Bo parla sulla funzione delle imprese pubbliche
Bo parla sulla funzione delle imprese pubbliche Conferenza a Roma di esperti del Mercato comune Bo parla sulla funzione delle imprese pubbliche Nel prossimo quadriennio gli investimenti delle aziende a partecipazione statale in Italia ammonteranno a 2800 miliardi - Relazione di Petrilli sul coordinamento degli interventi governativi tra i Paesi della Comunità europea (Nostro servizio particolare) Roma,' 11 ottobre. A Palazzo Barberini si è aperta stamane la seconda conferenza sulla funzione delle imprese pubbiche nel Mercato Comune. Ai lavori che proseguiranno fino a sabato mattina, partecipano dirigenti, alti funzionari e studiosi di tutta la Comunità. Per l'Italia erano oggi presenti fra gli altri il ministro delle Partecipazioni Statali Giorgio Bo, il presidente dell'Iri Petrilli, il vice presidente dell'Eni Boldrini. Il ministro Bo ha inaugurato i lavori a nome del governo con un breve discorso nel quale ha sottolineato il fatto che, sia pure con motivazioni diverse, e in diverse circostanze, lo Stato è ormai presente direttamente o indirettamente nella attività economica di tutti ì paesi. « Questa somma di esperienze diverse —ha affermato Bo — costituisce un impegno a creare, attraverso il confronto delle situazioni, degli indirizzi e delle istituzioni, l'indispensabile piattaforma conoscitiva per individuare ciò che unisce o, più precisamente, ciò che potrà unire i vari sistemi dell'impresa pubblica dei sei paesi del Meo. Bo ha quindi sinteticamente illustrato l'esperienza italiana, ricordando come dal 1957, anno in cui ebbe inizio l'attività del ministero delle Partecipazioni, gli investimenti delle aziende dipendenti si sono triplicati, passando dalla cifra annua di 165 miliardi, a poco meno di 500 miliardi. Tale espansione è destinata a proseguire a ritmo elevato fino a raggiungere per il prossimo quadriennio, l'ammontare complessivo di 2.800 miliardi di lire. Dopo avere rilevato il contributo delle partecipazioni statali alla risoluzione del più grave e attuale problema della vita economica italiana — il sollevamento delle aree depresse, e in particolare del Mezzogiorno — il Ministro ha affermato che è intendimento del governo migliorare ancora l'efficienza delle imprese pubbliche, e di rendere l'organizzazione delle aziende sempre più rispondente alle funzioni di orientamento e di stimolo che sono chiamate ad assolvere con la programmazione economica. Il Presidente dell'Iri ha quindi tenuto la prolusione ufficiale. Ha esordito sostenendo che la presenza in tutti i paesi della Comunità di una vasta partecipazione dell'intervento pubblico alla formazione e alla distribuzione del reddito nazionale, è un aspetto di quella economia mista che costituisce la cornice storica entro cui deve operarsi l'integrazione economica europea. Petrilli ha posto quindi in luce la necessità comune a tutti i paesi non collettivisti di più matura civiltà industriale di superare una concezione settoriale del pubblico intervento troppo angusta. L'oratore ha concluso negando che possa esservi opposizione di principio fra una struttura istituzionale come quella prevista dal trattato di Roma, che p eenmttsIecusiItllinMIMMIIIinMIMIIIIIIllMIIMMIIIMIIIMHIlllMI essa stessa espressione di una economia mista, e la definizione di un piano nazionale, strumento naturale per la concreta attuazione del coordinamento economico da operarsi in sede comunitaria. ar. b.
Persone citate: Barberini, Giorgio Bo, Petrilli
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