L'Urss rifiuta dì cessare le prove atomiche nell'aria

L'Urss rifiuta dì cessare le prove atomiche nell'aria IBt'HpiEBt» la proposta italiana a Ginevra L'Urss rifiuta dì cessare le prove atomiche nell'aria L'invito era venuto dal delegato dell'Italia : doveva essere il primo passo per arrivare a un'intesa completa, con relativi controlli - La tesi è stata accettata dagli Stati Uniti - Ma il rappresentante sovietico insiste sull'accordo globale, senza ispezioni (Nostro servizio particolare) Ginevra, 20 agosto. Alla conferenza di Ginevra sul disarmo l'argomento dominante continua ad essere quello della sospensione degli esperimenti nucleari. Sia durante l'odierna riunione plenaria, durata quasi tre ore, sia nei circoli ufficiosi, si è nuovamente discusso della proposta italiana della scorsa settimana che prevede, come si sa, un primo accordo parziale, ossia il divieto delle esplosioni nell'atmosfera. Conviene tuttavia precisare che le speranze in un simile accordo sono minime perché il capo della delegazione sovietica si è oggi rivelato ostile .all'iniziativa pronunciandosi invece per l'abolizione di tutte le prove atomiche comprese quelle sotterranee. Prima di occuparci della cronaca dell'odierna seduta, va sottolineato che sono stati definitivamente dissipati gli equivoci che erano sorti in seguito ai suggerimenti della de-, legazione italiana per l'accordo parziale. Come si sa, il New York Times di venerdì scorso aveva affermato che, lanciando l'idea d'un trattato limitato, l'Italia stava abbandonando il fronte comune delle potenze occidentali. Senonche nelle loro edizioni di ieri diversi giornali anglosassoni, tra cui l'autorevole Guardian, hanno fatto sapere che anche il Dipartimento di Stato americano è favorevole a un accordo limitato. In considerazione di tali notizie, già confermate nei circoli della delegazione americana, si era pensato che il rappresentante di Washington a Ginevra avrebbe esposto ufficialmente l'atteggiamento del suo governo, ma poco prima dell'inizio dell'odierna riunione un portavoce ha fatto la seguente dichiarazione: tPer il momento il signor Dean non può pronunciarsi al riguardo per il semplice fatto che il problema di un accordo parziale è tuttora allo studio presso il Dipartimento di Stato. Non posso dirvi altro, ma non appena sarò in possesso di elementi nuovi, fornirò alla stampa informazioni particolareggiate ». Tuttavia non si esclude, anzi è probabile, che su questo argomento si avranno importanti novità da parte degli Stati Uniti entro la fine di questo mese. Negli ambienti della conferenza si è inoltre constatato che la proposta italiana del 15 corrente non rappresentava, come si era erroneamente supposto, un ballon d'essai per conto degli americani, sebbene le potenze occidentali, ossia gli Stati Uniti, l'Inghilterra e il Canada, fossero state preventivamente informate dall'ambasciatore Cavalletti delle intenzioni della nostra delegazione. Come s'é detto in principio, le possibilità di un accordo parziale sono assai scarse. In fatti il vice-ministro degli esteri riesso Kusnetzov, prendendo la parola all'inizio dell'odierna seduta, ha ribadito il punto di vista di Mosca, che è nettamente contrario a qualsiasi accordo limitato. « Possiamo soltanto accettare — ha sottolineato il delegato sovietico — un programma che contempli il divieto di tutte le esplosioni, sia nell'atmosfera, sia nel cosmo, sia nell'acqua, sia infine sotto la superficie della terra ». E' vero che Kusnetzov, che da una settimana sostituisce Zorin, ritornato a Mosca per motivi di salute, non ha formalmente respinto i suggerimenti italiani. Tuttavia le sue odierne dichiarazioni vanno interpretate nel senso che il Cremlino si oppone a una tregua parziale. Prima dell'inizio della seduta il delegato sovietico aveva riunito i rappresentanti degli altri Paesi comunisti per esaminare, a quanto pare, assieme ad essi, i suggerimenti occidentali. Un portavoce russo ha spiegato: * Trattandosi, per quanto riguarda gli Stati Uniti, di semplici notizie di giornale, l'Unione Sovietica non può esporre ufficialmente il suo parere. Comunque un accordo parziale non ci interessa >. I delegati dell'India e dell'Egitto — questi due Paesi fanno parte del blocco dei non impegnati — hanno invitato i due copresidenti della conferenza, ossia l'americano Dean e il russo Kusnetzov, a formulare precise conclusioni sulla questione della tregua nucleare, affinché possano essere avvicinate le due tesi. L'americano Dean ha ricordato che gli Stati Uniti stanno compiendo tutti gli sforzi possibili per arrivare a un accordo per la messa al bando delle prove atomiche: « Comunque l'America non può abbandonare il pri.icipio che un futuro trattato debba escludere in modo categorico il pericolo di esplosioni clandestine. Per questa ragione gli Stati Uniti continuano ad insistere sull'obbligo delle ispezioni sul posto, seppur in numero limitato ». II russo Kusnetzov ha replicato che anche l'Urss desidera un accordo, ma soltanto sulla base del memorandum a suo tempo presentato dagli otto Paesi neutri. Secondo il progetto dei non impegnati il sistema dei controlli sarebbe assai elastico. Infatti le ispezioni sul proprio territorio non potrebbero avvenire che dietro invito della potenza direttamente accusata di avere proceduto a scop ii clandestini. Il capo della delegazione inglese, Sir Godber, ha pure sostenuto la tesi della necessità dei controlli, precisando tuttavia che le ispezioni dovrebbero essere effettuate con la massima cautela, senza cioè destare-ti sospetto ■ -che esse debbano servire allo spionaggio. Infine la conferenza si è occupata della prossima inter¬ ruzione dei lavori: è stato prò- posto di sospendere i negozia ti dal 1° settembre al 1S novembre, periodo in cui la questione del disarmo verrà esaminata dinanzi all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. La prossima riunione ginevrina, nuovamente dedicata alle esplosioni nucleari, si terrà mercoledì prossimo. Luigi Fascetti

Persone citate: Cavalletti, Kusnetzov, Luigi Fascetti, Zorin