I matrimoni a tempo delle figlie bambine sono in Persia una risorsa delle famiglie povere di Nicola Adelfi

I matrimoni a tempo delle figlie bambine sono in Persia una risorsa delle famiglie povere L'IRAN FRA IL CREPUSCOLO DEI TEMPI FEUDALI E IL MONDO NUOVO I matrimoni a tempo delle figlie bambine sono in Persia una risorsa delle famiglie povere Nell'impero dello Scià, nascere donna è considerata una disgrazia - Tutti i diritti appartengono agli uomini; i loro capricci matrimoniali sono limitati soltanto dal denaro - L'ideale femminile, per gli iraniani, è la donna-bambola; costa raggiungerlo, ed anche questa è una spinta grave alla corruzione - Non tutte le ragazze accettano più il vecchio ordine: le duemila studentesse universitarie di Teheran sono più animose dei maschi negli scontri con le forze di polizia; le giovani laureate diffondono nelle campagne, con spirito missionario, gli impulsi di rivolta (Dal nostro inviato speciale) Teheran, settembre. Avvenne pochi giorni prima della caduta del Robespierre dell'Iran, voglio dire di Ali Amini, il capo del gogerno che si era messo in testa di sradicare la corruzione in un paese dove tutti o quasi i servitori dello stato anelano a lasciarsi corrompere. Un lunedì Ali Amini si recò all'Istituto di lavoro sociale di Teheran e alle allieve disse a muso duro che la corruzione nella Persia è per gran parte istigata € dal vorace appetito delle mogli dei funzionari statali per il lusso >. Ne nacque un putiferio. Diverse ragazze si alzarono a protestare, il capo del governo volle ribadire con maggior energia il suo concetto e aggiunse insulti all'ingiuria. A un certo punto, le studentesse abbandonarono l'aula, uscirono gridando per le strade. Interrogata dai giornalisti, una insegnante disse: « E' vero il contrario. Sono gli uomini che corrompono le donne persiane. Gli uomini negano alle donne qualsiasi partecipazione alla vita sociale. Vogliono che siano solo bambole. E perciò le donne non fanno altro che bamboleggiare. Questo spiega perché le donne persiane amano tanto il lusso ». E' esatto, l'ideale femminile dell'uomo persiano è la donna bambina. Si chiama Scià Naderi la strada principale di Teheran e là si vedono lunghe file di venditori ambulanti, che allineano sui marciapiedi migliaia di bambole nude di un genere particolarissime: hanno il volto di bambine di pochi anni, mettiamo dai cinque ai dieci anni, ma solo il volto: quanto al resto, sono donne adulte, dotate di tutti gli attributi fisici della donna adulta. Non finisco mai di stupirmene quando passo per la Scià Naderi. Per i persiani invece non è motivo né di scandalo né di sorpresa. E immagino che siano ottimi padri, eccellenti madri le persone che vedo avvicinarsi ai venditori ambulanti e contrattare l'acquisto di una di quelle bambole nude: posso anche immaginare che ne faranno dono a una loro bambina e che la bambina crescerà avendo sotto gli occhi la bambola, cercherà di rassomigliarle. E cos'i, diventerà adolescente, poi donna, ma la sua inconscia aspirazione sarà quella di restare una bambina: una bambina con le forme di donna adulta. Le donne persiane, se ne hanno - la possibilità, anche . da .spose av vestono, ingioiel,Jlànqt^profumano con gusti ]',Jn\faniììl.. Sanno che così sono più amate e vezzeggiate dai loro uomini. Naturalmente costa, denaro fare la donna bambina o bambola; e quando il marito è un funzionario statale, poiché gli stipendi sono miseri, i suoi giorni consisteranno nell'andare a caccia di persone che abbiano bisogno di lui e siano disposte a corromperlo. In definitiva, ha ragione l'epuratore Ali Amini, hanno ragione le ragazze di Teheran che hanno cercato di zittirlo: è un circolo chiuso, un vicolo cieco. La condizione avvilente della donna in Persia è nello stesso tempo causa ed effetto dell'arretratezza di quel paese. Tuttora nelle campagne i genitori ricevono le condoglianze dei parenti e vicini quando mettono al mondo una bambina: nella casa della puerpera si fa silenzio, perché tutti vanno col pensiero alle tribolazioni che attendono la neonata. Se è povera e cresce bella, verrà prestissimo unita a un uomo, forse un vecchio, col più effimero dei vincoli matrimoniali. Le leggi infatti consentono tuttora <il matrimonio a tempo »: vale a dire un uomo può sposarsi con una ragazza per un determinato periodo di tempo. Glielo permettono le leggi civili, il Corano, la morale corrente. Un uomo può sposarsi anche per un giorno solo: paga una certa somma ai genitori di lei e si porta via la ragazza. Trascorso il periodo convenuto, l'uomo se ne va per i fatti suoi, la ragazza torna dai genitori e aspetta che arrivi un altro compratore. Se tarda a spuntare, oppure se pressanti diventano i bisogni della famiglia, la ragazza viene mandata in città, in quartieri chiusi e vigilati dalla polizia, a esercitare il più degradante dei mestieri. Quanto si paga per un matrimonio a tempo? Il prezzo viene fissato sulla base di diversi elementi: la giovinezza e la bellezza della ragazza,, quanti matrimoni ha avuto in precedenza. Tuttavia, il fattore determinante nelle contrattazioni è lo stato di bisogno dei genitori della ragazza. Generalmente si tratta di somme modeste. Come pure, non esiste una regola fissa circa l'età della sposa. La legge dispone che una ragazza non possa sposarsi prima del quindicesimo anno di età: però, siccome non c'è anagrafe, non esistono uffici di stato civile, l'età fra i persiani è sempre una questione opinabile o di convenienza. Infine, si tenga presente che neV^cillagg^i" non c'è un rappresentante qualsiasi dello Stato, neppure un gendarme o poliziotto: perciò, anche quando l'abuso è evidente per la tenerissima età della sposa, 7io7i c'è chi possa prevenirlo o punirlo. Qum è la città santa dei persiani e un incanto per tutti: un miraggio quando la si vede spuntare di lontano con la sua folla di minareti, pinnacoli, cupole dorate, azzurre, policrome. Là è sepolta la venerabile Fatima, là sono le tombe di dieci re persiani e di circa quattrocento santi. E' un luogo di quotidiani pellegrinaggi, a Qum i sacerdoti vanno a trascorrere periodi anche lunghi di studio, di preghiere e di meditazione. Per prima cosa i sacerdoti, quando arrivano a Qum, si cercano una moglie a tempo. Mi dicono che quando hanno davanti le candidate al matrimonio le scrutano e toccano a lungo, attentamente, come se fossero giumente. In breve, nella Persia la donna è poco più di un oggetto, è molto meno di una creatura umana. Queste cose accadono tuttora in una nazione che è a poche ore di volo dai centri più civili c orgogliosi del mondo contemporaneo: Roma, Parigi, Mosca, Stalingrado... Tuttavìa, l'arrivo giornaliero di jets e di turisti, la pressione di merci straniere, dal televisore alla penna a sfera, soprattutto la aggressività della gioventù universitaria contro la barbarie, stanno introducendo motivi di ribellione anche nel campo jemminile. L'Università di Teheran è frequentata da oltre duemila studentesse e mi assicurano che in occasione di tumulti politici sono le più animose nel battersi a sengue contro la polizia. La collera è il loro pane quotidiano. Non hanno rispetto per nessuno, si fanno beffa delle più antiche tradizioni, sono irriverenti verso la religione. Una notte entro al «Naderiy un grandissimo caffè situato al centro di Teheran e frequentato quasi esclusivamente da persiani, dove si fa musica e balla. Nei caffè persiani le donne sono rare. Ad un certo punto salgono sulla pedana tre coppie di studenti, dicono all'orchestra di suonare un twist, senza esitare si mettono a ballare sotto gli occhi sorpresi o indignati di un migliaio di uomini. E lo ballano sul serio, il twist: volti accigliati, labbra sprezzanti, e i corpi che si dimenano come se fosse il diavolo a scuoterli di qua e di là. Questa è la Persia di oggi, fra il crepuscolo del tempo feudale e l'alba di un nuovo giorno: un interludio pieno di pesante foschia e con improvvise vibrazioni luminose. Da una parte, i matrimoni a tempo, la poligamia e ricchi signori che vivono tra greggi di mogli e di con¬ cubine, procreano fino a quaranta figli. Dall'altra parte, le studentesse di Teheran, le quali si rifiutano di accettare la condizione tradizionale di donne bambine, di bambole, di essere merce per il diletto e le comodità degli uomini. Sgobbano sui libri più dei maschi, fischiano il capo del governo, si azzuffano con la polizia. E intanto le loro compagne più, anziane, uscite dall'Università con una laurea, vanno di preferenza nelle campagne, fanno le maestre, le dottoresse, gli ingegneri « via via accendono anche fra i più umili una luce di redenzione. Nicola Adelfi

Persone citate: Ali Amini, Amini, Naderi