Oggi i professionisti con Van Looy favorito di Vittorio Varale
Oggi i professionisti con Van Looy favorito Ancora una volta il duro strappo binale dovrebbe decìdere la corsa Oggi i professionisti con Van Looy favorito Tra i possibili vincitori figurano anche Daems, Stablinski, Poulidor, Darrigade, Altig e l'italiano Defìlippis - Difficile per gli altri azzurri inserirsi nella lotta per il titolo (Dal nostro inviato speciale) Salò, 1 settembre. Si ode una voce: «II primo degl'italiani arriverà sesto >. Poi subito un'altra: « Domani, campione del mondo sarà un italiano >. Siamo in tribuna mentre i dilettanti s'avviano alla conclusione della loro gara, ma il cuore di tanti — e mica perché le cose si mettano male per gli « azzurri >, tutfaltro — il cuore di tanti e il pensiero si volgono alla corsa dei professionisti. Si dica quel che si vuole a proposito degl'intrallazzi che queste corse mettono in piazza con le profferte di milioni per garantirsi le spalle e i tartufeschl rifiuti, ma è un fatto che il campionato dei professionisti ha sempre accentrato l'interesse e la curiosità generale. Sono certo che non c'è sportivo il quale, fra stasera e domani, non si porrà il rituale interrogativo: «Vincerà un italiano o vincerà uno straniero t>. E' inutile nascondersi che i grossi calibri del ciclismo d'oltre Alpe sembrano dominare la situazione. Sarà perché i nostri escono regolarmente battuti nelle corse d'alto rango (a cominciare dalla <8anremo»), sarà perché ancora nel giro di Francia il bilancio della massiccia partecipazione italiana si è chiuso in modo oltremodo deludente — è un fatto che, in campo internazionale, il ciclismo italiano vale piuttosto poco. Donde, il pessimismo dominante in queste ore di vigilia. C'è tuttavia da chiedersi se esso è del tutto giustificato. Da due giorni viviamo a contatto di giornalisti, tecnici, organizzatori, di varie nazionalità, gente ohe conosce a fondo il mondo delle corse e i corridori. E ogni volta che s'è venuti sul discorso, da tutti ci siam sentiti dire che il vincitore di domani dev'essere previsto fra cinque, sei corridori al massimo: i belgi Van Looy e Daems, i francesi Stablinski e PouUdor, l'italiano Defìlippis. C'è qualcuno che aggiunge Darrigade, altri fa il nome di Altig, nessuno quello di Carlesi, che tuttavia non pare meritevole d'una eliminazione così brusca. Se dunque un italiano è compreso nei pochi che a giudizio dei conoscitori posseggono fra tutti i partenti le più evidenti < chances > di vittoria, ciò significa allora, che la situazione non è cosi grama e mortificante pel nostro cicli- smo. Di Suarez, parlano soltanto gli spagnoli, di Simpson o di Eliott soltanto i britannici. Ecco perché anche per noi il nome del nuovo campione del mondo è compreso fra quei cinque, fra quei sei già detti (e non sembri crudele che si lascino nella pènna quelli degli altri < azzurri>: di Balmamion, di Baldini, di Pambianco, di Gribriori, di Baffi., di Bailetti, dello stesso Garlesì, giacché per i motivi già detti essi non appaiono in grado di reggere alla durissima selezione che l'alto ritmo della corsa, e la lunga distanza, e il caldo provocheranno nella massa dei concorrenti). Non può essere trascurato il precedente di qualche ora fa nella prova dei dilettanti, col raggruppamento all'inizio dell'ultimo giro d'una dozzina di uomini che fino allora s'inseguivano a brevi intervalli, m la successiva < esplosione > del gruppetto negli ultimi cinque chilometri: la discesa delle Zette, l'attraversamento dell'abitato di Salò e la già citata salita che porta alle tribune. Se nella ridotta avanguardia ci sarà Van Looy, e' qui nessuno s'azzarda a prevedere il contrario, e se ci saranno, come pur si prevede, Daems, Stablinski e gli altri pochi già detti, è su questi 600 metri che si dovrebbe vincere, o perdere, il campionato mondiale. Anche se la salita non provocasse netti distacchi tuttavia essa limerà a tal punto le residue forze per cui la volata vera e propria, la volata classica si renderà probabilmente inutile nei successivi 300 metri del rettilineo. Che su questo debba sbucare per il primo Van Looy come oggi ha fatto il dilettante Bongioni, qui, stasera, molti lo pensano. Ma c'è anche chi pensa che, ove a Defilippis non mancasse durante la gara quella collaborazione che i suoi compagni di squadra, salvo uno, non hanno voluto promettergli, anche per lui le chances di vittoria dovrebbero esistere. Vittorio Varale
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