Nozze di un ergastolano nel reclusorio di Alessandria

Nozze di un ergastolano nel reclusorio di Alessandria Sta espiando un delitto del dopoguerra Nozze di un ergastolano nel reclusorio di Alessandria Condannato a vita, ha scontato 16 anni (ne ha 36) e spera di tornar libero con la grazia - La fidanzata, ventisettenne, ha accettato di legare a lui il suo destino nella stessa fiducia che l'unione possa un giorno realizzarsi ndtearmtldstoztpmlcccls—I Alessandria, lunedi mattina. La secolare Casa penale di Alessandria, negli ultimi anni si è completamente trasformata e migliorata in tutti i settori, così da cancellare l'aspetto del tetro edificio di un tempo. Un lavoro paziente e tenace, attentamente seguito dal direttore dott. Antonio Aloia che lasciata la magistratura si è dedicato all'assistenza e alla rieducazione dei detenuti conseguendo notevoli successi. Ieri il reclusorio di piazza Goito era in festa per un evento eccezionale: il matrimonio di un detenuto condannato all'ergastolo per un'azione delittuosa compiuta nell'immediato dopoguerra. Amleto Benazzato di 36 anni, nato a Grantorto (Padova), unitamente al fratello Gaetano e ad altri giovani, veniva coinvolto in un delitto in cui era stato ucciso un benestante. La Corte d'Assise di Padova non concedeva alcuna attenuante ai prevenuti e nell'estate 1946 li condannava all'ergastolo. Nel 1958 Amleto Benazzato veniva trasferito al nostro reclusorio, ottenendo di lavorare come meccanico. Poteva così mettere insieme un certo gruzzolo con i risparmi fatti. Due anni dopo il dottor Aloia otteneva dal competente Ministero il trasferimento ad Alessandria di Gaetano Benazzato e i due fratelli venivano così a trovarsi vicini nell'espiazione. Il Gaetano veniva adibito a lavori di falegnameria. Il lavoro, le distrazioni in campo ricreativo e sociale, hanno profondamente mutato l'animo di Amleto Benazzato che, sempre ricordando la giovane fidanzata, la signorina Luisa Del Santo che ora conta 27 anni, nativa di Parma e attualmente residente in Svizzera ove lavora come sarta, ha potuto ieri realizzare il suo sogno d'amore, sia pure tra le sbarre del reclusorio. Dopo avere scontato 16 anni • di detenzione, mantenendo sempre buona condotta, egli confida che, in un prossimo avvenire, possa venirgli concessa, come è già avvenuto in altri casi, la libertà condizionata. Ieri mattina nella cappella del reclusorio, accompagnato dal coro dei detenuti, il cappellano don Stefano Mirone ha celebrato 11 suggestivo rito tra la commozione dei due-. cento reclusi La sposa una graziosa brunetta, accompa-1 gnata dalla madre; venuta''*la: istvrmprddcParma, vestiva l'abito bianco; lo sposo, un giovane di media statura, in abito blu, aveva a lato il fratello Gaetano, egli pure emozionato. Attorno alla eccezionale coppia che non ha potuto fre- nare le lacrime, il direttore dott. Aloia, che fungeva ria testimone, la di lui consorte e la loro figlia Angela di 12 anni recante un fascio di fiori per la sposa. Dopo la cerimonia vi è stato il ricevimento in una saletta riservata alla coppia e la consegna dei doni da parte dei detenuti: un servizio da tavola, tre tappeti, una collana e altri oggetti offerti dal compagni di detenzione dello sposo ed acquistati con i risparmi raggranellati con il lavoro. Infine, la separazione: la sposina, con la madre, ha ripreso la via del ritorno, indossando ancora l'abito bianco; il Benazzato, con il fratello, verso la sua cella, con la grande speranza che la clemenza del Capo dello Stato possa restituirlo alla società degli uomini liberi dove la moglie lo attende. Giovanni Camagna

Persone citate: Aloia, Amleto Benazzato, Antonio Aloia, Giovanni Camagna, Stefano Mirone

Luoghi citati: Alessandria, Grantorto, Padova, Svizzera