"L'incontro di Torino"

"L'incontro di Torino" "L'incontro di Torino" Esposte 150 opere d'avanguardia di pittori europei, americani e giapponesi Nella palazzina della Promotrice di Belle Arti al Valentino, questa mattina alle ore 11, verrà inaugurata una mostra che sotto il titolo «L'incontro di Torino», per un mese (sino al 20 ottobre) riunirà circa 150 opere di quarantaquattro pittori d'Europa, America e Giappone. Ad un italiano, Lucio Fontana — presente con 15 « pezzi » dei suoi più notevoli tra il 1946 e il '62, e definito nella presentazione di Carla Lonzi come il nostro « maggior esponente di arte d'avanguardia» —, la rassegna dedica, come significativo omaggio, un'intera sezione, in un'apposita sala. L'ampio salone centrale è stato destinato invece ad accogliere una scelta di opere, talune recenti, come quelle di Bacon e di Insho, ed altre che, come il Dubuffet del 1943 e il Lam del '45, sembrano già quasi degli incunaboli, per questa avanguardia. Ma prendendo poi in mezzo una gran varietà di date, di momenti, e di tendenze, qui si ritrovano effettivamente, se non tutti, certo gran parte dei «protagonisti del dopoguerra»: Pollock, Wols, Hartung, Michaux e Tobey, Hofmann e Burri, Rothko, Bram Van Velde, Spazzapan e De Kooning, Borduas e Mathieu, Tapies, De Stael e Kline, Sam Francis, Jorn e Riopelle, Matta, Yoshihara, Gottlieb e Bryen. In quella parte che per una più viva attualità è poi presentata come il suo vero e proprio nucleo, « L'incontro di Torino » offre con una certa ampiezza dipinti di Onishi, Twombly, Merz, Simpson, Gallizio, Saura, Messagier Bluhm, Shiraga, Rambaudi, Frankenthaler, Rollier, Noland, Morris Louis e Budd: nomi tutti, o quasi tutti, noti a quanti s'interessano di questi argomenti. vice

Luoghi citati: America, Europa, Giappone, Torino