Il nostro Paese è al quinto posto per il numero dei distributori di benzina

Il nostro Paese è al quinto posto per il numero dei distributori di benzina Il nostro Paese è al quinto posto per il numero dei distributori di benzina Statistiche interessanti e curiose - Il territorio dove circolano meno vetture è Macao - Nell'immensa Cina, gli autoveicoli sono soltanto duecentovenlimila (Nostro servizio particolare) New York, 5 ottobre. Il fenomeno della motorizzazione, cosi tipico della civiltà contemporanea, sta penetrando anche nei Paesi più sperduti e sottosviluppati. Recentemente, la rivista Automobile International di New York, ha pubblicato uno studio sulla circolazione . automobilistica mondiale particolarmente completo e dettagliato. I/indagine rivela tra l'air tro una serie di dati di reale interesse, e talora anche curiosi. Intanto apprendiamo che all'inizio del 1962 (tutta l'inchiesta è allineata a questa datai circolavano nel mondo complessivamente 135.220.800 automezzi (di cui 10S.91S.600 vetture), SO milioni 181.500 autocarri e t.123.700 autobus, con un incremento di 7.195.800 e cioè del 5,61% sul 1961. I motocicli invece sono Bl.408.soo.. Esaminiamo ora i vari continenti: naturalmente è in testa il Nord America con ~5.800.000 automezzi negli U.3JL. e 5.398.000 nel Canada. Segue a distanza l'Europa occidentale con 32.016.200 e ancora con maggior distacco l'Urss e Paesi della zona sovietica con 5.501.600 che tutti insieme sono ancora, in posizione inferiore al solo Canada. Al quarto posto viene l'America Centro Meridionale r4.9i8.SOO) poi subila dopo l'Asia (4.833.000), poi ancora l'Oceania (3 milioni 786.000) e infine l'Afri- ca, a soo.ooo). Ma se entriamo nel dettaglio dei singoli Paesi, troviamo cifre talora sorprendenti o degne di riflessione. Il pa trimnni0 automobilistico del l'Europa è più o meno noto p nnn è „ui n casn dl diffon dersi in troppi particolari. C' si limita ad esempio ad osservare che in taluni di questi stessi Paesi, esiste un parco automobilistico inferiore a quello di una delle nostre province (e nemmeno di grandissima densità), come ad esempio la Grecia (86.000 automezzi) o la Jugoslavia (176.000). In Sud America, o in Africa o in Asia, la situazione è ancora più eterogenea. Per esempio in Bolivia siamo sulle 40.000 unità, in Etiopia sulle 25 000 e nell'Afganistan (dove esistono fra l'altro solo 100 motocicli) alla cifra di appena 8000 veicoli a quattro ruote. In Giordania circolano 12.000 automezzi e 500 motocicli. Ma sempre in Asia troviamo invece buone densità in Giappone e persi¬ »io nella Federazione Malese. Il Paese che conta il più esiguo parco automobilistico è il possedimento portoghese, di Macao: 900 automezzi! E' curioso osservare che nelle isole Canarie circolano 16.100 autoveicoli, quasi quanti in tutto l'Ecuador. Ma in Africa esistono anche cifre elevate: Sud Africa 1.203.000, con una densità i piuttosto elevata. L'Urss da sola conta 4 milioni 280.000 automezzi di cui 130.000 vetture, e la. immensa Cina solamente 220.000. Cifre certo modeste se si tiene conto degli sterminati territori e delle grandi masse di popolazione, perché le cifre stesse vanno sempre interpretate in senso relativo e cioè misurate in termini di densità, in base al numero degli abitanti. L'Indagine prosegue anche nel campo delle stazioni di rifornimento per carburanti. Così si apprende che, dopo gli U.3.A., il Paese che ne vanta di più è il Canada (39.500), seguito dall'Inghilterra (37.000) e dalla Germani i Occ. (32.000). L'Italia è al quinto posto con 28.200 distributori. Per finire, e a titolo di raffronto, ricordiamo le cifre riguardanti l'Italia, sempre relative al 1° gennaio 1962: 2.942.926 automezzi di cui 2.443.873 vetture con una densità di un autoveicolo jtftr 17 abitanti. Produzione 19bt: 759.140; esportazione: 245.039. Il notevole quantitativo di nazioni ancora scarsamente dotate di automezzi lascia dunque prevedere che i Paesi costruttori di autoveicoli per lungo tempo avranno lavoro davanti a sé. La produzione mondiale, che nel 1961 aveva toccato oltre 15 milioni di automezzi, potrà ancori certamente aumentare nel 1962. con vantaggio per tutte le Marche di quelle nazioni che possono vantare una propria grande industria automobilistica, fra cui anche l'Italia. \. gr.