Massacra il cognato a coltellate perché teme che gli porti la casa via

Massacra il cognato a coltellate perché teme che gli porti la casa via Delitto In un paesino sulle montagne di Sai uzzo Massacra il cognato a coltellate perché teme che gli porti la casa via Quattro fratelli e due sorelle si erano riuniti per spartirsi una modesta abitazione, eredità del padre - L'assassino vi risiedeva fin dalla nascita • Ha attirato la vittima in uno stanzino e l'ha uccisa con quattro colpi - Arrestato mentre si barrica in camera da letto (Dal nostro corrispondente) Saluzzo, 17 agosto. A Serre Superiore, una piccola /razione sperduta sui monti di Sampeyre, a 1500 metri di altitudine, un contadino ha ucciso a coltellate il cognato. La vittima /redo Fina, di 60 anni, residente a Barjols (Var, Francia). Sul suo corpo il medico legale, dott. Mario Del Pont, di Saluzzo, e il medico condotto di Sampeyre, dott. Giovanni Cottellero, hanno riscontrato quattro ferite al torace, una ferita al cuore e un è Chiaf-^ i 0 l o , n n a o e . o e o a o i e n e - largo squarcio alla gola. L'omicida, Antonio Savi, di 48 anni, è stato arrestato tre ore dopo il delitto. Da parecchi giorni erano giunti a Serre quattro fratelli Savi: Raimondo di 57 anni, -^arrotino, Carlo di 5-4, pute «rr rotino, Chiaffredo di 53, agricoltore, e Battista, di 42, ape raio, tutti residenti a Marsiglia. Li aveva raggiunti due giorni dopo una sorella, Jean ne Marie, di 56 anni, con il marito Chiaffredo Fina. Alla famiglia si era unita una sorella, Maddalena, di 61 anni, che abita pure a Serre Superiore, in un'altra casa. Brano tutti ospiti di Antonio. La riunione era motivata dal fatto che oggi i Savi si sarebbero dovuti trovare a Sampeyre nello studio del geometra Giovanni Berardo, con il quale avrebbero concordato la. suddivisione dell'eredità del padre, Giovanni, morto sei anni fa. Il suo patrimonio consisteva in quell'unica casa attualmente abitata dal figlio Antonio. Valore di stima: circa S00 mila lire. Nella tarda mattinata Chiaffredo Fina e Chiaffredo Savi, con altri due parenti, organizzano una partita a bocce in uno spiazzo sottostante. Li accompagnano, per assistere al gioco, altri amici e parenti. Fra questi, Antonio Savi. Finita la partita, Antonio Savi e Chiaffredo Fina si avviano verso casa. C'è un cortiletto a fianco dell'abitazione. Qui si apre una porta che dà, in uno sgabuzzino. Antonio Savi in questo luogo aggredisce il cognato con il coltello e lo ucci- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiii de. Poi corre verso il lato opposto della casa, urlando: «LI fuori se le danno di santa ragione ». ■ Alma Ferrato, moglie di Chiaffredo Savi, e Jeanne Ma rie Savi, moglie del Fina, si jirer-ipita.no fuori. Di .questo, breve istante approfitta Anto nio che entra in casa e vi si barrica, chiudendo le porte dei due ingressi a triplice mandata. Le due donne intanto che non hanno trovato nessuno nel cortile, tentano di rientrare in casa, ma trovano l'uscio sbarrato. Jeanne Marie ritorna sui propri passi e ve de la porta dello sgabuzzino socchiusa. Si avvicina e nell'interno scorge il corpo insanguinato del marito. Era morto. Poco dopo giungono in mo tocicletta il vicebrigadiere Nazzareno Macchialo e il carabi niere Mattia Sagnelli; e più tardi il maresciallo Bruno De zani e il brigadiere Ernesto Ponti. Sono armati e con le pistole puntate intimano all'omicida di arrendersi. • Ma nella casa regna il silenzio più assoluto. Si tenta di sfondare l'uscio principale e quello secondario. Inutilmente. Per entrare nell'abitazione occorre abbattere un pezzo di muro. I carabinieri (nel -frattempo sono giunti da Saluzzo il sostituto Procuratore della Repubblica dott. Aldo Ignesti, il tenente dei carabinieri Alessandro Rocchio e il maresciallo Francesco Stella) raggiungono il piano superiore. Accovacciato sotto un letto sta l'omicida. E' armato di una vecchia pistola ad avancarica e può avere con sé ancora l'arma del delitto. Finalmente Antonio Savi è raggiunto, ammanettato e accompagnato a Sampeyre. * Nessuno sa dare una spiegazione plausibile all'efferato fatto di sangue. Tutti pensano che l'assassino abbia ucciso il cognato in un momento di pazzia, forse provocata dal pensiero che altri potessero entrare come padroni nella casa che egli considerava «sua». Evidentemente, quando assisteva alla partita a bocce, egli già premeditava il delitto, e si era munito del coltello. v. i. É psfddajI La vittima Chiaffredo Fina della vittima delitto ■itiiiiit f ■■iiiiiiiiiiitiiiiiiiiiuiiiiiiiiMiiiittiiiiitiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiitiiiiiiitiiiiiiiiiii