L'azione del Comune per stroncare la mafia dei taxisti clandestini
L'azione del Comune per stroncare la mafia dei taxisti clandestini L'azione del Comune per stroncare la mafia dei taxisti clandestini Dichiarazioni del capo della Divisione polizia avv. Maino - Gli autisti pubblici chiedono l'intervento del prefetto, del sindaco e del questore, e minacciano lo sciopero < Vi garantisco che la mafia a Torino non metterà radici », ha detto alcuni mesi or sono l'assessore Catella ai taxisti allarmati dai clandestini, dalle loro prepotenze, minacce e violenze. E' Incominciata allora la lotta per la « repressione abusivi », che continua tuttora. Con il risultato che la situazione a Torino è assai meno grave che nelle altre grandi città. Ma il problema non è ancora risolto radicalmente, e oggi i taxisti minacciano lo sciopero se non avranno garanzie. Il dott. Maino, capo della Divisione polizia del Comune, Ieri ci ha detto. « Con sacrificio notevole di personale abbiamo istituito una squadra di vigili in borghese per la repressione dei clandestini. Da dicembre abbiamo presentato 26 denunce alla Pretura, senza contare le diffide. Con un'azione pesante abbiamo impedito che la situazione si radicasse. Ci risulta che a Porta Nuova è rimasto un solo clandestino». Ci dice il nome. E' un meridionale con 3ette anni di carcere, ha due denunce in corso per esercizio abusivo, dice: « Non mi fermerete con delle denunce ». E' lui che domenica ha aggredito e picchiato un taxista in corso Francia, e Ieri- — dòpo l'articolo de La Stampa — ha accostato la propria vecchia «1100» all'auto delle* «tesso taxista, ha gridato attraverso il finestrino un'oscura frase e si è allontanato. Diciamo al dott. Maino: - I taxisti affermano di essere stati minacciati con il coltello, di avere paura » « Si, l'hanno detto anche a me stamattina. Ma non penso che le cose siano gravi come essi temono. Comunque, continueremo nella nostra azione di repressione. A Torino non c'è posto per la mafia ». I taxisti sostengono che i clandestini sono almeno una trentina. Hanno i numeri di targa dei « taxi clandestini », che sono auto di ogni tipo, per lo più cadenti, due sono perfino vecchi taxi acquistati dai proprietari che li avevano destinati alla demolizione. Poi ci sono i « clandestini della domenica». Quelli che lungo la settimana hanno un lavoro e la domenica vanno con la loro macchina alla stazione per fare servizio pubblico. Dicono i rappresentanti della categoria : « Molti di noi hanno paura di segnalare il clandestino ai vigili, perché quelli che lo hanno fatto sono poi stati minacciati: « Ti abbiamo preso il numero, verrà il momento che la pagherai ». Abbiamo diritto al lavóro, all'incolumità 'e aliti tranquillità ». II problema degli abusivi — allarmante secondo i taxisti, as¬ sai meno grave secondo il dott. Maino — non interessa soltanto gli autisti pubblici, ma la cittadinanza. Su un taxi clandestino il cliente non ha garanzie, in caso d'incidente non sarà Indennizzato, se vi dimentica una valigia o una borsa non può sperare di ritrovarla. Dopo l'articolo de La Stampa la questura ha invitato i taxisti a fornire i numeri delle targhe degli abusivi. Da parte loro, gli autisti pubblici hanno chiesto di poter esporre il loro problema al Prefetto, al Sindaco e al Questore. « Chiediamo garanzie — dicono. — Se non le avremo, sospenderemo il servizio. Facciamo questo per difendere noi stessi e la cittadinanza ».
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