Giunta a Milano in cerca di lavoro vive per due mesi mangiando erba

Giunta a Milano in cerca di lavoro vive per due mesi mangiando erba Giunta a Milano in cerca di lavoro vive per due mesi mangiando erba La ragazza, di 22 anni, veniva dal Sud: appena arrivata in città le rubarono la valigia - Il padre non poteva aiutarla e lei non riuscì a trovare un posto - La sua storia scoperta oggi dalla polizia (Dal nostro corrispondente) Milano, 5 settembre. Per più di due mesi, una ragazza di 22 anni giunta a Milano dal Sud in cerca di lavoro, ha dormito all'aperto o in una capanna, cibandosi di erba raccolta nei prati della periferia. Questa tristissima storia è stata scoperta ieri pomeriggio dagli agenti della Squadra volante, chiamati in via Gallaratese da alcuni passanti che avevano notato un gruppo di giovinastri molestare una giovane donna. Giunta sul posto la palizia ha trovato Maria Russo, nata a Settingiano (Catanzaro), in lacrime, sfinita dagli stenti. La giovane si reggeva in piedi a malapena non aveva una lira in tasca. Trasportata in questura, la ragazza ha raccontato la sua storia, che è risultata vera. Ai primi di luglio, Maria aveva ricevuto dal padre Alfredo Russo, dì 49 anni, alloggiato dalla scorsa primavera alla Casa del muratore in viale Certosa 7, una lettera nella quale le si diceva che'a Milano, la città del * miracolo » le sarebbe stato possibile trovare un lavoro come domestica. Cosi la ragazza, che era rimasta nel paese natale con la mamma e la nonna materna, messe le sue poche robe in una vecchia valigia di fibra, coi miseri risparmi raggranellati in anni di rinunce, aveva preso un treno ed era giunta a Milano. L'i.-contro con la grande città era. auto molto amaro: mentre stava cercando di avere informazioni per poter raggiungere viale Certosa, un ladro le aveva rubato la sua valigia, che non venne più ritrovata. Quella sera stessa, Maria andò a trovare il papà. Secondo quanto ha narrato la ragazza, l'uomo le fece capire chiaramente che col suo salario non avrebbe certo potuto aiutarla e che lei doveva arrangiarsi alla meglio. Era ormai sera e il colloquio fra padre e figlia finì in fretta. Maria Russo, sbalordita dalia vita frenetica della città, angosciata dalla sua prima esperienza fu costretta a passare la notte su una panchina di piazza Firenze. Il giorno seguente le cose non andarono meglio e la ragazza cominciò a vagare per la zona, spingendosi fino alla periferia. Trovò una baracca e vi si sistemò alla meglio. Per circa due mesi. Maria ha vis suto in questa stamberga, ha dormito per terra, ha mangiato erba raccolta nei prati e bevuto acqua delle pozzanghere Questo è il racconto fatto dalla giovane: appare incredibile, ma è risultato vero. Maria Russo è stata rifocillata e affidata alle assistenti sociali della questura che domani la faranno ripartire per Settingiano dove tornerà a vivere con la madre. Suo padre, infatti, ha detto ancora una volta che per il momento non è in grado di aiutarla. La riprenderà con sé non appena avrà trovato un lavoro stabile g. m.

Persone citate: Alfredo Russo, Maria Russo

Luoghi citati: Catanzaro, Milano, Settingiano