Misteriosa morte di un industriale di Treviso coinvolto nello scandalo della «Banca segreta»

Misteriosa morte di un industriale di Treviso coinvolto nello scandalo della «Banca segreta» E' stato trovato agonizzante sul greto asciutto del fiume Piave Misteriosa morte di un industriale di Treviso coinvolto nello scandalo della «Banca segreta» Aveva 38 anni, ed era sposato con tre figli - Pare che il suo nome figurasse sul libro dei prestiti ad usura dell'Antoniutti - I carabinieri stavano indagando su di lui - Mercoledì sera, l'imprenditore si era allontanato da casa in auto, dopo una telefonata - Il corpo non presenta ferite e i medici escludono che si sia trattato di un malore (Dal nostro corrispondente) Treviso, 6 settembre. Un industriale di Spresiano, Giuseppe Fanna, di 38 anni, è stato trovato quest'oggi agonizzante sul greto asciutto del fiume Piave, nei pressi di Ponte della Priula. Il rinvenimento è stato fatto da alcuni militari durante ima esercitazione. Subito trasportato all'Ospedale di Conegliano, il Fanna è spirato durante il viaggio. I sanitari non hanno saputo individuare le cause del decesso, perché il corpo non presentava alcun segno di ferita, ma hanno escluso che si tratti di paralisi cardiaca o di un altro malore. I carabinieri hanno iniziato indagini per stabilire se la morte dell'industriale debba essere collegata con lo scandalo della € banca segreta ». Nel libriccino in cui il rappresentante di medicinali Carlo Antoniutti era solito segnare le cifre che riceveva o dava in prestito ad usura, sembra che ricorra frequentemente anche il nome del Fanna. L'industriale, sposato e padre di tre figli, aveva un passato piuttosto burrascoso. Lo scorso anno era stato condannato dal Tribunale di Treviso per bancarotta fraudolenta e negli ultimi tempi era stato notato spesso in compagnia dell'Antoniutti e delle altre persone implicate nella vicenda del c Giuffrè veneto ». Il censo Antoniutti> prese il via in seguito alla marte del protagonista, ucciso da un colpo d'arma da fuoco nella villetta del dott Roberto Dacomo, in via Fratelli Bandiera a Treviso. Sulle prime la morte dell'Antoniutti sembrò un suicidio; poi, a quaranta giorni dal fatto, il fratello Alberto, chirurgo all'Ospedale di Treviso, chiese che fosse aperta una inchiesta per accertare le vere cause che avevano detcrminato il decesso del congiunto. Riesumnto il cadavere, la perizia necroscopica effettuata dal prof. Bortolozzi, primario dell'Istituto di anatomia patologica di Treviso, fece avanzare l'ipotesi dell'omicidio. Il perito aveva infatti accertato la presenza di un terzo foro nel capo dell'Antoniutti. Questa circostanza, però, non collimava con l'esito delle indagini e l'autorità giudiziaria ordinò una seconda perizia necroscopica, il cui esito sarà reso noto soltanto a novembre. I carabinieri, indagando nel passato del rappresentante di medicinali, rivelarono un retroscena di prestiti ad usura e di traffici di somme rilevanti: nel 1061, infatti, l'Antoniutti aveva avuto un miliardo e mezzo di entrata ed oltre due miliardi di «Mito. / ^tate-ri proseguirono l'inchiesta per definire la posizione di numerose persone che avevano avuto rapporti d'affari con lui. Venne fatto per primo il nome di un sacerdote, don Quirino Cescon, amministratore della Curia vescovile di Vittorio Veneto. Don Cescon apparve ben presto coinvolto in una serie di debiti che facevano capo all'Antoniutti e che chiamavano in causa anche il dottor Roberto Dacomo, Bruno Evisi, ex-noleggiatore d'auto arricchitosi all'improvviso, e monsignor Stefani, parroco di San Polo di Piave. A poco a poco l'autorità giudiziaria ricostruì l'intera trama delle diramazioni della banca segreta e alla fine i quattro, oltre al definito Antoniutti, furono dichiarati falliti in proprio e come soci di fatto dal Tribunale di Treviso. Una settimana fa, monsignor Ste;ani, don Cescon, il dott Dacomo e l'E visi furono arrestati e rinchiusi nelle carceri di Santa Bona. Le accuse uchaledupcaraGricoprsud'beersbposctu! ril^^^w^^n.^!, \ continuata ed aggravata ed] emissione di assegni non co-, perii per don Cescon; per ili Dacomo, bancarotta semplice,! aggravata c truffa; per l'Bvisil e per mons. Stefani, bancarot- j ta semplice e aggravata. 1 carabinieri, chiuso questo] capitolo, stavano ora indagando sul conto delle altre persone il cui nome figurava nel t libro cassa* dell'Antoniutti, e tra queste persone c'era pure il Fanna. Ieri sera, l'industriale, dopo aver ricevuto una fele fonata, era salito sulla pròpria auto e s'era allontanato da casa in direzione di Conegliano. Da quel momento ?iessimo più l'ho visto sino a quando d stato rinvenuto dai militari, agonizzante sul greto del Piave. La sua vettura ti stata trovata più tardi dai carabinieri in una stradicciola di campagna nei pressi della statale Pontebbana II cadavere del Fanna sarà sottoposto a perizia necroscopica, per stabilire le cause del misterioso decesso. C. S. TpsdCrfmdbsltninCpt

Luoghi citati: Conegliano, San Polo Di Piave, Spresiano, Treviso, Vittorio Veneto