Trovata la coperta che avvolse il cadavere di Giorgio Lunt

Trovata la coperta che avvolse il cadavere Trovata la coperta che avvolse il cadavere La madre di Lucia Montalbano: «Non posso accusare nessuno dei miei figli» - «Mio marito morì impiccato» (Dal nostro inviato speciale) Chivasso, 24 settembre. Come i fiori di carta dal cilindro di un prestigiatore, continuano ad affiorare macabri c reperti > del delitto di via dei Cappuccini. Oggi pomeriggio i carabinieri hanno rinvenuto una logora coperta, completamente intrisa di sangue. E' il sudario sul quale gli assassini di Ignazio Sedita avevano adagiato il cadavere, prima di sezionarlo. Qualcuno aveva tentato di cancellare anche questa traccia, sciacquando la coperta nel lavatoio pubblico situato ad un centinaio di metri dall'alloggio dei Montalbano, lungo un viottolo che costeggia la statale. Far sparire le chiazze era un'impresa difficile. Allora la coperta è stata appallottolata e gettata nel rigagnolo di acqua fetida — celato da folti cespugli — che scorre accanto alla stradicciola. I carabinieri hanno ispezionato a lungo la zona, con la speranza di rintracciare anche la fantomatica roncola che Giuseppe La Bella, secondo la sua confessione, avrebbe adoperato per squartare la vittima. L'arnese non è stato trovato. L'ipotesi della premeditazione non è stata mai incrinata, secondo gli indagatori. Ma per dimostrarla occorre sgretolare il muro di silenzio, di omertà, di contraddizioni, che tutti i personaggi della sordida tragedia sembrano aver inalzato tra essi e la giustizia. Sul La Bella sono in corso altri accertamenti. Il 13 settembre aveva ricevuto dalla Sicilia un telegramma che gli annunciava la scarcerazione di Ignazio Sedita e il suo ritorno presso la moglie. Si trattava soltanto di un preavviso, o c'era, tra le righe, qualcosa di più compromettente? Nella ragnatela di elementi discordanti in cui i carabinieri annaspano per scoprire la vera causale del delitto, il numero dei partecipanti diretti, gli eventuali « registi > e ì favoreggiatori, spicca una figura di donna in gramaglie: Francesca Montalbano. Occhi nerissimi, che sembra no frugare nell'animo di chi le sta di fronte. Linguaggio secco, non sempre comprensi bile. Questa sera l'abbiamo avvicinata, al suo ritorno dal « Ferrante Aporti > dove aveva consegnato un po' di biancheria per Paolo e Francesco (a Lucia aveva provveduto ieri, presentandosi alle «Nuove>). Un'ora di dialogo, talora penoso talaltra sconcertante, in una delle due stamberghe ancora 3. soqquadro. Francesca Montalbano esitava a parlare, diffidente e scontrosa. Ha accennato alle tribolazioni in Sicilia, alla vita grama accanto al marito minato dalla pazzia. «Ha cominciato a sragionare quando ero incinta dì Lucia, finì per impiccarsi. Non l'avevo ancora detto a nessuno, come è morto >. E' vero che Lucia — stando alle lettere che Michele Sedita mandava al carcere al nipote Ignazio — non si comportava bene? «Lucia è sempre stata una brava ragazza, non poteva lavorare, aveva la pleurite. La mantenevo io facendo la domestica, perché non fosse costretta a tradire il marito >. Due perle — secondo lei — anche Paolo e Francesco, gli unici che con il loro lavoro mantenevano tutta la famiglia. «Vi sembra possibile — chiede, levando le mani al cielo — che io fossi d'accordo con i miei figli, sapessi che volevano uccidere Ignazio? >. Poi racconta l'arrivo del genero, il suo fugace incontro con lui, l'assen za da casa fino al giovedì pomeriggio: particolari già noti « verità > tutt'altro che accettate dai carabinieri. Le chiediamo ancora: «Dei quattro, chi p\iò aver avuto l'animo di assassinare Ignazio? >. Rispon de: «Che vi dovrei dire? Accusare uno dei miei figli? So che qualcuno l'ha uccìso, e che c'erano tutti e tre, insieme a Giuseppe. Me l'hanno detto i carabinieri, l'ho letto sul giornale. Se è così, sono ragazzi che non hanno sentimento, non l'avranno mai>. Giorgio Lunt

Persone citate: Francesca Montalbano, Ignazio Sedita, Lucia Montalbano, Michele Sedita, Occhi

Luoghi citati: Chivasso, Sicilia