P@p la prima volta degli italiani hanno scalato la Nord dell'Eiger

P@p la prima volta degli italiani hanno scalato la Nord dell'Eiger P@p la prima volta degli italiani hanno scalato la Nord dell'Eiger Fra i sei alpinisti che hanno compiuto l'impresa è il torinese Andrea Mellano, che il febbraio scorso era stato protagonista di una paurosa avventura di montagna, sul Monte Bianco (Dal nostro corrispondente) Ginevra, 17 agosto. Gli abitanti di Grindelwald e specie i numerosi turisti convenuti ai piedi della Jungfrau hanno riservato festose accoglienze ai sei scalatori italiani che, procedendo in due differenti cordate, hanno raggiunto ieri sera la cima dell'Eiger, attraverso la parete Nord. Per la prima volta dopo tant'anni, infatti, degli alpinisti italiani sono riusciti a vincere la terribile parete. I precedenti tentativi fallirono dopo drammatici incidenti; basti ricordare che nel '38 la cordata Sandri-Menti precipitò in un crepaccio, nella cosiddetta zona della « Fessura nera»; e che nel 1957 il comasco Stefano Longhi morì per assideramento. In' complesso ventidue rocciatori sono morti sulla « Nord » scalata per la prima volta nel 1938 da una cordata austrotedesca. I sei italiani saliti ora sulla vetta dell'Eiger sono: Pietro Acquistapace, di Lecco, Franco Solina, di Brescia, Armando Aste, di Rovereto, Romano Perego e Cinto Airoldi (entrambi di Como) e Andrea Mellano, di Torino. Tutti e sei si sono già distinti per una serie di ardite imprese nelle Alpi. In particolare lo scalatore torinese, di 27 anni, era stato protagonista tli una -paurosa avventura lo scorso febbraio, durante una escursione invernale sul Bianco. Egli discen¬ deva lungo la via normale dal Mont Blanc du Tacul (metri 4249), insieme con gli altri cinque compagni di ascensione, legati in una sola cordata, quando uno dei sei mise un piede in fallo, e trascinò tutti gli altri in un pauroso volo, che si concluse in un crepaccio. Per un vero miracolo gli alpinisti si salvarono, ma tre di essi erano feriti: e fu proprio il Mellano, insieme con gli altri due compagni incolumi a risalire il baratro, per organizzare i primi soccorsi. La scalata all'Eiger delle due cordate italiane si è rivelata assai ardua: i sei alpinisti infatti hanno dovuto passare ben cinque notti in parete prima di arrivare alla vetta, alta 3970 metri. Di ritorno da Grindelwald, il bresciano Solina ha spiegato che tutti hanno dovuto avanzare con la massima cautela a causa del continuo pericolo di scariche di pietre. Per di più gli ultimi quattrocento metri della parete erano ricoperti da uno spesso strato di ghiaccio che rendeva estremamente difficili le diverse manovre delle due cordate. Il torinese Mellano ha detto: «Nei primi due giorni la nostra ascensione è stata ostacolata da una serie di violenti temporali durante i quali dovevamo rimanere fermi nelle nicchie-seawìte nel - ghiaocw.WCiamn na„r\ orlimi, cullo oima Siamo però giunti sulla cima in soddisfacenti condizioni fisiche ». 1, f,

Luoghi citati: Brescia, Como, Eiger, Ginevra, Lecco, Rovereto, Torino