possiedono) cede nella seconda, dov'è il dramma del senatore ricattato e suicida, a un giallo psicologico, questo si comprensibile dall'universale, ma per conseguenza anche generico e convenzionale. Tuttavia l'abilità artigiana del regista ha celato il più possibile la frattura, talché lo spettacolo, se non il film, ha un'imperiosa compattezza e una trionfale facondia. ■ _

Luoghi citati: Hollywood, Washington