Muore dopo un'iniezione di vitamina con la creatura che porta in grembo

Muore dopo un'iniezione di vitamina con la creatura che porta in grembo li a tragedia dovuta ad uno «choc da medicinali» Muore dopo un'iniezione di vitamina con la creatura che porta in grembo Aveva sposato un vedovo con sette figli e ne erano nati altri due - Ora attendeva il terzo - Ieri si è fatta praticare l'iniezione di vitamina B12 da un'amica - Stroncata da collasso: disperato e vano tentativo in ospedale per salvare almeno il bimbo Una donna, che tra un mese avrebbe dovuto avere un bambino, è morta pochi minuti dopo un'iniezione di vitamina. E' stata trasportata all'ospedale: 1 medici hanno tentato di salvare almeno il figlio, strappandolo con un drammatico intervento dal corpo della madre. Ma è stato inutile. Amelia Pistacchio In Durante aveva 34 anni: era nata a Rabone di Potenza e nel 1054, a Foggia, aveva sposato un vedovo, Vincenzo Durante di 47 anni, che aveva già sette figli tra 1 venti e gli undici anni. Erano venuti tutti a Torino, dove il Durante aveva trovato lavoro come meccanico, e si erano sistemati in un piccolo alloggio di due stanze, al pianterreno dello stabile di via Bologna 9. Qui erano nati altri due figli, Michele di 7 anni e Carlo di 5. Ora la donna ne attendeva un altro. Ma la gravidanza le aveva causato disturhi, tra cui una forma reumatica ad una gamba, con forti dolori. L'altro ieri era stata all'ambulatorio della mutua e il medico le aveva prescritto delle iniezioni di vitamina Rubra B 12. La donna si era accordata con una vicina, Dolorata Semeraro di 27 anni, che abita in corso Brescia 39. E' una sarta, ma ha anche una certa pratica come infermiera. Ieri sera alle 18 Amelia Durante si è recata da lei, con la scatola delle fiale. Dopo l'iniezione, si è fermata a scambiare quattro chiacchiere. Le due donne stanno parlando, in cucina, c'è anche la madre della Semeraro. Improvvisamente, la Durante impallidisce, si porta le mani alla gola: c Sto male — rantola — sto male». E si abbatte sul pavimento. La soccorrono, tentano di farla rinvenire. Ma ha il respiro affannoso, come se stesse per soffocare, il viso sta diven- tsRualt tando bluastro. La Semeraro, spaventata, telefona alla Croce Rossa: pochi minuti dopo arriva un'autolettiga, che riparte subito a tutta velocità, preceduta dall'urlo della sirena, verso l'Astanteria Martini. Al pronto soccorso, la donna appare subito gravissima. Anche il respiro affannoso si è spento, il polso è impercettibile. «E' trop po tardi », dice il dott. Giovane! li dopo un rapido esame. Ma ten ta egualmente il tutto per tutto; un'iniezione per sostenere il cuore, 11 polmone d'acciaio. Inutile: la donna è morta. Non è ancora passata mezz'ora dal momento in cu1, le è stata praticata l'iniezione, Ma c'è ancora qualcosa da fare: cercare di salvare il bambino. In camera operatoria, il dott. Giovanelli e l'infermiere Zacchera sanno di lottare contro il tempo. L'intervento è rapido, non occorrono più precauzioni. Il neonato è un maschietto, ab bastanza bene sviluppato, del peso di circa tre chili. Il battito del cuore è lento, debole: si tenta di ravvivarlo con la respirazione artificiale, disperatamente Ma 1 due uomini, malgrado gli sforzi, lo sentono affievolirsi sempre più. Dopo pochi minuti anche il cuore del bimbo si spegne come quello della madre. « Collasso cardiocircolatorio da medicinale », è scritto sul referto intestato ad Amalia Durante. Si tratta probabilmente dello «choc da farmaci », raro ma pericolosissimo: una rivolta sbagliata dell'organismo contro la sostanza introdotta. In questo caso, forse non la vitamina, ma qualche pre parato aggiunto ad essa per re golarne l'assorbimento o per po tenziame l'efficacia. Amelia Durante aveva 34 anni, attendeva un bimbo

Persone citate: Amalia Durante, Amelia Durante, Giovanelli, Semeraro, Vincenzo Durante, Zacchera

Luoghi citati: Foggia, Potenza, Torino