Vietata ogni operazione in Francia agli istituti di credito monegaschi

Vietata ogni operazione in Francia agli istituti di credito monegaschi Vietata ogni operazione in Francia agli istituti di credito monegaschi Il provvedimento del governo di Parigi colpisce 22 delle 28 banche del Principato (Nostro servizio particolare) Parigi, 21 agosto. Le prime < rappresaglie » della Francia nei confronti di Monaco metteranno fra breve tempo in difficoltà le banche del Principato. Il governo di Parigi ha vietato ad alcuni istituti di credito monegaschi di avere rappresentanti o di concludere operazioni finanziarie nel territorio francese: ventidue delle ventotto banche esistenti a Monaco (ma la cui clientela si trova nella grande maggioranza in Francia) sono interessate al provvedimento. La '< Gazzetta Ufficialo lI e o francese ha proibito, sotto pena di arresto per i responsabili, tutte le operazioni finanziarie tra i residenti in Francia — siano o non siano cittadini francesi — ed i banchieri residenti a Monaco, a meno che questi ultimi siano registrati nella lista del c conseil National du Crédit » francese. Poiché tale < Conseil » ha in pratica iscritto nelle sue liste solo sei istituti finanziari monegaschi, i quali continueranno la loro attività, tutti gli altri saranno praticamente costretti a chiudere i battenti. Il provvedimento disposto dalle autorità parigine tende a mettere la parola fine ad una serie di attività considerate illegali e consistenti soprattutto nella concessione dei prestiti personali. Tali operazioni, che venivano effettuate in Francia dagli istituti monegaschi, si erano recentemente moltiplicate specialmente nel campo della vendita rateale di automobili e degli elettrodomestici. La « battaglia delle banche » è il primo risultato concreto della < guerra fredda » franco-monegasca. Le altre conseguenze cominceranno a farsi sentire in ottobre, quando scadrà il preavviso semestrale per la denuncia della convenzione franco - monegasca decisa nello scorso aprile. Tutto ciò, beninteso, se i negoziati interrotti in primavera e che dovrebbero riaprirsi, secondo alcune voci, nel prossimo settembre, non perverranno ad un accordo di compromesso. . » Il conflitto franco-monegasco era stato provocato dalla moltiplicazione delle società industriali o commer¬ ac ciali che avevano la propria sede sociale a Monaco (e che evitavano quindi di pagare le tasse), mentre svolgevano la propria attività in Francia e nei Paesi del Mercato Comune. Le industrie francesi, che sono generalmente sottoposte ad un regime fiscale molto più rigido, avevano protestato invocando l'intervento delle autorità governative contro questa forma di concorrenza sleale. Ma il principe Ranieri si è fino ad ora rifiutato di modificare il regime fiscale applicato alle società del principato. 1. m.