Oggi tremila vescovi in San Pietro per la solenne apertura del Concilio

Oggi tremila vescovi in San Pietro per la solenne apertura del Concilio IMX1 I ag Oggi tremila vescovi in San Pietro per la solenne apertura del Concilio La scena sarà trasmessa alle 8,30 dalla tv in ripresa diretta - Fino a tarda notte sono continuati ad arrivare i «Padri conciliari» dall'estero: a Fiumicino è sceso un vescovo giapponese senza documenti d'identità; alla stazione Termini è arrivato un vescovo negro affamato e senza un soldo - Altari e cappelle eretti negli alberghi - Altri annunci pubblicitari in latino: una banca dice d'aver istituito «peculiarem mensam argentariam» (Dal nostro corrispondente) Roma, 10 ottobre. « Il sorgere del sole la mattina degli 8 decembre fu annunziato alla città di Roma col rimbombo dei cannoni del Castello Sant'Angelo. E benché sorgesse coperto da fosche nubi che si scioglievano In pioggia dirotta, nondimeno la copia degli accorrenti, sino dal primo romper del giorno, alla Basilica vaticana era tale, che verso le 7 ore del mattino già tutto il mezzo del vastissimo tempio era stipato di popolo, contenuto a pena dalle milizie che a più battaglioni occupavano la navata centrale, l'atrio e la scala regia. H trascorrere poi delle carrozze, che da tutte le vie sboccavano nella immensa piazza era sì continuo, che rendea simiglianza di un perpetuo e lontano rumoreggiare di tuono. Verso le ore 8, quando le rappresentanze del clero secolare e regolare di Roma si schieravano per accogliere il Concilio, tutta la grande navata di mezzo e le laterali rigurgitavano di tale calca, che non parea la basilica potesse contenerne maggiore, ed i cleri stentavano di molto ad aprirsi un varco fra tanta Atta di popolo d'ogni lingua e nazione... > E* la cronaca data dalla « Civiltà Cattolica » per l'inaugurazione del Concilio Ecumenico "Vaticano I a sono parole che domani non sarà necessario variare molto per riferire dell'inaugurazione del Vaticano II. Anche oggi la pioggia è dirotta e fa temere per domattina le stesse fosche nubi, ma la copia degli accorrenti e la calca non saranno minori di novantatré anni fa, e il quadro della cerimonia, salvo probabilmente un minor numero di battaglioni e di cannonate, salva la sostituzione delle carrozze con le automobili, apparirà domani sostanzialmente uguale. Per ora, anche stasera, continua a Roma il flusso di Vescovi e Arcivescovi, e, alla Stazione Termini e all'Aeroporto di Fiumicino, grandi anticamere del Concilio, ecclesiastici in abito da clergyman, prelati in longis, cardinali in cappello ricamato, adorno di cordoni e di nappine, costituiscono la grande maggioranza dei viaggiatori in arrivò. Arriva l'arcivescovo di Rubaga, mons. Joseph Khvanuka, l'arcivescovo di New York, card. Francis Spellman, il vescovo di Alcosh, Ablahad Sana, l'arcivescovo di Kirkuk, Rafael Rabban, il vescovo di Accra, Andraus Sana, il patriarca di Babilonia, Paolo Secondo Scheiccho, l'arcivescovo di Bassorah, Joseph Gogne, il vescovo di Abancay, mons. Alcides Mendoza Castro. Arrivando presentano, non sempre regolari passaporti, ma spesso documenti di genere improbabile, ó carte scritte in lingue Indecifrabili anche da parte degli interpreti più accorti. Arriva un giapponese, che non ha nulla nella borsa che valga ad attestare non diciamo il suo grado o la sua dignità, ma la sua stessa identità personale: e sorride serafico benedicendo 1 poliziotti di frontiera. I poliziotti di frontiera lo credono sulla parola, anzi si fanno dire dai suoi accompagnatori giapponési come si chiami e, da dove venga, e sulla fede della dichiarazione collettiva gli compilano una carta di ammissione, come ad un ospite di riguardo che si trovi di passaggio in Italia. Problemi protocollari di questo genere, delicatissimi, che arrivano a implicare astruse sottigliezze, sono risolti da un Comité d'acctieil straordinario, costituito sotto la presidenza dell'ex ambasciatore Leonardo Vitettl. Arriva da Parigi mons. Paul Etoga, vescovo residenziale di Mbalmayo, nel Camerun, affranto ed affamato. Riuscito a stento a raggranellare nella sua diocesi i soldi per un biglietto aereo di classe turisti ca dall'Africa a Parigi, giunto a Parigi gli restava il danaro appena sufficiente per arrivare a Roma in treno, seconda classe. Fatta l'ultima spesa, non ha potuto comperarsi niente da mangiare per due giorni e viene affidato in consegna alla pia istituzione della Peregrinano romana ad Petri sedem, creata per assistere i pellegrini poveri, che lo rifocilla, difatti, e lo avrà ospite per tutto il tempo del Concilio. Per il ritorno in Camerun, a suo tempo, mons. Paul Etoga si affiderà alla Provvidenza. Come lui, anche altri Padri conciliari, originari, in genere, di terre di missione in Africa e^ in Asia, o di remote, desolate diocesi dell'America meridionale, sono ospitati dalla fondazione della Peregrinatio romana, in conventi, in ospizi religiosi, in modeste pensioni presso San Pietro, in piccoli alberghi affittati senza limiti di tempo e per tutta la loro capacità recettiva, sicché clienti laici vi mancheranno per un pezzo e per un pezzo resteranno preclusi agli usuali turisti: «Preghiamo Iddio — dicono alcuni albergatori — che U Concilio finisca a pri¬ mavera, quando il turismo ricomincia, per non vederci abbandonati dalla clientela tradizionale >. Sono alberghi che hanno assunto in questi giorni un aspetto nuovissimo. In ognuno di essi-è stato allestito per lo meno un altare perché, mattino o pomeriggio, i vescovi ospiti possano celebrare la Messa a domicilio. Altri, meglio attrezzati, si sono forniti di lina cappella, in tutti si è diffusa una atmosfera di quieto raccoglimento e sono stati, in quasi tutti, soppressi i bar che spacciano aieooliei. Continua intanto ad avere fortuna la lingua latina. Dopo l'annuncio dato l'altro giorno in latino da una impresa di autonoleggio della possibilità dbotczmnubrtgcntbnamdPIlIIIIIlKIIIIMIIIIIIItlIIIlllI [MIIIMirlllllIflIllll di noleggiare « no ime autompbiles quacumque amplitùdine omnibusque numeris absolutae etiam sine raedario >, anche cioè senza l'autista e senza l'obbligo di percorso minimo (« sine munere minimi ifineris circumvehendi »), oggi una Banca di interesse pubblico avverte i Padri conciliari di aver provveduto ad istituire « peculiarem mensam argentariam a pud additiciam procurationis sedem quae corum necessitatibtis inserviat»; un'altra succursale della stessa banca tquae cum ad petrianae basilicae forum prope adiaceat » viene altresì raccomandata, per la sua comoda vicinanza alla piazza San Pietro. Se queste sono le premesse llItlllllltMIlllllllllIIMItlllIKtllltMIIIII lllIMM profane, turistico - logistiche, della sacra cerimonia di domani, i preparativi liturgici sono stati definiti e consegnati ad un documento solenne del prefetto delle cerimonie apostoliche "(< Ordo ex caeremoniali praesertim S.R.E. excerptus Concini Oecumenici celebrandi in sacrosanta Basilica Vaticana jussu Sanctissimi Domini nostri », eccetera) dove è previsto che la cerimonia comincerà alle otto e mezzo di domattina con l'uscita dal portone di bronzo del corteo che accompagnerà il Papa in San Pietro dopo il lunghissimo e lentissimo giro di benedizione attraverso la piazza. Vestiti gli abiti liturgici, il Papa si recherà nella Cappella Paolina seguito dai IIIIlllllllllllllIMMtllllllllllllllllMIflIIMMMMIIllt soli cardinali; dopo una preghiera e dopo il canto dell'inno: « Ave Maris Stella >, il Papa in sedia gestatoria inizierà la processione composta dai dignitari pontifici, dai prelati, dai tremila vescovi e conclusa dal collegio di tutti i cardinali. Rientrato finalmente nella Basilica, il Papa siederà sul seggio eretto sulla tomba di San Pietro e sotto il baldacchino del Bernini, e assisterà alla Messa celebrata dal cardinal decano Eugenio Tisserant. Seguirà la professione di fede del Papa e dei tremila Padri conciliari, si canteranno litanie, l'inno « Veni Creator» e altre preghiere propiziatorie. Si canterà in latino e in gre¬ crizntstmaltcuddMIItlllTIIIIIIIIIMKIIIIttllIMMMIMt Minlllllllllll co per significare l'unità dei riti della Chiesa Una, e poi il Papa pronuncerà l'allocu zione. impartirà la benedizione, chiuderà la cerimonia. Vittorio Gorresio V ll l d il ti idi li tf titi litii dili d ci c foto ì ii l'à