Il doloroso itinerario attraverso i paesi colpiti

Il doloroso itinerario attraverso i paesi colpiti Il doloroso itinerario attraverso i paesi colpiti (Dal nostro inviato speciale) Avellino, 30 agosto. Il presidente della Repubblica, Antonio Segni, è arrivato ad Ariano Irpino alle 16,30, mentre dal cielo grigio cadevano grosse gocce di pioggia, codazzo d'un temporale lontano. E' sceso dalla macchina in un alto clamore di evviva della folla che gremiva la piazza del Municipio. Era pallido, sorrideva ma per dovere d'ufficio, si potrebbe dire, cioè con scarsa convinzione. Era senza cappello, i candidi capelli gli svolazzavano, prendevano qualche goccia di pioggia. Appariva stanco, ma più che stanco era triste. Arrivava da Casalbore, da Sant'Arcangelo Trimonte, da Montccalvo, i primi paesi dal suo ingresso nella provincia di Avellino, e da stamattina lungo le strade del Beneventano percorreva l'itinerario del dolore e della tristezza. Sceso dalla macchina, ha stretto le mani che gli si porgevano ed ha guardato un po' frastornato la folla che lo ac IIItllilllMIIIIIIIllllMlllf lllllllllll IMIIIIIIIIIIIII clamava. Cinto della sciarpa\tricolore, il sindaco Antonio\Manganiello gli ha porto ilibenvenuto ed ha cominciatoad enumerare il suo dramma. Poco di ciò che ha detto hanno sentito la folla e lo stesso Presidente. Sul cielo della piazza volteggiava, con ardite evoluzioni un rumoroso e fastidiosissimo elicottero, H cui motore copriva la voce ingigantita dagli altoparlanti. Sappiamo tuttavia qual era la frase sulla quale il sindaco intendeva far centro verso il Presidente della Repubblica: « I danni .sinora accertati sono ingenti poiché, su un totale di 6-iOO alloggi, il 35 per cento risulta inabitabile, il 60 per cento ha subito lesioni gravi, e appena il 5 per cento può considerarsi lievemente danneggiato. In tale situazione- la sua presenza fra noi ci esprime la commovente soli darietà di tutta, la Nazione, e ci reca la garanzia d'una pronta ed immancabile ripresa». Una riunione più raccolta si è poi svolta in Municipio. All'uscita, poco prima delle IIIIII 01 II 11111 II 1111111111111 • ■ 11 II 1111111111 ■ ■ 1111 ■ 1 \lt, la folla si è stretta attorno \al Presidente, i piìi entusiasti i si chinavano a baciargli la \mano, in lotta con la polizia, che aveva il compito di pro- i e i e. a e ra è nsi o e. oè e o di ilo dteggerlo. Di nuovo in macchina, per altre rovine. Il corteo presidenziale era diretto a Grottaminarda, dodici chilometri da Ariano, ma qualche chilometro prima, al bivio per Melito, una piccola folla era ad attenderlo. La folla ha rotto i cordoni e si è slanciata davanti alle macchine. Il corteo si è fermato: c Presidente, venga a vedere anche noi — ha detto una voce —. Noi di Melito abbiamo bisogno che lei venga a. vedere in che stato è ridotto il nostro paese ». Melito non era compreso nell'itinerario presidenziale, ma Antonio Segni ha dato ordine di dirottare il corteo su Melito. Tremilacinquecento abitanti, isolato sulla montagna; povere case costruite sulle rocce, muri formati di grosse pietre unite da una malta magrissima, la malta della miseria. Alla scossa del 21 quei muri si sgretolarono, tutto andò in rovina. Il 90 % delle case è inabitabile. L'nn. Segni ne è tornato oon il viso ancor più tirato. Pochi chilometri dopo c'era Grottaminarda. Il paese lo aspettava schierato sulla, via centrale, dinanzi al Municipio. Grottaminarda è uno dei centri dell'Irpinia dove maggiormente è stato sentito il danno del terremoto. Alle 17,40 si procede per Mirabella Eclano, poi per Bonito. Non ci si vorrebbe ripetere. Le situazioni sono eguali nei vari paesi. Il corteo c proseguito per Avellino, dove c arrivato alle 19,25. Una città festosamente raccolta lungo le strade che conducono in Prefettura. Applausi, evviva, salutavano il passaggio del Presidente. All'arrivo in Prefettura Antonio Segni ha voluto affacciarsi al balcone, rispondere con gesti amabili alle acclamazioni. La sua breve visita alla t Ita si è trasformata, con spontaneo impulso, in una manifestazione d'affetto e di entusiasmo. Mezz'ora dopo il corteo si è rimesso in marcia, puntando verso Napoli, attraverso paesi radunati lungo la strada per salutarlo. Alle 21 il corteo presidenziale è arrivato all'aeroporto di Capodichino, e l'on. Segni ha subito preso posto sull'aereo diretto a RomaCiampino. Giuseppe F araci

Persone citate: Antonio Segni, Ariano, Manganiello, Melito