L'ingegnere querelò le signore biellesi che lo avevano chiamato «studente geometra»
L'ingegnere querelò le signore biellesi che lo avevano chiamato «studente geometra» La controversia sulla strada che deturpa il paesaggio L'ingegnere querelò le signore biellesi che lo avevano chiamato «studente geometra» La « circonvallazione » di Pollone ha scatenato le ire dei proprietari di parchi e ville che si vedono danneggiati - Mentre si incrociano esposti e denunce, i lavori proseguono (Dal nostro inviato speciale) Pollone, 25 settembre. Cosa vogliono quelle dieci dinamiche e battagliere signore di Pollonet Vogliono impedire la costruzione d'una strada che esse detestano perché la considerano antiestetica. Ma lo hanno fatto con tanta vivacità che si sono attirata una querela. La vicenda avrà ora una conclusione in pretura. Si lamenta ovunque la mancanza di strade. L'Anas, le amministrazioni provinciali e comunali in ogni regione d'Italia sono assillate da richieste di nuove strade. A Pollone, amenissimo centro collinare a qualche chilometro da Biella, che accoglie i riposi di alcuni fra i più cospicui lanieri, accade il contrario. Si protesta per la costruzione d'una strada di circonvallazione, che non appaga il senso estetico di alcuni proprietari di sontuose ville e di meravigliosi parchi. Al punto che i firmatari della protesta — dieci donne e un uomo, note personalità del Biellese — sono im r 11111 e m e ■ 1111 m 1111111 ; m 11111111111 r i ! 111111111 ; 11111 state querelate per diffamazione da colui che si considera danneggiato dal loro intervento, giudicato di un'asprezza polemica eccessiva. Tutto nasce, dalla disponibilità di 180 milioni nelle casse dell'amministrazione provinciale di Vercelli."La giunta stabili di destinare la somma alla costruzione d'una strada di circonvallazione che aggirando l'abitato di Pollone ne alleggerisca il traffico interno, innestandosi alla Biella-Pollone per proseguire verso Sordevolo e Graglia. Il progetto fu affidato all'ing. Antonio Broglia, capo dell'ufficio tecnico della Provincia; eseguiti i necessari rilievi, i lavori ebbero inizio nello scorso luglio. Avvenne praticamente questo: che un giorno a Pollone videro in azione ruspe e bulldozer, senza che in municipio ne fossero stati preventivamente avvisati. « Senza nemmeno aver chiesto il no stro parere » affermano a Pollone. Dice a sua volta la provincia: noi dovevamo affrettar- 11111 i 111111 ■ 111111111:111 m 1111 i t r 1111 j : 111 ! 1111111M11 ! !) ci a iniziare i lavori entro il termine fissato dal ministero, e non potevamo indugiare in formalità che comunque la legge non prescrive. Il progetto arrivò a Pollone il S settembre Ma già gli animi si erano esacerbali. Da un salotto al l'altro delle sontuose dimore i commenti scandalizzati avevano assunto i toni di un'alta polemica. Illustri ospiti si unirono al coro di lamentele degli insigni pollonesi. Croce, Carandini, Delleani, Frassati, Gawronska, Colonnetti del consi glio nazionale delle Ricerche, gli architetti specialisti in urbanistica e paesaggistica Beigioioso, De Luca, Porcinai, dissero cose orrende su quella strada, sbagliatissima come finalità, come tracciato, come esecuzione. Si parlò di dimissioni del sindaco Giuseppe Rametto, offeso per la mancata notificazione del progetto. Con sollievo si è poi saputo che esse erano state sì presentate, ma per ragioni di salute. Pressioni furono fatte a Roma, da parte d'un comitato ufficiosamente costituitosi per contrastare la strada, e dell'assessore provinciale ai lavori pubblici Gino Pavia per difenderla. Il ministero cercò di barcamenarsi senza compromettersi. Fu mandato a Pollone un funzionario con una missione vagamente ispettiva, ma le cose, rimasero al giunto di prima. Un paio di settimane fa a Pollone scoppia la bomba. Giunge voce — non controlata — che autore del progetto non era l'ing. Broglia ma un oscuro dipendente dell'ufficio tecnico. Gli animi ribot lono. E parte all'indirizzo del ministero dei Lavori Pubblici, e per conoscenza a vari enti provinciali, un elaborato e aggressivo esposto contro l'amministrazione provinciale l'ufficio tecnico, accusati di costruire una strada inutile e dannosa, che avrebbe deturpato il paesaggio e sarebbe risultata antieconomica perché sarebbe costata molto più del preventivati 180 milioni, L'esposto reca undici firme, dieci donne e un uomo: Lidia Drago (vedova Piacenza); Luciana Frassati, Vanda Gawronska, rispettivamente figlia e nipote del sen. Frassati; Lidia Herling Croce, Silvia Croce, figlie di Benedetto Croce, che qui come già il padre trascorrono parte dell'estate in una loro villa; Olga Carninati; Giuseppina Rolla Rosazza; Augusta Carandini; Maria Delleani, figlia del grande pittore pollonese Lorenzo Delleani; Maria Grazia Salviati; e Riccardo Piacenza, figlio del noto industriale laniero Enzo. La parte più aspramente polemica la leggiamo nella querela che l'ing. Antonio Broglia ha presentato alcuni giorni fa alla cancelleria della pretura di Biella. Dice che la Provincia, ignorando il già esistente piano di fabbricazione di Pollone, « con incredibile negligenza e malafede ha fatto elaborare a mezzo dell'ultimo studente geometra un tracciato stradale in dispregio alle più elementari norme urbanistiche, paesistiche e tecniche ». L'ing. Broglia afferma d'aver perso talmente ela¬ borato il progetto, e l'esser paragonato all'< ultimo studente geometra » lo offende e lo umilia al punto da costringerlo a chiedere l'intervento della legge per la tutela del proprio buon nome professionale. Ha l'appoggio incondizionato dell'assessore Pavia, il quale ha annunziato che si dimetterà se il ministero in terromperà o comunque ostacolerà la costruzione della strada. Che, a quanto egli afferma e a quanto a chiunque può risultare, non attenta mi nimamente al paesaggio né lede interessi privati. Da una parte e dall'altra si hanno propositi battaglieri, ma la strada intanto procede sia pure lentamente, anche se da parte del ministero è arrivato un « incito » a sospendere i lavori. La Provincia non ha ritenuto legittimo l'invito, e i lavori continuano. Giuseppe F araci
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