Kennedy eselude che l'America prepari un intervento a Cuba
Kennedy eselude che l'America prepari un intervento a Cuba Kennedy eselude che l'America prepari un intervento a Cuba « Per ora non è necessario, né giustificalo. La presenza di tecnici sovietici all'Avana non costituisce una minaccia » - Ma se l'isola diventerà una base di aggressione, gli Stati Uniti adotteranno « tutte le misure » per proteggere la loro sicurezza Gli scoppi atomici saranno ripresi nel Pacifico per collaudare nuovi ordigni (Dal nostro corrispondente) New York, 13 settembre. Kennedy ha dichiarato oggi nella settimanale conferenzastampa alla Casa Bianca che un intervento americano contro Cuba non è, per ora, necessario né qiustificato Ma ha aggiunto che gli Stati Uniti prenderebbero immediatamente « tutte le misure » per la loro protezione, qualora il regime di Fidel Castro minacciasse un qualunque paese del continente americano o permettesse all'Unione Sovietica di preparare un attacco dall'isola. Il Presidente ha preso le mosse da lontano. Riassumendo la situazione, ha detto che Cuba è in crisi e che Castro, per nasconderla, tenta il diversivo di sollevare l'opinione pubblica contro gli Stati Uniti. L'economia dell'isola langue, Castro sta perdendo parecchio del suo ascendente. < Non c'è dunque da sorprendersi — ha commentato il capo della Casa Bianca — se Cuba va sbandierando il pericolo di un'ipotetica aggressione da parte nostra ». Secotido Kennedy, la presenza di tecnici sovietici nell'isola, pure in costante aumento, non rappresenta ancora una minaccia per l'America. ' Ma subito dopo ha aggiunto che, se la situazione dovesse mutare — se cioè Cuba diventasse una base di aggressione — allora gli Sta¬ fi Uniti adotterebbero le misure necessarie alla sicurezza nazionale. <Noi aborriamo la guerra, ha detto, ma se l'isola diventerà un pericolo per il paese, ed in particolare per la costa della Florida e per Cape Cnnuveral, sarà fatto tutto ciò che si deve per proteggerci*. Chiuso l'argomento Cuba, Kennedy ha dichiarato che gli Stati Uniti non hanno concesso permessi di esportazione di aerei « US » ad altri paesi, fatta eccezione per la Cina nazionalista. Alla domanda se altre concessioni del genere potranno essere fatte in futuro, Kennedy ha risposto negativamente. Un altro giornalista ha invitato Kennedy a commentare l'ipotesi avanzata dal governo sovietico e contenuta in una recente dichiarazione, secondo cui i negoziati per Berlino sarebbero rinviati a dopo le elezioni del Congresso americano. Il Presidente si è limitato a rispondere di avere già più volte fatto presente che il problema di Berlino < non è una questione di politica interna degli Stati Ur,\ti>. In merito all'* Alleanza per il progresso ». che si prefigge sempre migliori rapporti economici fra gli Stati Uniti e i paesi latino-americani, Kennedy ha ammesso che sino a questo momento non sono stati fatti ulteriori progressi, che il loro tenore di vita è basso e dovranno passare ancora parecchi anni prima di giungere ad una soluzione soddisfacente del problema. Il Presidente ha affrontato quindi il problema degli esperimenti nucleari. Gli Stati Uniti, ha detto, sono costretti a continuare gli scoppi per due motivi. Il primo è l'esplosione che ha distrutto le rampe di lancio nell'isola di Johìiston imponendo una interruzione nelle prove; il secondo è che gli Stati Uniti intendono collaudare nuovi ritrovati in campo nucleare. Egli ha precisato che sono già stati com pinti passi per impedire che i voli spaziali abbiano ad essere in qualche modo danneggiati dalle esplosioni nucleari ad alta quota. A tale proposito, Kennedy ha detto che le prossime esplosioni saranno effettuate a quote inferiori e gli ordigni saranno di potenza minore. Kennedy ha sostenuto che la chiave del successo sia sotto il punto di vista pacifico che militare nello spazio è data dalla maggiore potenza dei missili. Egli ha detto che l'aviazione degli Stati Uniti possiede già un'arma poderosa e precisamente il Titan III In merito al programma « Saturno », Kennedy ha dichiarato ch'esso fornisce agli Stati Uniti la possibilità di sfruttarlo sia in campo pacifico che militare. Ancora una volta, il Presidente ha espresso la speranza che la gara spaziale ingaggiata tra l'America e l'Urss vada a favore della pace. E' stato chiesto infine al Presidente per quale motivo abbia chiesto al Congresso la autorizzazione a richiamare alle armi 150 mila riservisti invece di dichiarare lo stato di emergenza nazionale. Kennedy ha detto che vi sono vari stadi anche nelle crisi e solo per l'ultimo si rende necessaria una misura del genere. a. b.
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