La Confindustria fa queste previsioni sullo sviluppo delle aziende lino al '65

La Confindustria fa queste previsioni sullo sviluppo delle aziende lino al '65 Un volume di dati e cifre sul prossimo avvenire La Confindustria fa queste previsioni sullo sviluppo delle aziende lino al '65 I maggiori investimenti sono destinati alle manifatture: la massima punta si avrebbe nel prossimo anno, poi dal '64 una lieve flessione - In costante aumento gli investimenti nel settore dell'elettricità (Nostro servizio particolare) Roma, 24 settembre. A differenza degli anni scorsi, la Confederazione generale italiana dell'industria ha quest'anno pubblicato in volume i risultati dell'inchiesta condotta fra le associazioni aderenti allo scopo di accertare, per i settori di specifica competenza, quali previsioni di sviluppo si possano formulare per il prossimo quadriennio. Si tratta, giova subito premettere, di previsioni largamente approssimate, la cui precisione va ovviamente diminuendo via via che ci si allontana dal periodo in cui sono state formulate, ossia — nel caso concreto — dal febbraiomarzo 1962. Nonostante questi limiti, l'esame del risultati dell'indagine appare di grande interesse, soprattutto per quanti sono impegnati nel difficile compito di gettare le basi della programmazione economi; ca del nostro Paese. Il primo dato che balza all'occhio è quello relativo alla dimensione globale degli investimenti Assi: nel giro di un quadriennio, si pensa di investire per il settore industriale un po' più di settemila miliardi. L'obiettivo sembra senz'altro conseguibile, ove si consideri che già per l'anno in corso si calcola di spendere quasi 1.720 miliardi. Il lieve incremento in cifre assolute previsto per i tre anni successivi, equivale in pratica ad una diminuzione della quota di reddito nazionale dedicata ad investimenti industriali. Una simile cautela non è stata probabilmente dettata solo da considerazioni retrospettive, circa la difficoltà che l'espansione continui a lungo col ritmo del triennio 1959-61. Debbono aver influito anche le preoccupazioni di natura politica diffuse tra gli operatori economici. Qualcuno di questi deve anche aver rinunciato a qualunque previsione che vada oltre i diciotto-ventiquattro mesi. Una eguale prudenza traspare dalle previsioni circa l'andamento dell'occupazione. Un incremento di 291 mila unità in tre anni, di cui quasi metà dovrebbero essere , assorbiti dall'edilizia e dalle attività connesse (costruzione ed installazione di impianti) non può non essere giudicato modesto ove si consideri che un aumento analogo si è registrato dall'autunno 1960 ad oggi, ossia in appena due anni. Giova aggiungere che al Ani dell'occupazione l'indagine della Confindustria non comprende l'intero settore artigianale, che dà'lavoro a circa un altro milione di addetti, fra uomini e donne. Ma è pure da tener presente 11 fatto che con l'avvicinarsi del pieno impiego anche l'economia italiana va logicamente orientandosi verso gli investimenti che richiedono meno mano d'opera e più capitali. Il costo dell'investimento per addetto andrà perciò aumentando rapidamente. ar. b. Investimenti fissi (miliardi di lire) Industrie 1962 1963 | 1964 | 1965 Kstrattive 78,5 i 73,7 j 64,8 64,7 Manifatturiere 1264,4 13113 1233,1 | 1228,4 Edlllzla 1,7 1,7 1,7 j 1.7 Elettricita e gas 377,1 I 406,!) 155,6 505,4 TOTALP: j 1718,7 I 1793,1 j 17552 j 1800,2 Occupazione (migliaia di unita) Estrattivo 96 96 96 96 Manifatturiere 2682 2749 2811 2846 Edlllzla 993 1085 1076 1117 Elettricita e gas 76 77 78 79 TOT ALE 3847 3957 I 4061 | 4138

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