Uno scultore toscano

Uno scultore toscano ARTI ARTISTI Uno scultore toscano Si riaprono con l'autunno gal- | lerie e sale d'arte, ed il «.Piemonte artistico > presenta più di sessanta marmi, pietre, bronzi, terracotte, oltre un folto gruppo di disegni, dello scultore cinquantenne Ugo Guidi, di Querceta, insegnante nell'Accademia di Belle Arti di Carrara. E' una scelta d'opere che compendia v>nti anni di lavoro, e 3uhito si vede quanto abbia rettamente giudicato Ardengo fotTici scrivendo nella presentazione che la semplicità, la naturalezza, il sentimento poetico, <c e insomma la dignità e schiettezza popolare » di quest'artista di Versilia, dipendono in gran parte da una maestria d'artigiano che gli permette di scalpellare direttamente e a viva forza la pietra togliendone, come diceva Michelangelo, * il soperchio» per arrivare all'immagine. E' un artigianato, si badi, quello de! Guidi, che non ha nulla da spartire con la professionale maestria dei famosi abilissimi scalpellatori locali, straordinariamente bravi quando si tratta di tradurre In marmo l'originale di gesso, ma di solito vincolati da uno scolastico accademismo nei tentativi di creazione propria. Il suo artigianato (se cosi si vuol chiamare un mirabile dono nativo) è lui fatto di sensibilità acuta, eminentemente « artistica >. ed Insieme di maturata cultura. Gli permette di sfruttare al massimo le qualità della pietra che acquista un aspetto di consunzione antica, tipo statue decorative di giardini barocchi, le tonalità luminose d'un marmo quasi poroso tratto da una cava ben nota al Buonarroti; ma nello stesso tempo non si lascia sopraffare dalla manualità di tecnico della materia plastica. Nascono da questa contemperanza di eccellente < mestiere » e di trepida intuizione poe- I ECHI DI CR0MICa~) MOBILIFICIO O.H.A.P. 20 rate vendita eccezion, camere da 99.0001 alle poliester 26S.000 ecc. Ritiro! mobili veccni. Garibaldi 9 cortile i TAPPETI persiani vecchia lavo- ! razione. Riparazioni. Casa di fidu- j eia. Lebole, via Po 8 - tel. 547-063. | tica, immagini bellissime, ta- lora d'un vago sapore arcaico, ma non di voluto e falso primitivismo facilmente accattato in libri e riviste: le forme si modellano ampie, morbide, gentilmente patetiche; e il Guidi, per fortuna, non ha alcun timore di intriderle d'una vena sentimentale. E quanto v'è poi In lui di « grafico »-, cioè all'apparenza di meno scultoreo, non deve ingannare: è la stessa « grafia-? sostanziata di volumi che si può osservare nella predella del San Giorgio donatel- ! liano a Orsanmichele. * * Non siamo affatto d'accordo con la giuria del « Premio di pittura Vergani-Spotorno 1062 » sull'assegnazione dei premi (tol- i ti quelli dati ad Orfeo Tamburi, all'inglese Sutton e al- l l'anziano Nino Springoloj nel- i l'ultima edizione di una mostra che stava tanto a cuore al J compianto Orlo Vergani — lui i vivo s'intitolava <■■ Bagutta-Spotomo » — e che adesso vediamo I trasferita a Torino per qualche giorno nella Galleria Codebò. Lo scrittore amava la figura- | zione schietta, non slmpatiz- | zava con l'astrattismo, aveva ! portato a Spotorno lo spirito ì di Bagutta c per l'umano col- ! loqulo delle arti ». La giuria I s'è attenuta a un compromes- i so che forse non sarebbe stato condiviso dal Vergani: ha preferito Breddo a Borsato, Righi al Tozzi che già nel 1932 giustamente Eugenio D'Ors ammirava dedicandogli un libro, Conversano e Manca a Brancaccio o a Ciardo, a Carpi o a Plgato. Paura della « realtà » non camuffata da una fumosa « nuova figurazione »? Ad ogni modo la mostra si visita piacevolmente. Ai poli opposti un eccellente Valinotti un festoso Pauiucci: e ci questi estremi, Dalla Zorza, De Rocchi, Monachisi. Corazza. Mori, Francesco Casorati, Celiberti. Sarebbe stato giusto un segno di attenzione per il gran quadro coraggioso di Gennaro Picinni. Villaggio di pescatori. Un poco sconcertante la chiazza esplosiva di bianco al centro dell'oserò di Piero Martina, mar. ber. ■.IìY'\sembrano in ottima forma, fra

Luoghi citati: Carpi, Carrara, Piemonte, Spotorno, Torino