I conservatori approvano l'adesione inglese al Mec

I conservatori approvano l'adesione inglese al Mec Macmillan commosso per in vittoria I conservatori approvano l'adesione inglese al Mec il congresso del partito ha votato quasi all'unanimità la mozione europeista II ministro Heath dichiara: "La Gran Bretagna è incompleta senza l'Europa" (Dal nostro corrispondente) Londra, 11 ottobre. Il partito conservatore — riunito a Llanducìno, nel Galles, per il suo congresso annuale — ha approvato oggi, quasi all'unanimità, la politica governativa per l'entrata dell'Inghilterra nel Mec. Il primo ministro Macmillan, informato a Londra dell'esito del voto, ha dichiarato: «Sono commosso: per me è una grande soddisfazione >. Macmillan parlerà a Llandudno sabato e il suo discorso chiuderà i lavori del congresso. Il convegno poteva scegliere fra due testi, il primo dei quali esprimeva fiducia nella risolutezza con cui il governo cerca di ottenere a Bruxelles «una adeguata protezione degli speciali interessi dell'Inghilterra, del Commonwealth e dell'Efta». e sottolineava l'importanza di un esito positivo dei negoziati «per la forza e l'unità del mondo libero e la futura prosperità della 'Gran Bretagna, del Commonwealth e dell'Europa Occidentale »; l'altra mozione chiedeva al congresso di pos porre il proprio consenso a quando il governo avrebbe di mostrato di poter mantenere gli impegni assunti verso la Comunità britannica e l'agri coltura nazionale, e vietava a Macmillan di accettare <l'as sorbimento dell'Inghilterra in qualsiasi unione politica o fe derale >. Il voto avveniva per alzata di mano e dei 4500 delegati solo un centinaio, forse meno votava contro la prima mo zione e a favore della seconda. « La vittoria del governo è grandiosa e completa > seri vono stasera i giornali. Ed è una vittoria cui hanno contribuito soprattutto i giovani, rivelatisi, in travolgente maggioranza, appassionati europeisti. Tra fragorosi applausi, la graziosa Erica Spinney, di 30 anni, vice-presidentessa dei < Giovani conservatori », ha dichiarato: «Uniamoci all'Europa con slancio e coraggio: è finita l'epoca delle sposine riluttanti! ». Il risultato era previsto, ma non per questo meno importante: il governo sa adesso che, quando gli accordi di Bruxelles saranno sottoposti (in primavera, forse) all'approvazione del Parlamento, tutti o quasi i suoi deputati voteranno a favore e lo stesso faranno naturalmente i liberali, accesi europeisti. Svaniscono così per i laburisti le speranze di una « rivolta conservatrice > capace di ridurre o, addirittura, eliminare la maggioranza tory ai Comuni.EclarndnhcBnm'«stcrgRdSicrBitiiiiHiiiiiiiiiniiniiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii E' quindi lecito affermare che. con l'odierna deliberazione. l'Inghilterra ha compiuto un altro passo verso l'Europa. Alfiere della fazione contra ria a una unione anglo-continentale è stato oggi, a Llandudno. l'ex-ministro della Sanità Robert Turton. il quale ha definito insoddisfacenti le condizioni ottenute finora a Bruxelles ed ha sostenuto che non si può «tradire» il Commonwealth abolendo, dopo il '67, le « preferenze imperiali ». « L'Inghilterra — ha concluso — non deve associarsi politicamente all'Europa: se lo facesse non potrebbe più foggiare il proprio destino». A Turton e ai suoi pochi seguaci hanno risposto prima R. A. Butler, il «numero 2» del governo, quindi il Lord del Sigillo Privato, Edward Heath i quali entrambi hanno bloccato come anacronistico e sterile l'anti-europeismo laburista. Butler ha respinto la tesi di Gaitskell, secondo cui i vantaggi e gli svantaggi di un'adesione al Mec « si equilibrano»: «I benefici — ha dichiarato — sarebbero imponenti ». Rivolgendosi alle massaie, i due oratori hanno ammesso la possibilità di un aumento dei prezzi, soprattutto agricoli, ma hanno ricordato che minore sarà probabilmente la. pressione fiscale. Butler stesso, la cui carica è quella di « primo segretario di Stato », ha confermato che l'Inghilterra deve affiancarsi ai Sei per « essere al centro del potere» ed ha aggiunto: «Una volta nella Comunità, la Gran Bretagna sosterrà una parte attiva ed importante nella direzione della politica comune, ma non accetterà nulla che mini i poteri essenziali del Parlamento e l'attività interna dei nostri tribunali ». Il ministro Heath, dopo essersi rammaricato che l'Inghilterra non sia stata tra i soci fondatori del Mec, ha detto: « L'Europa, è incompleta senza la Gran Bretagna e la Gran Bretagna è incompleta senza l'Europa », ed ha posto fine al dibattito con fqueste parole: « Noi vogliamo che, d'ora in poi, la voce dell'Europa sia forte, unita e ascoltata in tutto il mondo ». m, ci.

Persone citate: Butler, Edward Heath, Macmillan, Sanità Robert