Speciali pattuglie in ogni quartiere di Fausto De Luca

Speciali pattuglie in ogni quartiere La polizia contro la malavita Speciali pattuglie in ogni quartiere Si cerca di organizzare le forze di pubblica sicurezza su nuove basi Per ora si fa l'esperimento a Roma (Nostro servizio particolare) Roma, 8 ottobre. Un esperimento di nuova organizzazione dei servizi di polizia è in corso dal gennaio di quest'anno nella Capitale. Se esso darà risultati positivi, come sembra del resto, la nuova struttura organizzativa sarà applicata alle forze di Pubblica Sicurezza di tutte le grandi città italiane. Si tratta, in apparenza( di una modesta riforma. La tradizionale ripartizione dei compiti di un commissariato — polizia giudiziaria, informativa (o cpolitica>), amministrativa — è stata abolita e tutti gli agenti vengono considerati sullo stesso piano, come uomini d'impiego molteplice, secondo le esigenze. Sotto questo profilo la riforma mira ad una migliore utilizzazione degli uomini in servizio, eliminando i casi di parziale inattività. In concreto, con le forze così rese disponibili, i commissari hanno creato, per le zone territoriali di loro competenza, delle squadre di agenti comandate da un maresciallo che assolvano a tutti i compiti del commissariato, con particolare riguardo alle investigazioni. Caratteristica fondamentale di tali squadre (da sei a dieci uomini) è la loro permanente destinazione ad una determinata zona del quartiere, ciò che dovrebbe permettere, dopo un certo tempo, un'approfondita conoscenza dei particolari problemi di alcune strade o di alcuni ambienti sociali. Più ambiziosamente, gli uomini delle < squadre > dovrebbero poter stabilire relazioni di fiducia con gli abitanti e crearsi quindi un ambiente favorevole per il momento in cui devono intervenire per un furto o qualsiasi altro reato. L'esperimento mira, com'è evidente, ad avvicinare la polizia agli interessi concreti del cittadini, cercando di vincere talune forme di incomprensione e di diffidenza che sopravvivono per inerzia della tradizione in parte della popolazione. Non si avrà tuttavia, né i dirigenti della polizia lo vogliono, una impostazione della vigilanza sul modello inglese, con < l'uomo all'isolato », pronto ad usare il fischietto per far accorrere gli altri agenti e risolvere rapidamente uh caso d'emergenza. I problemi delle città italiane sono diversi, affermano i dirigenti della Questura di Roma, e diversi i delitti. Le manifestazioni di teppismo giovanile, le aggressioni e 1 delitti dei maniaci sessuali non sono frequenti da noi. I reati più comuni, specialmente nelle grandi città, sono i furti nelle abitazioni, nei negozi, nelle automobili. I casi di rapina sono in prevalenza circoscritti al mondo della prostituzione, cioè ad un settore marginale della società. Nei tre commissariati romani scelti come zone-pilota, due al centro e uno in periferia, è stata già registrata, secondo informazioni della Questura, una diminuzione di delitti. Dal settembre scorso, pertanto, i nuovi criteri organizzativi sono stati estesi a tutti 1 45 commissariati della zona urbana della capitale. Concretamente, il comandante della squadra sta in ufficio, mentre 1 suoi uomini sono < sguinzagliati > nel quartiere. Essi lavorano in collegamento con il commissariato che può disporre immediatamente l'impiego delle pattuglie motorizzate (un'automobile e due motociclisti con radio) che seguono in permanenza un percorso già tracciato. Per i casi più gravi, in cui occorrono mezzi particolarmente veloci, entrano in azione le squadre di pronto intervento. A Roma esistono cinque di tali « posti >, quattro in periferìa ed uno al centro. Essi disponevano fino a qualche tempo fa delle « Alfa 1000 > (le famose «pantere»), rivelatesi però man mano inadeguate agli inseguimenti del ladri che da alcuni anni hanno dimostrato una spiccata preferenza per le < Giuliette », per la loro brillante < ripresa » e la relativa facilità di guida. Adesso la polizia dispone già di veloci « Flaminio » e si sta attrezzando con le «2600 Sprint », con le « Ferrari » e le « Maserati ». I ladri, infatti, se di giorno in città usano ancora la < Giulietta », di notte, per le fughe verso la campagna, si servono appunto di « Ferrari » e < Maserati ». Con questa attrezzatura d'intervento e con la nuova organizzazione dei servizi 11 capo della polizia, Angelo Vicari, ritiene di poter meglio rispondere alle esigenze di sicurezza della capitale come delle altre grandi città. Ma resta il problema degli uomini. Anche la polizia sta subendo gli effetti del boom economico e del rapido avvicinamento del livello di pieno impiego. Alle deficienze nel numero (anche per ragioni di bilancio) bisogna quindi far fronte con una migliore preparazione. I corsi di addestramento per agenti di pubblica sicurezza che duravano quattro mesi (largamente. insufficienti per formare un poliziotto all'alterca delle esigenze di una grande città) sono stati portati ad un anno. La riforma ha avuto inizio nello scorso gennaio ed in questo periodo lo stesso esperimento-pilota di riorganizzazione dei servizi a Roma ha avuto 1 limiti di un personale non ancora ben qualificato. Fausto De Luca

Persone citate: Angelo Vicari

Luoghi citati: Roma