Comunisti di ventitré Paesi o Mosca discutono l'atteggiamento verso il Mec

Comunisti di ventitré Paesi o Mosca discutono l'atteggiamento verso il MecLa conferenza si è inaugurata ieri nei più rigoroso segreto Comunisti di ventitré Paesi o Mosca discutono l'atteggiamento verso il Mec Gli attacchi russi alla Comunità nascondono una profonda divergenza di vedute - Le polé-, miche sembrano destinate a rimanere sul piano ideologico - Nella realtà i paesi dell'Europa orientale hanno bisogno di attrezzature industriali dell'Occidente, non di guerre commerciali (Dal nostro corrispondente) Mosca, 27 agosto. La conferenza sul Meo, indetta, sotto la sigla d'una discussione sul <capitalismo contemporaneoy dall'Accademia delle Scienze e dall'Istituto sovietico per l'economia mon-\ diale, si è inaugurata oggi a .porte chiuse. Il riserbo che .rirconda ia riunione è, per il mnmento, fitto. Si sa, soltan to, che partecipano ai lavori L j rappresentanti della scienmo del marxismo e leninismo jdj sS Paesi* (europei, asiatitei e americani): tra gli italia- ni, il senatore comunista Emi lio Sereni. Ufficialmente si è poi ap¬ preso che all'odierna seduta inaugurale ha parlato il presidente dell'Istituto moscovita di economia mondiale, Arzumanian, il quale ha in pratica ripetuto quanto scriveva ieri la Pravda. Il concetto di fondo ricorrente nelle tesi esposte dall'organo del Pcus e dal presidente dell'Istituto è, in sintesi, questo. La Comunità Europea è la realizzazione della solidarietà di classe degli imperialisti, che cercano di riunirsi nrl tentativo di rafforzare il capitalismo ed eliminarne i difetti endemici. Ideologia, insomma. Colpisce il fatto che la campagna contro il Mec, che toccò punte acute nell'intervento di Kruscev alla mostra industriale italiana, di giugno, si esaurisca per il momento in una discussione teologica e non sfoci invece, come sembrava, nello studio d'un preciso piano di combattimento politico-economico contro l'integrazione europea. La realtà è che fra i comunisti dei vari Paesi, democrazie popolari incluse, regna tutt'altro che unanimità di vedute sul modo di giudicare e, più ancora, di affrontare il Mec. La conferenza sarebbe stata preparata da un intenso scambio di opinioni sull'argomento fra. il Pcus e gli altri partiti comunisti del mondo, e si sarebbe deciso di convocarla dopo che si vide che mancava I accordo sull'atteggiamento da assumere in concreto nei confronti del blocco economico europeo. Basti pensare, per l'Occidente, alla delicata situa zione dei comunisti Italiani una lotta frontale contro il Mec sarebbe, per loro, fallimentare. Ma anche ad Oriente le cose non sono semplici Polacchi e cecoslovacchi, il cui intercambio con i Paesi dell'Europa occidentale supera il trenta per cento, non sono interessali a un inasprimento della lotta fra i due blocchi economici: la tendenza che Kruscev avrebbe voluto imporre sul modello della rottura dell'accordo commerciale fra l'Urss e la Francia, non ha riscosso successo né a Varsavia né a Praga, né, pare,'a Budapest. Questi paesi, tutt'altro che equilibrati economicamente, hanno bisogno di attrezzature industriali dall'Occidente e non di guerre commerciali con esso, e perciò premono su Mosca perché la polemica si risolva in affermazioni di principio sul piano teorico e in elasticità pragmatica su quello concreto. Un recente articolo sui problemi dell'integrazione economica del blocco orientale, scritto da Kruscev per la rivista « Problemi della pace e del socialismo >, sembra riflettere un ripiegamento russo sulle posizioni di cautela ceco-polacche per quanto riguarda il Mec (l'articolo è invece più duro per quanto riguarda l'organizzazione interna del blocco economico socialista). e. b. ■iiiitiiiiiiitiiiiiiifiiiti mifiiitiiiiiiiiiiii

Persone citate: Kruscev, Polacchi

Luoghi citati: Budapest, Europa, Francia, Mosca, Praga, Urss, Varsavia