I medici rassicurano la città L'acqua si può bere con fiducia
I medici rassicurano la città L'acqua si può bere con fiducia I medici rassicurano la città L'acqua si può bere con fiducia II chimico ha accertato che i campioni prelevati nelle case dei diversi rioni sono batteriologicamente puri - Il "gusto" è imputabile a tracce di cloro, immesso per garanzia igienica - La "durezza", dovuta a sali di calcio e di magnesio, non è dannosa all'organismo Dal laboratorio chimico del dott. Mariotti, incaricato da <La Stampa > di compiere le indagini sui campioni d'acqua prelevati dietro segnalazione dei lettori, ci è giunto un altro gruppo di analisi. Riguardano la zona del vecchio centro intorno a via Bertola 1, alcuni quartieri di via Nizza, via Madama Cristina e altri di borgo 5. Paolo, barriera di Orbassero. In tutti i campioni, l'assenza di nitriti e di sali ammonici testimonia che l'acqua è priva di inquinamenti, cioè batteriologicamente pura. In alcuni si sono riscontrate tracce di cloro attivo: sono la prova della vigilanza igienica alla quale la rete dell'Acquedotto è sottoposta ogni giorno, ma danno anche ragione ai cittadini che lamentano il gusto sgradevole dell'acqua potabile. A proposito dei controlli, l'ufficiale sanitario della città prof. Turletti ci ha dichiarato ieri: « Sia in passato che attualmente i controlli dell'acqua sono sempre stati condotti in modo continuativo e sistematico da parte dell'Ufficio d'Igiene e del Laboratorio provinciale. Le analisi che si riferiscono ai componenti chimici e batteriologici hanno costantemente fornito risultati rassicuranti per quanto riguarda la salvaguardia igienica. Ogni inconveniente segnalato è sempre seguito da sopralluogo di personale tecnico, per i necessari provvedi menti. Sovente — dopo un ac curato esame della rete — si è constatato che le lamentele derivano da deficienze degli im pianti interni: in tali circostan «e il Comune è intervenuto e interviene nei confronti del proprietario ». Rientrerebbe in questi casi 11 fenomeno riscontrato in via Filadelfia 58 dove l'acqua esce dai rubinetti, ha scritto un lettore, <a una temperatura ■■■óhè va bène per pare ìy intùito, anche dopo un bel po' che sono aperti». I tecnici dell'Acquedotto hanno accertato che la lagnanza è giustificata e hanno avanzato questa ipotesi: la % presa principale anziché trovarsi nelle immediate vicinanze dello stabile, è dal lato opposto della strada. La tubazione, che attraversa tutta la via, è stata incorporata nella massicciata e scorre a poca profondità risentendo di ogni variazione della temperatura esterna. Quanto al cloro, il prof. Tur letti afferma che < il suo do saggio nell'acqua non supera mai 0,15 milligrammi per litro, ed è quindi di gran lunga inferiore alle quantità che possono arrecare disturbo ». Ancora una precisazione sulla tanto discussa acqua del Po: « il controllo sull'impianto avviene durante tutto il periodo di atticità e le caratteristiche chimiche c batteriologiche dell'acqua da esso fornita dimo strano che funziona ottima mente. Inoltre, l'apparecchiatura è stata sottoposta, prima dell'utilizzazione, ad accurate prove di rodaggio da parte di esperti altamente qualificati ». Le analisi del prof. Mariotti hanno rilevato una caratteri stica comune a gran parte dell'acqua di Torino: la « du rezza», causata dai sali di calcio e magnesio. In alcuni casi essa raggiunge o supera i 3032 gradi, limite indicato dalla legge. Per un campione d'acqua di via S. Paolo si è riscontrata addirittura una durezza tesl'stdtqnmhdpsstglebccl'vddvmucIharbreobidhtedpsrctvIslsmprlGètecncsrmdpècnitftgcmmgldIVrdbdi circa 42 gradi. Le analisi | tsono state rifatte quattro voi-j r■iwimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii te, ma hanno dato sempre lo stesso risultato. I tecnici dell'Acquedotto, tuttavìa, .restano scettici e si sono riservati altri esami. Nell'attesa rispondiamo ad una domanda rivoltaci da parecchi lettori: l'acqua dura è nociva all'organismo? Abbiamo rivolto questa domanda, ad un igienista, che ci ha dichiarato: « L'acqua dura di per sé non fa male, anche perché introduce nell'organismo sali di cui abbiamo necessità. La legge stabilisce peraltro che l'acqua con oltre se gradi di durezza non è potabile. In questo caso, la non potabilità va intesa in senso lato, cioè come mancanza di quelle caratteristiche che rendono l'acqua adatta agli usi della vita civile, compresi quelli industriali e di cucina ». Il prof. Wyss, dell'Istituto di fisiologia della nostra università, ha precisato: € Nemmeno a lungo andare l'uso di un'acqua dura può recare inconvenienti a chi la consuma. Il motivo per il quale la legge ha fissato limiti di durezza alla potabilità dell'acqua va ricercato nel fatto che l'abbondante presenza di sali la rende poco piacevole al gusto e altera il sapore di tè, caffè, oltre ad impedire talvolta la buona lievitazione del pane». tazgdudilsmtcdmbpassapqcc£4dlgdqPncnliiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ii fisiologo ha così prosegui-,to: < Un'acqua buona devei avere dai 10-lSt gradi di durezza, cioè contenere 40 milligrammi di sali di calcio e ISfi di sali' di magnesio. Quando un'acqua giunge alla durezza di SS gradi il suo contenuto in sali di calcio è di 1S0 milligrammi per litro, e quello in sali di magnesio giunge a 40 milligrammi per litro ». A maggior garanzia dei lettori, il prof. Wyss ha aggiunto che il fabbisogno giornaliero di calcio è di circa un grammo per l'uomo adulto e per il bambino, da 1,5 grammi a 2 per le gestanti e le donne che allattano. Ha concluso: </ sali sono indispensabili all'organismo, che ne introduce con la alimentazione quantità assai più importanti che con l'acqua. Una pesca da un etto contiene 8 milligrammi di calcio, un etto di carne da 10 a £0, un etto di formaggio da 400 a 1S00. Quanto alle bevande, cento centimetri cubi di latte contengono 118 milligrammi di calcio; di birra o di vino, 10 milligrammi ». Nessun pericolo si nasconde quindi nell'acqua di Torino. Piuttosto, qualche inconveniente, che si riferisce alla cottura dei cibi o ai depositi nelle condutture, nelle pentole, negli apparecchi igienici. irRd5inlscsefpglsgeletaid—ppmzrctsdeaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiii
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