Accordo in Argentina ira governo e ribelli
Accordo in Argentina ira governo e ribelli Popò dodici ore di trattative Accordo in Argentina ira governo e ribelli E' stato nominato ministro della Guerra il generale a riposo Saravia, gradito agli insorti - Toranzo Monterò, capo della ribellione, proclama: « La crisi è finita » - Revocate le misure d'emergenza Nostro servizio particolare Buenos Aires, lunedì matt. La minaccia della guerra civile, che era scesa di colpo sull'Argentina con la presa di posizione del generale Federico Toranzo Monterò, sembra ormai scongiurata. Lo stesso generale ribelle ha annunciato, in una conferenza stampa, che a ministro della guerra è stato nominato il generale a riposo Jorge Cornejo Saravia, e, che « la crisi è Anita ». Egli ha aggiunto che il presidente Guido ha ordinato il ritiro dei ventimila soldati che, nel punto culminante della crisi, avevano occupato i punti strategici di Buenos Aires e dei dintorni, pronti ad opporsi ad un'azione di forza deUe truppe di Toranzo. E poco dopo i reparti hanno incominciato effettivamente a prender la via delle caserme. Così l'Argentina ha il suo terzo ministro della guerra (o dell'esercito) nel giro di pochi giorni. Proclamandosi comandante in capo dell'esercito e conducendo un'energica azione di opposizione, Toranzo Monterò era riuscito a ottenere, mercoledì scorso, le dimissioni del generale Juan Batista Loza. dalla carica. In suo luogo Guido aveva designato il generale a riposo Eduardo Senorans, che per la sua figura e i suoi trascorsi (fu nel governo Lonardi subito dopo la caduta di Perón) pareva persona bene accetta alla fazione « dura > di Toranzo. Invece questi proclamava la sua opposizione anche a Senorans, tornava a proda marsi comandante delle forze armate, schierava i suoi reparti presso la < Casa Rosada >, la sede del governo. Il presidente Guido mobilitava le forze lealiste; Buenos Aires pullulava di armati e di mezzi corazzati. Poi Guido, dopo aver rivol to un accorato appello agli argentini perché evitassero che « le ore drammatiche di ventassero, tragiche», convo¬ cava Toranzo Monterò nella sua residenza di Olivos, e si arrivava ad una tregua; Senorans. che ad essa era con trario, si dimetteva con gesto che Guido definiva « patriotti co>: è rimasto ministro della guerra per appena undici ore. Si verificavano incidenti; un incendio scoppiava nella più importante centrale elettrica della capitale, e gran parte di Buenos Aires restava senza luce; un ponte stradale a occidente della città saltava in aria bloccando il traffico sulla via di Lujan. località dalla quale era partita il giorno prima una colonna corazzata lealista Sulla natura dell'incendio alla centrale nessuno poteva pronunciarsi con certezza; ma circolava voce che si trattasse d'un atto di sabo taggio, e la tensione si acuiva. Infine le trattative fra 11 Presidente e il generale ribelle, giungevano a un'intesa. Esse si sono svolte in maniera singolare; poiché i «duri» (che sono in sostanza contrari a sollecite elezioni, temendo che esse avvantaggino i peronisti, e vogliono una protrazione per tre o quattro anni dello «status quo») e i loro avversari moderati erano in netta rottura, ciascuna fazione stava appartata in una sala; Guido passava alternativamente dall'una all'altra, esponendo 1 punti di vista e negoziando un accordo. Con Toranzo Monterò erano, a quanto si è appreso, il ministro della marina contrammiraglio Gaston Clement e il ministro dell'Aeronautica generale Rojas Sylveira. I « legalisti » erano rappresentati dai generali Alsogaray e Paulino Ardanaz. Dopo quasi dodici ore di discussione le parti sono giunte alla designazione di Saravia. Jorge Octavio Cornejo Saravia ha 53 anni, lasciò il servizio attivo nel 1957 quando ministro della Guerra era il generale Arturo Ossorio Arana, oggi a riposo, che è uno degli ispiratori della ribellione di Toranzo Monterò. Saravia è nato nella provincia settentrionale di Salta, ove ha trascorso gran parte degli anni della simp carriera. AttualiwShte ■rivestiva la carica di segretario onerale dell'intervento federale. Alto, energico quanto cortese nei modi, il nuovo ministro è un appassionato di studi storici. Fu deciso avversario di Perón e venne per questo collocato a riposo; richiamato subito dopo la caduta del dittatore, fu nominato comandante della quinta divisione dell'esercito, di stanza a Salta. Adesso avrà il compito più delicato della sua carriera: quello di mantenere calmi i generali e di scegliere un comandante in capo dell'esercito: la questione che ha provocato ben tre crisi militari negli ultimi sei mesi. Buenos Aires è tornata calma: il divieto di traffico aereo è stato revocato, e così quello della disputa degli incontri di calcio e delle altre manifestazioni sportive in programma domenica. Il Paese respira di sollievo. Non si può dire però che la crisi non sia costata vittime: una sentinella ha sparato per equivoco su un'autopompa che accorreva verso la centrale elettrica in fiamme, e ha ucciso un vigile del fuoco ferendone altri tre. Guglielmo Forsey li gen. Federico Toranzo Monterò, capo della fazione ribelle, all'arrivo a Buenos Aires dove ha avuto laboriosi colloqui col presidente Guido (Teleloto)
Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires
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