Presentate quattro mozioni per il congresso dei psdi
Presentate quattro mozioni per il congresso dei psdi Presentate quattro mozioni per il congresso dei psdi Il documento della maggioranza, che reca la firma di Saragat, sottolinea l'aumento del numero degli iscritti e indica gli obiettivi sociali ed economici del nuovo corso politico - La minoranza di destra respinge ogni intesa con « partiti legati al pei » Le altre due relazioni parlano dell'unificazione con i socialisti CNo3tro servigio particolare) Roma, 1 ottobre. <Gli iscritti al partito socialdemocratico sono 152.515: sono aumentati di 31 mila, cioè del 25 per cento, in poco più di un anno. L'aumento dei militanti e delle sezioni (oltre cento) sta a significare che gli italiani apprezzano la spinta democratica impressa dalla socialdemocrazia alla situazione politica nazionale ». Questo, in sintesi, è uno dei passi, della mozione presentata dalla maggioranza del psdi in v &la del congresso che si aprirà il 22 novembre a Roma. Il documento, che reca le firme di Saragat, Tanassi, Tremelloni, Bertinelli, Bucalossi, Romita ed altri, ribadisce la validità della politica di centro-sinistra, la quale è succeduta alla politica centrista che fu « una fase caratterizzata dalle esigenze di difesa della libertà », e rappresenta un periodo in cui si affermano «con valore prioritario i problemi più schiettamente sociali ». L'obiettivo della nuova politica è, secondo la maggioranza socialdemocratica, quello di dcjfe allo Stato repubblicano « un contenuto conforme alle aspirazioni della collettività e al grado di sviluppo delle forze produttive » attraverso il superamento degli squilibri, l'equa ripartizione del reddito nazionale, la completa attuazione della Costituzione e la democratizzazione di tutte le strutture del Paese. Il documento per quanto riguarda i socialisti reca questo giudizio: <La sostanziale adesione, sia pure circondata da molte oscurità e cautele, data dagli autonomisti del psi alla soluzione da noi offerta al Paese è una adesione che non poteva più a lungo essere elusa». Saragat, dunque, rivendica solo al suo partito il merito del nuovo corso della politica italiana che, in pratica, prese le mosse dalla scissione di palazzo Barberini quando i socialisti democratici ripudiarono il frontismo e ne formularono un'aperta condanna. Circa la situazione attuale, la mozione di maggioranza afferma che. « gli obiettivi de! governo" sono stati e sonò' ih parte notevole in via di attuazione ». Ma non fa cenno delle cose che dovranno essere fatte prima della fine della legislatura che, secondo alcune previsioni, si avrà nel gennaio del 1963. Oltre quella di Saragat, per il congresso socialdemocratico sono state presentate altre tre mozioni: di « iniziativa socialdemocratica », il gruppo di destra che fa capo a Paolo Rossi: di « rinnovamento socialista », la corrente che ha come leader il ministro Luigi Preti e, infine, « autonomia e unità socialista », il gruppo che ha per esponenti Egidio Ariosto e Margherita Barnabei La destra socialdemocratica respinge qualsiasi confusione con partiti o tendenze che mantengono legami organici con il pei, sostiene una linea di difesa della- libertà, si oppone con decisione all'attuazione delle regioni se prima non verranno realizzati altri istituti costituzionali quali il referendum popolare. La mozione di centro-sini stra di Preti dopo aver sotto lineato che l'incontro tra cat tolici e l'intero movimento socialista costituisce un fatto storico, rileva che il < fonda mentale obbligo politico del psdi è quello di portare il go verno alle elezioni della pri mavera del 1963 attraverso l'attuazione del programma cooicordato ». Ripetendo che anche oggi i socialdemocratici si trovano a combattere su due fronti, contro la destra e i comunisti, la mozione di Preti dice che le prossime elezioni dovranno costituire la premessa per una ulteriore concreta evoluzione della situazione politica nella prossima legislatura. « Il psdi auspica che, di fronte al nuovo Parlamento, il psi vorrà assumere dirette responsabilità di governo, rendendosi tra l'altro consapevole che una politica attiva di distensione e di pace va realizzata, da parte italiana, nel pieno rispetto delle alleanze e degli altri impegni internazionali del paese*. Infine la mozione auspica che la più intima e più diretta collaborazione tra le forze socialiste nella prossima legislatura determini l'unificazione socialista sul terreno democratico dell'Internazionale. Anche il gruppo AriostoBarnabei nella sua mozione dopo aver affermato che la socialdemocrazia ha conseguito un avanzamento elettorale perché ha abbracciato una politica che non deve essere una < copertura a sinistra degli interessi borghesi », sostiene che il logico sviluppo di tale, politica deve essere l'unifica- zione socialista. E di questa | indica le condizioni: elimina-jzione all'interno dei due parti-lti delle residue tendenze cen lti delle tesldue tendenze cen triste e frontiste; attuazione inelle regioni degli accordi d'| centro-sinistra; unità sindaca-i le, ma svincolando il sindacato da influenze internazionali el ponendolo su basi democratiche. La « battaglia » precongressuale è dunque aperta nel partito socialdemocratico nel quale Saragat conta su una stragrande maggioranza, pare vicina all'ottanta per cento. I socialisti riprenderanno domani, in seno alla loro direzione, l'esame della situazione politica e in particolare la risposta da dare al documento della direzione d.c. C*è chi dice che è probabile che i socialisti al termine della sessione di lavori della loro direzione non approvino alcuna risoluzione politica e che si limitino a convocare il comitato centrale. In questo caso Nenni nel discorso di sabato, che segnerà la sua rentrée dopo l'incidente aostano, ' anticiperà una risposta alla de il cui segretario, Moro, nei suoi discorsi al Nord (stasera ha parlato a Bergamo) continua a soffermarsi sui chiarimenti che i socialisti dovrebbero fornire. v. s v. s. L'assemblea socialdemocratica il 22 novembre a Roma
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