Il genovese che da 23 giorni manca da casa è scomparso dopo il suo arrivo a Courmayeur

Il genovese che da 23 giorni manca da casa è scomparso dopo il suo arrivo a Courmayeur Senza risultato le ricerche dei carabinieri e dei familiari Il genovese che da 23 giorni manca da casa è scomparso dopo il suo arrivo a Courmayeur Giunto in pullman nella località di montagna, il portuale s'era fatto indicare un ristorante e aveva detto al conducente dell'autobus : "Ci troviamo li, più tardi" - Da allora più nessuno lo ha visto - L'uomo ha 38 anni : pochi mesi fa gli era morta la moglie, ma col tempo sembrava essersi rasserenato - Durante il viaggio da Genova era apparso allegro (Dal nostro corrispondente) Genova, 4 settembre. Il mistero più fitto circonda la scomparsa di Silvio Zanardi, i'i portuale trentottenne partito da Genova il 12 agosto per andare in vacanza a Courmayeur, e sparito al cermine del viaggio. La drammatica vicenda, che ha gettato nella disperazione una famiglia, si colora sempre più di giallo, a mano a mono che procede la inchiesta della polizia. Come ha riferito suo fratello Riccardo, il 12 agosto scorso, alle 5 e mezzo del mattino, lo Zanardi uscì di casa per sa\lire su un pullman della li\nea «Lazzi* diretto a Courmayeur. Aveva detto ai genitori, alla sorella ed al fratello, con i quali abitava in corso Torino 17/12, che voleva fare un po' di vacanza, un giorno o due, in montagna, e che sarebbe tornata a casa lunedì 13 o martedì H. Appariva allegro e tranquillo. Nulla in lui lasciava trasparire tristi propositi. Lo Zanardi aveva prenotato un biglietto per quel viaggio ed era salito sul pullman. Il fattorino ed alcuni passeggeri hanno in seguito riferito di aver visto quella mattina sulla corriera un uomo dai connotati corrispondenti a quelli dello Zanardi. Il portuale, alto, robusto, capelli neri, indossava pantaloni di tela bianca, una camicia sportiva a quadretta sotto una giacca a vento celeste; calzava scarponi scamosciati color marrone. Era cordiale e affabile con i compagni di viaggio. Non si comportava certo come chi è tormentato da un dramma intimo. Durante il viaggio, lo Zanardi chiacchierò con il conducente ed il bigliettaio del pullman, e scherzò a lungo con loro, fin quando giunsero a destinazione. A Courmayeur chiese che gli indicassero un buon posto per mangiare, ed il personale dell'autobus gli consiglio un ristorante del posto. «Allora ci vedremo lì più tardi » disse il portuale. Da quel momento scomparve. Pietro Zanardi, il padre del giovane, ha presentato una denuncia alla polizia una decina di giorni dopo. Dalla metà di agosto, la famiglia vive nell'angoscia dopo che le ricerche effettuate a Courmayeur dalla sorella e dal genitore non hanno dato risultato. I due si sono recati nella località di montagna ed hanno chiesto informazioni a tutti, mostrando anche la fotografia di Silvio. Nessuno ha dichiarato di aver visto il giovane scomparso. Anche la polizia sta conducendo le indagini in Val d'Aosta e a Genova, ina sinora senza alcun esito. Ai carabi nieri di Courmayeur non ri sulta che sia accaduta qualche disgrazia alpinistica di cui possa essere rimasto vittima il turista genovese. Neppure negli alberghi, nei locali pubblici, nelle pensioni o presso famiglie è stata trovata traccia dello Zanardi. Il portuale conduceva una vita serena. Lavorava e non aveva eccessive preoccupazioni. Pochi mesi fa gli era morta la moglie ma il tempo sembrava aver lenito la sua pena < Non c'erano screzi in famiglia — ci ha detto il fratello Riccardo — andavamo tutti d'amore e d'accordo. Quella domenica, il 12, Silvio partì felice come un bambino che sì rechi a fare mia gita. Da quando non sappiamo più nulla di lui abbiamo fatto le ipotesi piti nere, tranne quella che possa essersi tolta la vita. Quanto alla possibilità che possa essere emigrato tn Francia, quale motivo avrebbe avuto per far¬ lo? Qui a Genova stava bene, non gli mancava nulla. Una disgrazia? Era buon nuotatore, e molto robusto. Se fosse caduto in qualche fiume o torrente della Val d'Aosta, certamente se la sarebbe cavata. Non era appassionato di alta montagna, quindi è da escludere che si sia avventurato da solo sul Monte Bianco o in altre ascensioni. Era un buon camminatore, questo si: amava-fare lunghe passeggiate in collina. Aveva la passione delle fotografie, e quel giorno si era portato la sua macchina per riprendere alcuni paesaggi montani. Abbiamo anche pensato che possa essere stato aggredito e rapinato, e poi forse ucciso. Ma per quel che ci consta, non avrebbe dovuto avere con sé molto denaro. Non sappiamo più cosa pensare e siamo disperati. Ormai Silvio manca da ben 23 giorni ». n. b.

Persone citate: Pietro Zanardi, Silvio Zanardi, Zanardi