Saliti a 40 i casi di tifo nei paesi del Salernitano

Saliti a 40 i casi di tifo nei paesi del Salernitano Saliti a 40 i casi di tifo nei paesi del Salernitano Secondo il medico provinciale, l'epidemia è in fase decrescente: «Non v'è alcun pericolo che l'infezione si estenda nell'Irpinia» (Dal nostro inviato speciale) Salerno, 25 agosto. La situazione nelle quattro frazioni montane di Vietri sul Mare è ancora delicata e desta preoccupazione, ma l'epidemia sembra entrata in fase decrescente. Ieri l'infezione era esplosa con ventidue casi di sospetto tifo, 1 CtUali si aggiungevano agli orto che già da parecchi giorni si trovavano in ospedale. Op.v un'altra decina di persona nono state ricoverate all'ospedale con i funesti sintomi: cefalea, dolori addominali, febbre alta e vomito. Il totale degli ammalati è dunque di quaranta, e sembra che l'ondata di casi vada esaurendosi. < Ma non è escluso che vi sia una recrudescenza — avverte con prudente pessimismo il medico provinciale di Salerno, dottor Chignon. — Fra qualche giorno potrebbe maturare il periodo di incubazione di coloro che hanno assorbito per ultimi i colibacilli ». Il Laboratorio provinciale di Igiene e Profilassi ha concluso le analisi per i primi quattro ricoverati. Si tratta, come si temeva, di tifo. Tale risultato fa ritenere che ugualmente gravi saranno 1 responsi per gli altri ammalati. Del resto si parla di « sospetto > tifo per eccesso di cautela, ma è chiaro, dal complesso dei sintomi, che si,tratta specificamente di tifo. Circa l'origine dell'inquinamento sembra potersi escludere che esso sia da attribuire a infiltrazioni dovute alla rottura dei tubi. I sanitari hanno seguito una tecnica poliziesca per individuare la causa. Era stato osservato che delle quattro frazioni colpite, Dragonea, Benincasa, Raito e Albori, il maggior numero di casi si era riscontrato a Dragonea. Era dunque a Dragonea il focolaio d'infezione. Fu accertato che il serbatoio di questa frazione era sporco, da anni non veniva ripulito, e sul fondo si era formato uno spesso strato di melma Quando alla fine di luglio fu tolta l'acqua per cambiare due chi lometri di conduttura, la mei ma rimase per varie ore all'asciutto, e si determinò un fenomeno fermentativo. Alcu ni giorni dopo, quando si rUp pero alcuni tubi e dovettero essere sostituiti, il fenomeno fermentativo si ripetè con maggior vigore. A quell'epoca infatti risalgono i casi di gastroenterite. Quel continuo togliere e ridare l'acqua a causa della siccità ha ancora più complicato le cose. Comunque non è del tutto da scartare l'ipotesi che l'inquinamento con i colibacilli sia avvenuto durante la riparazione dei tubi dopo lo scoppio, o per terriccio finito nell'acqua, o per 11 contagio di un operaio, portatore sano di colibacilli. Le manifestazioni gastroenteriche non sono state che la prima fase del male. Ma può anche darsi che il bacillo abbia reagito in modo diverso nelle varie persone. Individuato il focolaio, si è agito prontamente. Tutti i serbatoi sono stati ripuliti e disinfettati. E oggi alle due l'acqua, opportunamente clorata e perfettamente potabile, è stata ridata alle quattro frazioni. Tutti gli abitanti sono stati vaccinati contro il tifo, e le strade e le case disinfettate con potenti dosi di crcolina. Le autorità sanitarie ritengono che l'infezione sia stata domata. «Nessun pericolo per Vietri sul Mare, per Salerno e per la vicina Irpinia, cosi crudelmente colpita dal terremoto — ha detto il medico provinciale. — Sono state prese tutte le misure perché l'infezone sia circoscritta. Quanto agli ammalati essi riceveranno certamente dai medici ai quali sono affidati, le cure più efficaci per la loro completa e rapida guarigione ». Giuseppe Faracì

Persone citate: Albori, Benincasa, Giuseppe Faracì

Luoghi citati: Salerno, Vietri Sul Mare