Prosciolti tutti dell'inchiesta sul gli imputati delitto Tandoj

Prosciolti tutti dell'inchiesta sul gli imputati delitto Tandoj Prosciolti tutti dell'inchiesta sul gli imputati delitto Tandoj Accolte dalla sezione istruttoria le richieste del P. G. - Soltanto il prof. La Loggia verrà processato per una contravvenzione • Cominciata una nuova indagine sul crimine (Dal nostro corrispondente) Catania, 16 ottobre. Il «caso Tandoj > per la giù stizia si può considerare virtualmente chiuso. La sezione istruttoria della Corte d'appello di Palermo ha accolto le richieste formulate dal Procuratore Generale confermando in toto la sentenza assolutoria di primo grado. Di conseguenza gl'imputati prof Mario La Loggia, Leila Motta Tandoj, Salvatore Calacione e Salvatore Pirrera possono essere considerati definitivamente fuori dalla tenebrosa vicenda di sangue che per oltre due anni li ha tenuti inchiodati al sospetto d'essere i responsabili dell'uccisione del commissario di Pubblica Si purezza Aldo Tandoj e dello studente Ninni D'Amanti. La complessa istruttoria avrà tilttavia uno strascico in pretu ra, dove il prof. La Loggia. •> causa delle armi belliche trn vate in casa sua, nel corso della nota perquisizione di due anni e mezzo fa, sarà chia mato a rispondere di una sem plice contravvenzione. La sentenza della sezione istruttoria non è ancora pubblica. Ma lo sarà quanto prima, il tempo necessàrio per compiere le rituali pratiche L'istruttoria compiuta a Palermo è stata molto più rapida di quella di Agrigento. I fatti erano abbastanza noti ed il cammino della giustizia ne è stato quindi agevolato La sezione istruttoria di Palermo ha dovuto compiere un'Indagine analìtica su un lavoro che era già stato compiuto prima dal tribunale di Agrigento. I risultati sono ora quelli che tutti sappiamo. Dalla somma di essi troviamo che le maggiori spese, almeno sul piano strettamente tecnico e professionale, le ha fatte l'ex Procuratore della Repubblica di Agrigento, dott. Francesco Ferrotti, recentemente trasferito a sua richiesta a Termini Imerese. Ferretti affrontò e condusse l'inchiesta sull'uccisione del commissario dedicando tutto se stesso alla soluzione dell'enigmatico caso. Sette giorni dopo Ferrotti firmava i quattro ordini di arresto. Quel giorno stesso nell'ufficio del Procuratore si adunarono oltre una cinquantina di giornalisti giunti da ogni parte d'Italia. Nella requisitoria di 320 pagine, che chiuse le indagini giudiziarie, fu costruito un quadro completo del fosco delitto agrigentino, dell'ambiente in cui era maturato, delle cause che lo avevano determinato. Ma se da un lato la requisitoria mostrava tutto l'impegno e lo zelo di un magistrato che intendeva fare soltanto il proprio dovere, dall'altro non poteva colmare alcune lacune di ordine tecnico: le prove indicate erano frammentarie e non sufficienti. Si giunse così alla scarcera¬ IMIIIII1IIII1II1IIIIIIIIIIIIIIM inilllllllllllllllll zione dei quattro imputati, seguita dalla sentenza di pieno proscioglimento scritta dal giudice Tummincllo. Il procuratore Ferrotti appellò impugnando la sentenza istruttoria, sia per difetto di capacità di servizio giurisdizionale da parte del giudice che 1* aveva emessa, sia per mancanza di motivazione. In subordine all'accoglimento delle sue obiezioni, egli chiese di nuovo il rinvio a giudizio degl'imputati. L'Istruttoria palermitana doveva respingere i motivi addotti dal dott. Ferrotti. Dell'uccisione di Tandoj e di D'Amanti si dovrebbe parlare ancora giacché ad Agrigento è stato inviato nel frattempo l'ispettore Guarino, con l'incarico di riaprire le indagini sul clamoroso caso. S. 1. p. lllKIH lllllilMIIIMIIIItlllMlllIlflIIIIMIIIIMIIII

Luoghi citati: Agrigento, Catania, Italia, Palermo, Termini Imerese