Fanfani precisa che il governo non vuole elezioni anticipate di Michele Tito

Fanfani precisa che il governo non vuole elezioni anticipate L'attuale legislatura scade nell'aprile 19S3 Fanfani precisa che il governo non vuole elezioni anticipate Il Presidente del Consiglio ha avuto ieri un colloquio al Quirinale con Segni - Avrebbe discusso dell'incontro che domani avrà con Pompidou e con Couve de Murville per l'inaugurazione del traforo del Monte Bianco (Dal nostro corrispondente) Roma, 13 settembre. L'on. Fantanl è stato ricevuto stamane dal Capo dello Stato. Un lungo colloquio sul, quale si è saputo, però, quel che lo stesso Fanfani ha dichiarato più tardi al giornalisti nei corridoi di Montecitorio: che è normale che un presidente del Consiglio si rechi dal Capo dello Stato alla vigilia di un viaggio all'estero. Il « viaggio all'estero » è quello di sabato, quando, per la cerimonia della inaugurazione del traforo del Monte Bianco, l'on. Fanfani raggiungerà Chamonix e dì 11 rientrerà In Italia ove ospiterà per qualche ora, a Courmayeur, il premier francese Pompidou ed il ministro Couve de Murville. In realtà è diffusa la convinzione che al Quirinale si sia parlato prevalentemente di politica interna e, certamente, delle polemiche (accompagnate da qualche manovra) che sì sono avute nei giorni scorsi. Sono le polemiche, nate non sì sa come, che hanno portato a porre il problema delle elezioni anticipate, come scap patoia per evitare di attuare interamente il programma del governo di centro-sinistra, cui rimangono decisamente avversi alcuni forti gruppi della de. Nonostante le assicurazioni date dai leaders dei partiti contro l'ipotesi dello sciogli mento anticipato delle Carne re, 1 dubbi erano rimasti, te nuti in vita dal timore che alla resa dei conti il varo della legge < cornice » per le re gioni sarebbe risultato così siiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiii difficile da vincere anche le più solide buone volontà. Una frase pronunciata ieri dall'on. Fanfani (< tra poco più di un semestre l'elettore sarà chiamato alle urne») era apparsa, artificiosamente, di incerta interpretazione; dalla presidenza del Consiglio avevano ieri sera chiarito che l'on. Fanfani non aveva inteso dire che le elezioni sono da prevedere per marzo, ma anche questo non era bastato (la scadenza normale della legislatura è alla fine di aprile). Così, il presidente del Consiglio ha fatto in modo stamane di essere interrogato dai giornalisti dopo il colloquio con Segni, ed ha tentato chiaramente di vincere gli tiltimi dubbi (Fanfani aveva avuto in mattinata uno scambio di vedute anche con l'on. Moro). < Il mìo pensiero — ha detto Fanfani — era di tranquillazzare. Nel mio discorso di ieri (all'insediamento della Commissione per la riforma burocratica) ho detto che eravamo all'inizio dell'ultimo anno della legislatura: poi ho detto che tra poco più di un semestre si sarebbero pronunciati gli elettori sulle cose fatte e su quelle che faremo per svolgere il programma governativo. Il ricordo dell'impegno programmatico e ì due riferimenti massimo e minimo ai termini di tempo non consentivano interpretazioni favorevoli alla tesi delle elezioni anticipate >. Se ne dovrebbe trarre la deduzione definitiva che, per quel che dipende dal governo, non sono in programma elezioni anticipate e si considera possibile l'attuazione di tutti gli impegni programmatici: anche per le regioni, ha specificato Fanfani, e per l'agricoltura. Per quel che dipende dai partiti, che in questo caso contano più del governo, 1 gruppi di centro-sinistra sono fermi nel respingere le sollecitazioni in favore dello scioglimento anticipato delle Camere (dopo aver avuto, in qualche caso, manifeste esitazioni), e la segreteria de non vede, per ora, la necessità di porsi il problema. Le elezioni anticipate non dovrebbero dunque esserci. Dovrebbe essere, questa, una cosa acquisita. Ma assolutamente sicuro non è nessuno: i provvedimenti da varare sono numerosi e importanti, e non sempre la maggioranza è compatta. Un problema vecchio, il più delicato di tutti, si è riacutizzato stasera quando nella Commissione del Senato che esaminava in sede referente l'istituzione della scuola media obbligatoria non è stato possibile mettersi d'accordo sull'obbligo dell'insegnamento del latino: e, rovesciando tutte le previsioni, sono stati approvati alcuni emendamenti che fanno ancora del latino il passaggio obbligato per l'accesso al liceo classico. Sono stati anche approvati temperamenti importanti: ma le decisioni non sono state quelle che si attendevano nel centro sinistra e la de, che è prevalsa calnclècctlz con i voti delle destre, è stata avvertita che in aula i socialisti voteranno contro. Un episodio, ma la sinistra ne ha tratto l'impressione che c'è, nei rapporti ,con la de, un limite ancora invalicabile, che è il limite della scuola. Non c'è da drammatizzare, non accadrà niente di grave; ma è tornato il malumore. Michele Tito

Persone citate: Fanfani, Pompidou

Luoghi citati: Courmayeur, Italia, Roma