Pane, biscotti e gelati con i poliglicoli vino con sidro, latte con perboruto di sodio

Pane, biscotti e gelati con i poliglicoli vino con sidro, latte con perboruto di sodio Rigorose denunce dell'Ufficio repressione frodi Pane, biscotti e gelati con i poliglicoli vino con sidro, latte con perboruto di sodio A Torino e Vercelli cinque panifici impiegavano i pericolosi additivi chimici (giudicati elementi cancerogeni) per mantenere croccanti e morbidi i prodotti - Un'autobotte di «sostanze fermentescibili» bloccata nel viaggio da Asti a Torino - Chiusi per dieci giorni cinque «centri latte» che fornivano latte adulterato alla Centrale - Tutte le denunce presentate alla Magistratura - In corso le analisi sui gelati fomiti a Torino e a Milano da una grossa ditta Secondo le statistiche dell'Ispettorato alimentazione, i torinesi consumano ogni anno, prò capite, le seguenti quantità di sostanze alimentari: 51 litri di latte, 50 chili di formaggio, 77 chili di pane, 6 chili di biscotti, 118 litri di vino, 10 chili d'olio, 3 di strutto, 4 di burro, 37 chili di carne fresca, insaccata e pollami, 5 chili di pesce, 30 chili di pasta e 9 di riso. Quante di queste sostanze sono genuine? Quante sofisticate? Quanti elementi nocivi s'introducono nell'organismo? L'Ufficio repressione frodi del ministero dell'Agricoltura, che svolge la sua attività a fianco delle autorità comunali estendendo i sopraluoghi in tutta la regione, ha denunciato alla magistratura alcuni clamorosi casi di frode; le istruttorie sono in corso. PANE E BISCOTTI: In seguito ad alcune ispezioni nel la zona di Torino e Vercelli soso stati denunciati cinque panifici che impiegavano nella confezione del pane e dei bi scotti elementi vietati dalla legge: i poligUcoli. Il prof. Giua, direttore dell'Istituto di chimica industriale della nostra Università, ci ha dichiarato: < I poligUcoli sono miscele liquide o solide a seconda del loro peso molecolare. Vengono usati gli uni nell'industria tessile e farmaceutica, gli altri nell'industria della gomma, delle materie plastiche e come additivi per i lubrificanti. Al loro impiego, vietato per legge nella panificazione, l'industria alimentare fa talvolta abusivamente ricorso in qualità di conservativi. Sanno infatti la prerogativa di mantenere croccanti o morbidi (a seconda delle caratteristiche) i prodotti ai quali vengono uniti. Possono essere dannosi alla salute, a lungo andare, perché nei processi ossidativi che intervengono nell'organismo, specie degli adulti e dei vecchi, possono dare ori .~9*ne all'acido ossalico che è '-"•Un veleno. La formazione dei \>ealcolì è appunto messa in relazione con la presenza dell'acido ossalico >. Inoltre i medici precisano che i poligUcoli si possono considerare elementi cancerogeni, dannosi alla funzione del fegato e lesivi delle funzioni metaboliche. VINO: Al Tribunale di AI ba è stata inoltrata una de nuncia riguardante l'impiego di sidro per la sofisticazione del vino. L'autobotte con ri morchio, carica di < sostanze fermentescibili > è stata fermata in provincia di Cuneo proveniva da Asti ed era di retta ad una industria vinicola della nostra provincia. Il prof. Bottini, direttore del l'Istituto di sperimentazione per la Chimica agraria di To rino, ci ha detto: « E' frequen te la sofisticazione del vino con prodotti ottenuti da mo sti di frutta, in particolare sidri, succhi di fichi, carrube, datteri, uva sultanina >. Dan nosi alla salute? Forse no, co munque vietati dalla legge che considera il loro impiego una frode in commercio. Sempre nel settore del vino è stata scoperta un'altra grossa sofisticazione: l'uso di alcool denaturato. Il prof. Bottini ha precisato: c Nella nostra regione non ci sono recenti esempi di questa frode che avviene con la rigenerazione dell'alcool denaturato con l'im¬ pimvtpnulcnLqrddpnr iego di resine scambiatrici di oni >. Ma non è detto che, prima o poi, l'amara sorpresa enga fatta anche in Piemone. Se si pensa che su 500 camioni di vino analizzati in 4 ani, 200 erano sofisticati, si ha una misura dell'ampiezza dele frodi. GELATI. Il dott Laugero, he dirige l'Ufficio repressione frodi per il Piemonte e la Lombardia assicura che «se ualcosa d'irregolare si troveà, al termine delle analisi e dei controlli di laboratorio condotti su campioni di gelati prelevati a Torino e a Milano, l'opinione pubblica ne sarà informata*. Non ha voluo dire di più, ma pare che anche in questo caso si trattdell'impiego abusivo di poliglicoli come < plastificanti *cioè per rassodare la cremamantenerla morbida e compatta. C'è da sperare che poligUcoli non siano stati usati addirittura in sostituzione della crema: potrebbe anche verificarsi questa ipotesi. Sembra che la ditta produttrice dei gelati sia una società con filiali in tutta Italia. LATTE. Nel mese scorso imedico provinciale ha denunciato alla magistratura torinese t proprietari di cinque « centri latte >, fornitori dela Centrale, perché impiegavano perborato di sodio a scopo conservante. Il prefetto ha ordinato la chiusura di quest < centri >, per dieci giorni. Ma già preventivamente, accortasi, attraverso le analisi, dell'irregolarità del prodotto, la Centrale aveva sospeso i centri dalla fornitura giornaliera. FORMAGGI. I controlli iniziati in seguito allo scandalo di Milano proseguono. Fino a questo momento non è stato riscontrato nulla d'irregolare, anche nelle partite di merce inviate alla nostra città da talune delle ditte sotto accusa a Milano. Dice il presidente dei grossisti: <J nostri commercianti non acquistano merce scadente, da poco prezzo: sanno che a Torino rimarrebbe invenduta. Ci sono, è vero, mercati popolari sui quali si vendono formaggi a prezzi inferiori a quelli correnti, ma si tratta in genere di forme difettose; mai di qualità infime». Dal breve quadro che abbiamo tracciato, si rileva che l'autorità di vigilar) ì svolge il suo lavoro con perizia e severità. Ma che fine incontrano le denunce? Prendiamo un esempio: una pasticceria di Collegno, denunciata nell'aprile del '60 per uso di esteri poliossietilenici nei biscotti II giudizio non è ancora chiuso, c'è una circolare del ministero della Sanità che definisce nocivo il composto chimico, ma il magistrato (che non ha il dovere di essere al corrente delle circolari) ha incaricato un perito di stabilire la nocività del poliglicole. Purtroppo la perizia è ancora in corso. Casi come questi si ripetono di frequente: la chimica cammina in fretta, le leggi sono statiche. Anche se esiste un articolo del Codice penale, il 440, che prevede pene severissime per chiunque attenti alla salute pubblica con l'uso « doloso > di sostanze alimentari nocive, bisogna prima stabilire, dì volta in volta, quali siano dannose e quali no. Non basta la circolare del ministero. Ed ecco entrare in campo i periti, i cui pareri sono spesso discordi, al punto che la famigerata polverina per ringiovanire le carni, non soltanto è diventata (per qualcuno) innocua, ma si è trovato chi ha detto che anzi fa bene. Basta questo per « smontare > un'opera paziente di indagini e di controlli. I funzionari addetti alla repressione delle frodi non rendono pubbliche le loro scoperte perché i loro dirigenti temono dì diffondere eccessivo allarme. I cittadini chiedono invece che gli episodi gravi di sofisticazioni nocive alla salute vengano non solo rigorosamente perseguiti, ma anche resi noti a tutti. In questi casi la pubblicità è una difesa sociale, tutela dei consumatori e monito agli speculatori senza scrupoli.

Persone citate: Casi, Giua, Laugero, Pane