Il lavoro privato degli operai preoccupa il regime ungherese

Il lavoro privato degli operai preoccupa il regime ungherese Il lavoro privato degli operai preoccupa il regime ungherese «I nostri operai risparmiano le energie in fabbrica per le attività che svolgeranno a casa» - Previste pene pecuniarie per reprimere questo fenomeno, che comprometterebbe l'economia del Paese (Dal nostro corrispondente) Vienna, 16 agosto. L'economia ungherese — secondo quanto segnala il giornale Magyar Nemzet, organo del fronte popolare patriottico di Budapest — si trova in difficoltà a causa di un nuovo fenomeno, il cosiddetto « lavoro di contrabbando >. Si tratta delle attività private che la maggioranza degli operai e degli artigiani svolge al termine dei turni nelle fabbriche e nelle botteghe. « E' quasi impossibile farsi cucire un vestito, farsi riparare un paio di scarpe o farsi tagliare i capelli senza ricorrere ai privati > scrive il giornale. « Altrettanto .vale per la costruzione di case, per la riparazione di impianti elettrici, di radio, di serrature, ecc. Questa gente, nonostante ogni divieto, lavora ormai alla luce del sole >. Il quotidano mette in rilievo il pericolo di tali abusi, poiché non è possibile controllare l'abilità dei lavoratori privati, e, in caso di sbagli, reclamare un indennizzo. Il danno maggiore, però, è quello che sopporta l'economia del paese. Gli < operai segreti > infatti cercano di risparmiare le energie quando sono in fabbrica e lavorano di malavoglia perché hanno la mente fissa ài problemi che dovranno risolvere nelle case dei privati quando avranno terminato i loro turni. «Il peggio — avverte il giornale è che il materiale adoperato dai lavoratori di contrabbando è rubato nelle fabbriche e nelle cooperative. Lo Stato ne ha poi un danno gravissimo in quanto non ricava neanche un soldo di tasse da questo genere di lavoro che sfugge ad ogni controllo >. Gli economisti ungheresi sono del parere che bisogna perseguire nella maniera più severa quest'attività illegale. Già ora sono contemplate pene pecuniarie per il «lavoro segreto > con contravvenzioni fino all'equivalente di 150 mila lire. Tuttavia è invalsa l'abitudine di chiudere un occhio; e le contravvenzioni applicate ai trasgressori non superano, in realtà, le cinque, diecimila lire al massimo. t. 8.

Persone citate: Magyar

Luoghi citati: Budapest, Vienna