Un benzinaio con la mano fratturata da un bandito io immobilizzo, estrae la propria pistola e lo uccide

Un benzinaio con la mano fratturata da un bandito io immobilizzo, estrae la propria pistola e lo uccide Coraggiosa e tragica difesa di un uomo aggredito da quattro rapinatori Un benzinaio con la mano fratturata da un bandito io immobilizzo, estrae la propria pistola e lo uccide Alle 3 di notte una "1100" con 4 giovani suona il clackson davanti acf un distributorio presso Ferrara ■ Il gestore esce e si appresta a fare il pieno - Due degli sconosciuti entrano nel chiosco - Egli li segue ed uno gli punta una rivoltella al fianco, chiedendo l'incasso • Appena il benzinaio ha aperto il cassetto, il malvivente lo colpisce col calcio, fratturandogli tre falangi • A questo punto egli reagisce, freddandolo con due pallottole - I tre "Superstiti "fuggono titìpo' avere Scaricalo le armi (Dal nostro corrispondente) Ferrara, 16 agosto. Un benzinaio, aggredito da quattro rapinatori armati, ha reagito uccidendone uno. Gli altri, dopo aver scaricato le rivoltelle contro il chiosco, sono fuggiti. Il tragico e impressionante episodio è avvenuto nelle prime ore di ieri mattina, sulla strada litoranea Romea che unisce Ravenna e Venezia, a tre chilometri dalla stazione balneare di Portogaribaldi. Qui, al bivio con la strada che conduce a Ferrara, sorge il chiosco del cinquantatreenne lllMIIItlllIflIflIlllllIflIlllllttllllIflItllllllllllIIIt Battista Finotelli, un ex pescatore della valle di Cornacchia, il quale ha speso la sua vita nella palude e, per mantenere la famiglia di nove figli, è stato volontario in quattro guerre. Da un anno gestiva quel distributorio che gli aveva dato un po' di benessere ma non certo tranquillità. Infatti, pochi mesi dopo l'apertura, il suo figlio più giovane, Luciano di 11 anni, che l'aiutava nel lavoro, mentre correva per indirizzare un'auto verso le colonnine, era stato travolto e ucciso da una macchina sotto i suoi occhi. All'inizio del¬ lllllllllllfItlllllllllllItllllllllItllllItllIIIIIIIIIflIIItll l'estate un gruppo di delinquenti, forzato nottetempo il chiosco, vi avevano rubato quanto di valore era stato possibile rinvenire. Stanotte, erano da poco passate le 3, il Finotelli, che dormiva nella cabina, era stato destato dall'imperioso strombettare del clackson di una vettura nera, fermata dinnanzi al distributore. Egli ritiene trattarsi di una 1100. Da questa sono sensi quattro giovani i quali gli hanno chiesto il « pieno-». Mentre il benzinaio riempiva il serbatoio, i quattro si sono avvicinati al chiosco e due sono entrati, dicendo che llllllllllllIlHIIIIIIIflIlllllllllllllllllIIIIIIIIIIIIlll cercavano una latta di o!io speciale. Il benzinaio, già allarmato per il loro contegno, li ha raggiunti. A questo punto, uno di loro, estraendo una rivoltella e premendogli la canna contro il fianco, gli ha intimato di consegnare l'incasso. Il Finotelli, sotto la minaccia dell'arma, ha aperto un cassetto nel quale erano depositate 60 mila lire. In uno stipo sotto la scrivania egli custodiva oltre un milione di lire, poiché l'indomani contava di incontrare l'agente delta società petrolifera ed effettuare il pagamento di varie forniture. Non appena aperto il cassetto, il bandito, col calcio della pistola, ha sferrato un tremenda colpo alla mano del benzinaio protesa a raccogliere le 60 mila lire, fratturandogli le falangi di tre dita. Vincendo il dolore, il Finofelli ha approfittato dell'attimo in cui il rapinatore gli aveva tolto l'arma dal fianco e con la mano ferita gli ha afferrato il polso, allontanando da sé la pistola. Con l'altra mano il benzinaio ha poi estratto dalla tasca della tuta la propria Beretta 6,35 e fulmineamente ha fatto fuoco contro l'aggressore. Due colpi secchi e il bandito, raggiunto al petto, si è afflosciato ucciso ai suoi piedi. L'altro rapinatore, che gli era accanto, à fuggito precipitosamente mentre i due che avevano atteso all'esterno risalivano con lui in macchina e ripartivano velocemente, non senza però sporgersi dai finestrini e scaricare le armi contro il Finotelli. Questi restava fortunatamente illeso e rispondeva con la propria rivoltella colpendo — cosi asserisce — due volte l'auto che si allontanava. I vetri del chiosco, crivellati dai proiettili, attestano della drammatica sparatoria. Le detonazioni hanno destato gli abitanti delle case vicine. Sul posto, poco dopo, sono accorsi i carabinieri, i quali hanno identificato nel bandito steso a terra il ventiquattrenne Giuseppe Baco, nativo di Roma c residente a Messina nel rione Villa Santa Marghe rifa, in via Vallone 22. Il Boco era padre di una bimba in tenerissima età. II cadavere, dopo l'arrivo del procuratore della repubblica, è stato rimosso e trasferito all'Istituto di medicina le gale dell'Università di Ferrara. I posti di blocco, subito istituiti, non hanno potuto arrestare la fuga verso il Veneto dell'auto dei rapinatori. La polizia sospetta che si tratti di una banda già da vari giorni segnalata e ricercata: la stessa che rubò un'auto a Reggio Calabria — il Baco sarebbe stato l'esecutore materiale del furto — e che risalendo l'Italia lungo l'Adriatico ha rapinato tre benzinai a Macerata, Porto Recanati e Ascoli. I banditi, dopo ogni impresa, rubavano nuove auto, abbandonando le precedenti. Il ber.zinaio di Portogaribal¬ di, che era stato trattenuto dai carabinieri per l'intera giornata di Ferragosto, in seguito è stato rilasciato ed ha fatto ritorno in famiglia. Stamane gli sono giunti pacchi di telegrammi inviati da colleghi di tutta Italia, i quali esprimono la loro solidarietà per il gesto da lui compiuto. g. m.

Persone citate: Battista Finotelli, Beretta, Boco, Cornacchia, Finotelli